Auto perde il controllo e sfonda la cinta della villetta
28 Aprile 2017 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Cittadini, Cronaca, Infrastrutture, Inquinamento, Viabillità |
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PAURA – Ha tagliato di netto marciapiede e ciclabile: poteva essere una strage
ARESE – Un bel pomeriggio di sole e una mamma in gravidanza gioca in giardino con la sua piccolina di diciotto mesi, mentre aspetta il marito che è andato a prendere i primi due figli a scuola. All’improvviso un forte stridore di gomme. Secondi che paiono interminabili. La mamma ha il guizzo di prendere in braccio la sua bambina e allontanarsi dalla siepe che un’auto si abbatte contro il cancello e il muro di cinta della villetta al Plan 24, sfondandoli. Un botto e calcinacci che, per la forza d’urto, sono voltati dappertutto. Poteva essere una strage. Dentro e fuori la villetta. Ma una buona dose di fortuna ha evitato il peggio.
Milena Sammarchi e Alessandro Cipullo, tre figli e un’altro in arrivo, mercoledì 5 aprile si sono presi uno spavento che si porta dietro una coda di preoccupazioni per il futuro.
E’ Milena a raccontare: “Era un mercoledì ed era una bella giornata serena. Giocavo in giardino con la mia piccolina quando intorno alle 16.20 ho sentito un rumore fortissimo come di gomme dell’auto che sdrucciolavano sul pavimento. Sembrava quasi una frenata. Una sgommata. E’ durato circa 8 secondi. Ho preso la bambina in braccio e mi stavo allontanando dal giardino perché ero proprio vicino alla siepe. L’impatto dell’auto contro il muretto è stato fortissimo. Sono volati parecchi sassi. Uno mi ha colpito un ginocchio, ma non ho avuto conseguenze. Più che altro è stato lo spavento. La bambina ora piange a ogni rumore e non si addentra più in giardino”.
Il guidatore, un uomo sulla sessantina, ha dichiarato di essersi sentito poco bene per qualche istante. Sarebbe questo il motivo a causa del quale avrebbe perso il controllo del suo piccolo Rav Toyota. Cosciente all’arrivo dei soccorsi, pare non abbia riportato ferite o fratture. “Almeno così mi è parso a occhio”, dice Milena, che subito dopo l’impatto è uscita per dargli aiuto e ed ha aspettato con lui i soccorsi.
Stando ai segni dell’incidente tracciati sulla pavimentazione e alle tracce di pneumatici lungo i cordoli dei marciapiedi sembrerebbe che il Rav, proveniendo da via Nuvolari, abbia sbandato dopo la rotonda nell’intersezione con viale Sempione, sbattuto contro il cordolo del marciapiede sulla sua destra e con l’urto sbandato a sinistra. Di certo c’è che ormai fuori controllo, ha scavalcato perpendicolarmente il triangolo in porfido posto dopo la rotonda finendo per invadere la corsia di marcia opposta, la pista ciclabile e il marciapiede terminando la corsa contro la recinzione della famiglia Cipullo.
E’ stata una vera fortuna che in quel momento non arrivassero macchine dal senso contrario e che non ci fossero persone né sulla ciclabile né sul marciapiede.
Ora Milena e Alessandro temono che un tale episodio si possa verificare ancora. A preoccuparli è la forte velocità con cui molte auto affrontano la rotonda in fondo a via Nuvolari.
“Su quella rotonda – dice Alessandro – con il porfido messo nuovo da un anno ci sono tantissimi segni dei cerchioni che vi sbattono contro. L’altro fattore è dato da come è fatta la curva. Non è una curva di 90 gradi che al termine incontra un rettilineo. E’ una curva che al termina incontra uno sperone che non ti aspetti e che ti stringe ancora di più. I segni indicano che la sicurezza di questa rotonda è precaria. Il problema c’è. Se invece di un’auto fosse stato un furgoncino o un Suv più grande il muretto non avrebbe tenuto. Io non mi sento mi sento sicuro. E’ successo una volta dopo neanche un anno che c’è la strada. Può succedere un’altra volta con una macchina più pesante. Il muretto stavolta non tiene e mi entra in casa con tre bambini che giocano in giardino. Io abito ad Arese da quarant’anni e non è mai successo di avere un incidente all’interno di una curva. Fai la curva e la forza centrifuga ti porta verso il fuori . Ma qui abbiamo assistito a un incidente contro la fisica. Ma perché c’è stata la perdita di controllo? Proprio perché è andato contro il marciapiede che ha fatto da trampolino, ha controsterzato ed è rimbalzato sul lato opposto”.
In effetti la rotonda di via Nuvolari non si apre su un rettilineo ma obbliga a stringere a causa del marciapiede a esse e del cuneo posto dopo la rotonda. Ma è anche vero che la velocità all’approssimarsi della rotonda dovrebbe essere portata sui 30 km all’ora consentendo di svolgere correttamente la manovra. “Nessuno va a 30 all’ora –asserisce Milena – e qui è un continuo assistere a micro urti. Solo due giorni dopo che ci hanno sfondato il muro di cinta, una donna ha urtato con la macchina un ragazzo in bicicletta che attraversava sulle strisce pedonali. Il ragazzo è caduto per terra. E’ stato lì un attimo e poi si è rialzato dicendo che non si era fatto nulla. Per sicurezza io ho chiamato i vigili. Di notte poi la gente arriva a 150 all’ora e si sentono fischiare le gomme sul porfido”.
Milena e Alessandro hanno il dubbio che la velocità sia stata uno dei fattori dell’incidente che li ha coinvolti. “Con un malore non controlli e basta – pensa Alessandro – e qui invece c’è stata una manovra di schivo e avvicinamento”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario, 28 aprile 2017 – pag. 66)