1° Raduno “Donna Alfa”, storia dello stilista Pierangelo Masciadri
23 Aprile 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cronaca, Cultura, Eventi, Personaggi |
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BELLAGIO – Tutte le creazioni di Pierangelo Masciadri vanno dall’archeologia al neoclassicismo, al futurismo, al razionalismo.
Come nasce questa passione?
“In gioventù ho fatto l’Accademia di Brera alle serali – racconta – perché alla mia epoca solo le ragazze andavano al diurno andavano e poi si partiva con medie alte. Io non avevo per niente una media alta, però volevo dipingere. Perciò mi iscrissi alle serali e trovai subito lavoro come grafico pubblicitario. Oltre alla pittura l’altra mia passione è sempre stata l’archeologia e seguendo questa mia inclinazione divenni presidente del centro ricerche vallassinese. E, curiosamente, per il caso della vita, la mia storia di stilista nasce sull’onda di queste mie due passioni incrociate. Negli anni ’90 nel corso si uno scavo archeologico a Pontelambro fu ritrovata una moneta dilota, del periodo gotico, che fu classificata da Ermanno Arslan, il più grande esperto di numismatica del mondo, all’epoca direttore del museo archeologico di Milano.
Arslam seppe che avevo realizzato la cravatta che indossò Bill Clinton il giorno che divenne per la prima volta presidente degli Stati Uniti. Una sera ci incontrammo per lo scavo di Pontelambro e gli comunicai il mio desiderio di realizzare una cravatta con la moneta dilotica da regalare agli amici. In risposta lui mi invitò al museo a Milano anche altri oggetti gotici. Feci la cravatta e dopo tre mesi mi chiamò e mi chiese: <Me ne porti tre? Puoi venire giù a Palazzo Reale?>. Vado a Palazzo Reale e vedo che mi si avvicinano Arslam con il principe goto Ottone d’Assia, il figlio di Mafalda d’Aosta, e Philippe Daverio. L’occasione era un grande evento sui goti e le cravatte furono esposte al bookshop. Ma io non ne sapevo nulla. Non volevo venderle. Così è nata la mia storia”. Era il 1995.
In seguito Masciadri è entrato in contatto con Electa e in occasione dei grandi eventi organizzati dalla casa editrice ha iniziato a realizzare sempre più creazioni uniche e preziose.
“Quando Bill Gates criptò il codice Leicester di Leonardo da Vinci lo lasciò per un anno in Italia – racconta Masciadri – e si svolsero tre grandi eventi per i quali io realizzai delle cravatte e dei foulard che furono approvati dall’allora direttore generale di Microsoft Italia ed Europa, Umberto Paolucci”. Si racconta che Bill Gates ne abbia uno incorniciato nella sua sala.
Ombretta T. Rinieri
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