Il M5s in Consiglio chiede risposte sull’ipotesi di nuovi centri commerciali
29 Settembre 2017 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inquinamento, Lavoro, Locale, Politica |
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e attacca sulle mancate sanzioni per le scarse assunzioni di aresini e lainatesi
ARESE – L’ipotesi di variante commerciale all’adp dell’ex Alfa Romeo ha tenuto banco giovedì 27 settembre in consiglio comunale. “Non c’è nessuna inerzia da parte di questa amministrazione nel rilasciare informazioni e a condividerne i contenuti, che sono ancora quelli del documento di scooping. Io non intendo assumere la responsabilità per conto di questa amministrazione che quello sia l’esito di un tavolo che contempla l’interesse pubblico. E’ un pezzo della proposta del privato. Tutto il resto deve ancora avvenire e ne sarete informati non appena vedrò uno spiraglio rispetto alle richieste che questo comune avanza sui tavoli ufficiali”.
Questo il virgolettato saliente con cui il sindaco Michela Palestra ha risposto all’interrogazione sul tema del consigliere pentastellato Loris Balsamo, che ha stuzzicato la reazione del sindaco sul senso delle parole “interesse pubblico”. “Frase – ha detto Balsamo – che viene ripetuta spesso nei collegi di vigilanza e in segreteria tecnica. Potrebbe chiarire se è interesse pubblico una variante che raddoppia la superficie commerciale del centro esistente o accettare che la variante aumenti il pm10 già fuori limite nella nostra zona o se lo sia aver scarsamente informato i cittadini e il consiglio comunale riguardo alla variante da giugno 2015 a oggi. Se interesse pubblico è non aver applicato le sanzioni milionarie previste nell’adp per i mancati adempimenti occupazionali”.
Sull’ambiente incidono peraltro anche gli incendi. “E’ singolare citare solo il pm10 – ha sottolineato il sindaco – i cui carichi non stanno da nessuna parte perché non sono ancora oggetto di accordo, quando vi sono continui incendi nel trattamento dei rifiuti che il sindaco di Lainate, sostenuto da tutte le amministrazioni del territorio, pone quale preoccupante tema ambientale. Vi chiedo anche da parte vostra che le domande siano di merito”.
Balsamo è poi tornato a chiedere la ragione della mancata applicazione delle sanzioni al proprietario del centro commerciale per la scarsità di assunti aresini rispetto all’atto unilaterale d’obbligo sottoscritto. “Al 30 giugno 2016 la pianta organica era di 2467 assunzioni a tempo indeterminato. Quelli di Arese e Lainate dovevano essere il 50-60% di 2467, circa 1233-1280. Ossia ben 344 persone in più rispetto alle 149 risultanti. Le sanzioni dovevano ammontare a 91 milioni di euro, 65mila euro per ogni posto di lavoro mancato. Riformulo al sindaco la domanda: lei conferma di non voler applicare le sanzioni dell’atto unilaterale d’obbligo?”.
“Confermo che, nel rispetto di quelle 200 persone residenti ad Arese e Lainate – è intervenuto l’assessore Giuseppe Augurusa – che ora lavorano al centro commerciale, abbiamo preferito consolidare un risultato. Ci sono stati meno assunti a causa dei vincoli dell’atto unilaterale d’obbligo sottoscritto tra il 2010-2011 non da questa amministrazione. Come quello della pianta a regime la cui asticella era fissata a mille dipendenti teorici sull’intero centro commerciale. Il 40% riguardava la metà di quel mille, cioè 500. Dopodiché il 30 giugno 2016 l’organico aveva raggiunto i 2800 dipendenti. Nei 60 giorni prima dell’apertura del Centro vi sono state difficoltà ad acquisire gli organici. Siamo stati noi comuni di Arese e Lainate a chiedere di avere più tempo per avere più assunti. Abbiamo derogato alla norma per arrivare al risultato”.
Ombretta T. Rinieri
Il Notiziario – 29 settembre 2017 – pag.74