M5s chiede con una petizione alla Ue di annullare gli ampliamenti del centro commerciale
2 Giugno 2017 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Infrastrutture, Inquinamento, Locale, Politica, Territorio, Trasporti, Viabillità |
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ARESE – Lunedì 29 maggio la sezione aresina del m5s ha tenuto una serata informativa sull’atto integrativo all’adp ex Alfa Romeo che si è conclusa con il lancio di una petizione che ne chiede l’annullamento, da presentarsi all’Unione Europea.
Le richieste dell’operatore sono in discussione sui tavoli di Arese, Lainate, Garbagnate, Città Metropolitana e Regione Lombardia e stante ai documenti proiettati dagli attivisti del movimenti, se accolte, amplieranno la superficie commerciale da 77 a 157mila mq più una pista di sci indoor con inevitabili ricadute sui livelli d’ inquinamento, traffico e smog.
“L’ area oggetto d’ intervento – si legge nel testo della petizione – presenta livelli di inquinamento tra i più’ alti della regione Lombardia, pertanto si ritiene il piano in conflitto con la direttiva aria della Ue che impone di adottare azioni appropriate contro le emissioni di Pm10.
Secondo i firmatari l’ iter, attualmente in corso di chiusura Vas, presenta parecchie forzature dal punto di vista dell’ informazione, della partecipazione e soprattutto incoerenza con il mandato elettorale dei cittadini. Un caso analogo per dimensioni all’ attuale “Il Centro” di Arese è il Metro Center di Gateshead in Inghilterra, dove si è dimostrato che i provvedimenti per risolvere i danni in termini di traffico e inquinamento generati da strutture commerciali sovradimensionate, sono risultati inefficaci, insufficienti e costosi”.
Il m5s richiama il fatto che nel 2012 la maggioranza dei cittadini aresini si espresse contro il centro commerciale votando a maggioranza per le liste che ne avversavano il progetto e a supporto di tale affermazione richiama il programma del sindaco vincitore Pietro Ravelli, dimissionario dopo pochi mesi dalla sua elezione.
Il movimento chiama in causa per l’attuale situazione pure il commissario prefettizio che sostituendo Ravelli “non rispetto’ il mandato elettorale e, forzando i suoi poteri che prevedevano attività di ordinaria amministrazione e non scelte politiche, approvò il piano senza coinvolgere la cittadinanza in alcun dibattito pubblico”.
O.T.R.
Il Notiziario – 2 giugno 2017 – pag. 70