3 candidati su 4 si sfidano al “Laboratorio”
25 Maggio 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, Cronaca, ex Alfa Romeo, Infrastrutture, Lavoro, Locale, Politica, Territorio, Trasporti, Viabillità |
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ELEZIONI – Un intenso faccia a faccia tra Palestra, Piva e Turconi. Assente Massari
ARESE – Una sedia vuota sul palco dell’”Agorà” di fianco a quelle dei candidati sindaco Michela Palestra, Micaela Piva e Vittorio Turconi, stava a testimoniare martedì scorso l’invito fatto dal Laboratorio per la politica anche al quarto, ma assente, competitore della campagna elettorale, Enzo Massari. Che, raggiunto al telefono, ha motivato la scelta per quello che riteneva non essere un contesto neutro percependo il Laboratorio schierato a sinistra: parteciperà ai prossimi confronti in calendario entro il mese.
Certo è che per temi e risposte il sindaco uscente Palestra e i contendenti alla sua poltrona Piva e Turconi hanno dato un saggio delle loro personalità e linee programmatiche. Capace di parlare alla pancia della gente il candidato leghista Turconi, nuova e perciò diversa dalla politica tradizionale e quindi in salita l’esponente grillina Piva, forte dell’esperienza maturata e della conoscenza acquisita la candidata e sindaco uscente Palestra della coalizione civica-pidiessina, il cui linguaggio ormai divenuto “istituzionale” ha avuto il limite in qualche momento di essere poco incisivo per essere recepito dai cittadini non già schierati.
Come è tradizione del Laboratorio, dopo una prima parte della serata dedicata alla presentazione delle proprie candidature e dei programmi si è entrati nel vivo delle domande da parte del numeroso pubblico presente e quindi del confronto. E, come era nelle previsioni, il tema del completamento della riqualificazione della restante parte dell’area ex Alfa Romeo ha tenuto banco per i riflessi futuri che l’atto integrativo avrà sul territorio e la città.
Progetto, infrastrutture, trasporti e viabilità i punti cardine.
Estremamente critica su tutto quanto riguarda l’attuale centro commerciale già realizzato con i mancati adempimenti occupazionali e per il traffico e l’inquinamento conseguenti Piva, che dice un no secco ai futuri ampliamenti commerciali previsti dall’atto integrativo al momento in discussione sul tavolo di Regione Lombardia.
Alla domanda sui benefici avuti e mancati dalla costruzione del centro commerciale, dopo aver risposto con un “nessuno” e aver sottolineando di la presentazione alla Corte dei Conti di un esposto-segnalazione per la ridotta quota di aresini assunti nel centro commerciale in violazione dell’atto unilaterale d’obbligo sottoscritto dal proprietario, Piva ha detto di essere contraria ad altre grandi strutture commerciali anche perché si tratterebbe di un settore già in crisi. “Auchan – ha detto – sta cambiando i suoi piani e già non investe più in Italia né in Francia, perciò le amministrazioni pubbliche non possono assistere in maniera passiva alle proposte dell’operatore. Il progetto va rivisto completamente”.
“E’ difficile dire quali benefici dovevano avere gli aresini – ha risposto a sua volta Michela Palestra, che ha tenuto a ricordare come l’area sia privata e come non si possa impedire al proprietario di avere sue idee d’investimento – nel senso che la scelta è avvenuta in un momento commissariale, senza la possibilità di un dibattito. Quello che è successo è che con gli oneri di urbanizzazione l’amministrazione uscente ha potuto realizzare negli ultimi cinque anni il centro civico, opere nel centro sportivo e interventi nelle scuole. Sull’occupazione è stata sbagliata la pianta organica di partenza che era di mille persone che garantiva un 40% di assunzioni fra i residenti di Arese e Lainate, mentre oggi ne sono impiegate più di duemila. Le quote sono state rispettate nell’ambito di quella previsione. Resta tutto il tema della qualità del lavoro, del precariato e dell’alto turn over per cui non per tutti si è trattata di un’opportunità di lavoro stabile. Per il futuro bisognerà fare in modo che le opportunità di lavoro per la nostra comunità abbiano un carattere più solido. Tengo a sottolineare che il parcheggio Expo, 450mila mq, è per oltre il 50% su territorio garbagnatese. Dire no a prescindere può determinare scenari che prescindono anche dalla nostra volontà territoriale. Bisognerà discutere portando elementi sull’impatto ambientale e sulle infrastrutture”.
“Per quanto ci riguarda – è stata la volta di Turconi – per l’ulteriore sviluppo commerciale dell’area dovranno fornirci garanzie vere. Perciò non percentuali, impegni ben chiari e ben precisi. Giustamente, come diceva Michaela sono in corso verifiche sui numeri. D’altra parte se all’imprenditore non si può imporre di assumere questo piuttosto che quell’altro gli si può imporre di sostituire dieci aresini che non gli vanno bene con altri dieci aresini. Non fai il primo passaggio per poi dire io ho rispettato i patti e non mi andavano bene. Nel rispetto delle percentuali sostituisci un aresino con un aresino, un garbagnatese con un garbagnatese. Per il resto, nell’area dove è nato il centro commerciale, la prima riqualificazione si improntava sull’industriale. Purtroppo non ha avuto successo. E’ facile dire riapre la parte di industrializzazione del paese. Devi avere anche gli operatori che ci credono. Noi prenderemo in considerazione di fare un passaggio sulla zona industriale di Arese, che non è quella sull’ex Alfa, ma nella zona di viale delle industrie-via Monte Grappa, dove in parecchi stanno chiudendo per cercare di capire con i singoli operatori cosa potrebbe fare per loro l’amministrazione, magari diminuendo le tasse in capo al comune”.
Sui trasporti, se qualche cittadino sperava in un impegno per la metropolitana martedì si è tolta l’illusione. Nessuno dei tre candidati a confronto si è speso su questo campo. Piva ha detto che per il metrò non vi è il bacino d’utenza e ha spostato il focus su un collegamento Arese-ferrovia Garbagnate. Sulla mancanza del bacino e quindi sul rientro dei costi di realizzazione della MM è stata concorde anche Palestra, che ha però parlato della necessità di un collegamento tra l’area ex Alfa e Rho fiera servendo la città attraverso un servizio di trasporto pubblico adeguato e che a tal fine la sua amministrazione ha intercettato 53 milioni di euro che erano stati stanziati con la finanziaria del 2004 a cagione del primo accordo di reindustrializzazione dell’area.
Ombretta T. Rinieri
pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 25 maggio 2018 a pag. 70