Milano e la Prima Guerra Mondiale. Caporetto, la Vittoria, Wilson
26 Marzo 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cultura, Eventi |
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MILANO – Il 20 marzo è stata inaugurata a Palazzo Morando la mostra storico-documentaria “Milano e la Prima Guerra Mondiale. Caporetto, la Vittoria, Wilson” dedicata al capoluogo lombardo e ai suoi cittadini che anche in quell’occasione furono protagonisti con una partecipazione generosa a uno dei momenti più difficili della storia italiana. La mostra si collega anche alla mostra fotografica in esposizione in via Dante dedicata ai 250 anni del Pio Albergo Trivulzio che durante la Grande Guerra divenne Ospedale Militare di Riserva, accogliendo migliaia di soldati feriti, provenienti dai diversi fronti di guerra.
La mostra di Palazzo Morando, curata da Barbara Bracco, si avvale degli archivi e collezioni, documenti e materiale fotografici, in parte inediti, messi a disposizione da archivi pubblici e privati. L’itinerario inizia con la rotta di Caporetto dell’ottobre 1917, prosegue fino alla vittoria del 4 novembre 1918 e si conclude con la visita del presidente americano Woodrow Wilson nel gennaio del 1919 quando Milano, oltre all’elaborazione del lutto, dovette fare i conti con i nuovi scenari politici nazionali e internazionali. Dopo Caporetto, il fronte si fermò sulla linea del Piave, ma la Città si trovò in prima linea nell’assistenza ai feriti e nella mobilitazione industriale.
Lungo il percorso espositivo, tra manifesti, fotografie di angoli della Città, di ospedali e di fabbriche, emerge l’immagine di una Milano in piena espansione industriale ed economica, con una popolazione che, alla vigilia della guerra, si avvia ai 700mila abitanti. Un capoluogo in grado di proporre una nuova forma di solidarietà a partire dall’assistenza ai soldati: ospedali specializzati precursori della moderna ortopedia, centri e luoghi di incontro come le Case del soldato, punti di ristoro, case per i feriti e per le loro famiglie.
Lo sforzo fu anche economico. Le spese effettive sostenute dal Comune di Milano passarono, nel corso della guerra, da 61milioni di lire nel 1914 a quasi 94milioni nel 1918. Come sostenne il sindaco Emilio Caldara, il conflitto pesò complessivamente sulle casse civiche per quasi 85milioni di lire.
Dopo la rotta di Caporetto , la città guidata dal sindaco Caldara, accolse e assistette gli emigranti italiani rimpatriati nell’estate 1914 e gli oltre centomila i profughi arrivati dalle zone invase dal “nemico”.
Ombretta T. Rinieri
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