Home
» Area Metropolitana » Territorio » Ambiente, Cronaca, Edilizia, Locale, Politica, Sociale, Territorio » Immigrazione e piano del governo del territorio i momenti più caldi del confronto
Immigrazione e piano del governo del territorio i momenti più caldi del confronto
25 Maggio 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Cronaca, Edilizia, Locale, Politica, Sociale, Territorio |
Commenti disabilitati
|
ARESE – “Non è che con il secondo mandato c’è un programma che proietta un trasferimento di profughi ad Arese dalla città metropolitana che è sotto pressione? Nel caso che fosse così con che modalità, tempi e numeri. Perché vorrebbe dire avere mille profughi in più per arrivare al 14 per cento che è la percentuale di profughi provenienti da Milano per Arese”. Questa la domanda provocatoria formulata dal cittadino Andrea Lisca a Michela Palestra dopo una lunga premessa sul passaggio riguardante l’integrazione degli stranieri prevista nel suo programma per il secondo mandato basata sul fatto che ad Arese il 70% degli stranieri è della comunità europea, il 30% americana e sudamericana e solo il 3% preveniente dall’area emergenziale. Domanda poi estesa anche a Micaela Piva e a Vittorio Turconi.
“Da più parti delle comunità straniere – gli ha risposto in primis il sindaco uscente – è stato chiesto di avere più spazio per i loro costumi e organizzare un festival delle culture straniere. Per il resto non vi è ad Arese un’emergenza immigrazione. I dati ufficiali lo testimoniano. In consiglio comunale è stato deliberato in maniera trasversale il bando Sprar per l’accoglienza nel momento in cui dalla prefettura arrivavano sollecitazioni perché i numeri e la contingenza erano altri. Su Arese si parla di dodici persone, non di clandestini, e lo spazio che si è aperto è uno spazio limitato offerto da privati. Su questo vi è stata una larga convergenza trasversale ed è una delle cose credo di cui si possa andare orgogliosi. La possibilità di accogliere deve essere conciliata con la possibilità che questo non determini nessuna tensione sociale e nessuna emergenza”.
“E’ un tema di cui non si può discutere aprioristicamente. In linea di principio noi diffidiamo delle emergenze e siamo contro ogni logica speculativa d’accoglienza come mafia capitale ci ha sottolineato. Nulla vieta di accogliere persone veramente in difficoltà, però compatibili con la comunità di Arese. Quindi un piccolo numero contenuto e veramente bisognoso può essere gestito, ma devono anche cambiare le politiche al contorno”. Una risposta, quella di Piva, sostanzialmente convergente con quella di Turconi.
“Noi non diciamo no all’accoglienza di qualche immigrato – ha detto il candidato della Lega – ma d’altra parte vogliamo capire chi accogliere, perché lo dobbiamo accogliere. Per quel che mi riguarda non andrò certo ad accogliere dei profughi perché me lo impone la prefettura. Dodici, quindici, otto persone verranno prese eventualmente in considerazione, ma verranno presi in considerazione anche gli aresini. Perché se io ho dodici aresini senzatetto, io metto prima gli aresini e poi se ho altri 12 appartamenti liberi glieli darò anche alle persone che mi imporrà la prefettura. Ma prima gli aresini. Questo non vuol dire di no all’accoglienza, vuol dire andare a vedere e capire il perché e dare spazio prima alla gente di Arese e poi a chiunque. Attenzione, chiunque con le carte in regola e se arriva veramente dai paesi dove c’è la guerra e non come accade ora con la gestione speculativa dell’immigrazione”.
Il giovane urbanista Marco Sebe nel ricordare che il piano del governo del territorio è stato ultimato solo nel 2014 dopo nove anni dalla sua entrata in vigore ha domandato lumi sulla sua riprogrammazione che dovrà avvenire nei prossimi cinque anni ricordando le cementificazioni e il consumo del suolo avvenuto ad Arese Sud a opera della Sansovino grazie alle varianti urbanistiche.
Michela Palestra, rispondendo per prima lo ha rassicurato sul consumo zero del suolo per i prossimi anni: “Siamo fieri – ha detto – di aver introdotto nel pgt il consumo zero del suolo. Dirò anche che siamo in un momento di lunga crisi del settore edilizio e che questo ha determinato la lenta messa in atto di meccanismi come quello della perequazione che vuol dire poter spostare degli indici edificatori da un’area a un’altra con la possibilità di una migliore gestione del territorio. Andrà verificato attentamente anche il suolo già consumato, le aree che sono da destinare, perché la norma si evolve e offre delle possibilità per incentivare il recupero di aree inutilizzate e dismesse e sicuramente preservare il verde e semmai provare, al contrario, a recuperarne”.
“Nelle nostre analisi Arese non ha più suolo, quindi intendiamo premiare il recupero edilizio, la conversione energetica e di rendere il pgt uno strumento da far conoscere ai cittadini per coinvolgerli nella democrazia partecipata con questionari e dibattiti”. Ha risposto Michaela Piva.
“Il nuovo pgt –ha detto piccato Turconi – è stato fatto assieme da maggioranza e minoranza. Non bisogna dare la paternità e il merito solo a chi governava. In riferimento invece alla speculazione sull’area Sansovino, preciso che quella edificazione nasce per un disastro che combinò la giunta Pd, la giunta Ronchi, che spostò la volumetria dall’area Sansovino alle case della cooperativa di fronte all’auditorium. Ci fu un ricorso da parte dei proprietari e il comune o pagava una penale miliardaria o concedeva le autorizzazioni a edificare”.
O.T.R.
pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 25 maggio 2018 a pag. 70