Claudia Giussani, lavora in staff. Nel Csbno è specializzata nei servizi innovativi
6 Gennaio 2017 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Cultura, Locale, Sociale, Tecnologia |
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ARESE – Claudia Giussani, 51 anni, laureata in filosofia, ha raccolto, proprio nel delicato momento del trasloco, il testimone da Mariagrazia Cislaghi nella direzione della biblioteca di Arese. Alle spalle una lunga esperienza professionale. Subito dopo la laurea ha insegnato. Per tre anni è stata in Camerum con un contratto con il Ministero degli esteri per svolgere servizio civile internazionale, lavorando nei servizi sociali e in quelli culturali collaborando all’istituzione della prima facoltà di filosofia dell’Africa francofona. Un anno a Parigi e nel ’96 il primo concorso nel consorzio grazie al quale ha preso servizio alla biblioteca di Vanzago.
Nei primi anni 2000 ha lavorato anche un paio d’anni in provincia di Como, a Lurate Caccivo e infine, nel 2006, ha partecipato a una selezione pubblica per il coordinamento del sistema bibliotecario di Gallarate. Grazie a una convenzione tra il Csbno e il consorzio di Gallarate, Giussani svolge un doppio incarico di coordinatrice che la porta a gestire su entrambi i fronti progetti d’innovazione bibliotecari. Si è così specializzata nello sviluppo di servizi innovativi per le biblioteche, che tr al’altro è un compito che il Csbno si è dato per statuto.
“Di fatto oggi le biblioteche sono dei sistemi talmente complessi – spiega – che ogni biblioteca deve avere un suo gestore in grado di mantenere, in accordo con l’amministrazione comunale, il rapporto con il territorio. Nessuna biblioteca può proporre da sola, ipotesi, servizi come la biblioteca digitale, che è stata sviluppata da una cooperazione fra più reti”.
La biblioteca digitale del Csbno, denominata “Medialibrary”, consente di prendere in prestito online un ebook con le stesse modalità con cui si prenderebbe in prestito un libro cartaceo. Giussani ha partecipato con altri bibliotecari alla progettazione di questo servizio. Ciò perché nel consorzio interbibliotecario le attività progettuali, di sviluppo e di innovazione sono svolte in staff e non da una persona sola. Il consorzio ha sede a Paderno Dugnano, ma lo staff è dislocato sul territorio laddove necessita.
Un esempio è l’inaugurazione del centro civico di Arese. Ha lavorato sì Giussani, ma in collaborazione con gli altri membri dello staff, formato dal presidente del consorzio Nerio Agostini, dal direttore Gianni Stefanini e da Rino Clerici, Riccardo De Micelis, Davide Pogliani, Franca Deponti e Simona Villa.
Tornando a Claudia Giussani, il suo coinvolgimento è soprattutto nei progetti bibliotecari economici, quindi nello studio di progetti per le nuove biblioteche. Rientra in questa logica la biblioteca di Carnago, 7mila abitanti in provincia di Varese, aperta sette giorni su sette.
E Arese? “Arese – spiega – è impostata come una piazza modulare e della comunità, un luogo dove tutte le associazioni potranno trovare spazio. Quindi il bar avrà degli orari diversi e più ampi di quelli che avremo noi. Vi sarà sicuramente un’integrazione tra cultura e attività del tempo libero. Potrà essere attiva la sala polifunzionale e non la biblioteca. Questa non sarà la classica biblioteca silenziosa in tutte le sue parti, come una sorta di tempio. Infatti nell’area lettura del piano terra il cartello associa anche la parola conversazione, proprio per far intendere che le persone potranno incontrarsi e conversare. Dopodiché di sopra, vi sono le sale studio. Però la biblioteca non è solo studio, la biblioteca è il posto della socialità culturale. Essendoci una sezione dedicata ai bambini, vi saranno delle attività legate alla primissima infanzia. Probabilmente sarà ampliata la promozione alla lettura dei bambini. Il consorzio sta partecipando a un progetto europeo per il coinvolgimento degli utenti nella progettazione di buoni servizi. Quindi con il placet dell’amministrazione, vorremmo ascoltare le associazioni con cui si potrebbero organizzare tantissime attività legate al tempo libero e al divertimento e non necessariamente legate alla lettura. Al piano superiore, durante l’inaugurazione, vi era una stampante tre D, si poteva giocare con i giochi da tavolo e un’associazione promuoveva i suoi corsi di computer per ragazzi”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 6 gennaio 2017, pag. 70)