La soddisfazione del sindaco Michela Palestra e dell’assessore Giuseppe Augurusa
23 Dicembre 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Cultura, Edilizia, Locale, Politica |
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ARESE – Il successo del nuovo centro civico è indubbiamente meritato. Per la sua realizzazione la giunta Palestra ha sfidato le polemiche, anche feroci, dentro e fuori il consiglio comunale dell’opposizione di centrodestra, che non ha gradito la trasformazione in grande dell’iniziale progetto per una nuova biblioteca e la conseguente lievitazione dei costi.
“Abbiamo fatto un’operazione mediamente in controtendenza – afferma raggiante il sindaco Michela Palestra – perché investire sulla cultura con i chiari di luna dei comuni non è sicuramente diffuso. Noi abbiamo colto l’opportunità della realizzazione della nuova biblioteca per costruire un luogo che intendiamo di socialità. Ossia un luogo da vivere, per fare incontri, provare emozioni e che fosse un po’ il simbolo della comunità aresina: dinamica, capace di ospitare tutte le ricchezze, dalle associative alle singole persone”.
La polemica sui costi di realizzazione e di mantenimento è stata bypassata. “Non è che non ne siamo preoccupati o che non ce ne siamo occupati – afferma il sindaco aresino – ma abbiamo fatto una scelta importante, che crediamo sia fondamentale anche per il contesto virtuale in cui la società è immersa oggi e che rischia di far perdere il senso di comunità. Per questo è importantissimo aver creato una piazza reale in grado di accogliere”.
E’ anche vero che in futuro un aiuto ai conti pubblici di Arese dovrebbe arrivare dall’Imu del centro commerciale. “La partita corrente che entrerà grazie al centro commerciale – afferma Palestra – è sicuramente una partita in più, però ritengo che questo non sia il momento per fermarsi sulle preoccupazioni, ma quello di fare un passo avanti. Investire su ciò che si ritiene importante. Poi è un edificio assolutamente sostenibile, che abbasserà i costi della partita corrente sia dal punto di vista energetico che del mantenimento”.
Un risparmio che dovrebbe consentire una maggiori progettualità sui servizi. “Al momento i servizi sono gli stessi che c’erano nella vecchia biblioteca di via dei Platani – spiega Michela Palestra – se ampliarli in futuro, visto le opportunità ora offerte dalla nuova struttura, si faranno dei ragionamenti. Anche il fatto di dare un nome al centro civico dopo, va nella logica di un percorso partecipato e di pensare a questo luogo come vissuto”.
L’assessore alla cultura Giuseppe Augurusa, che in passato dai banchi della minoranza di centrosinistra si è battuto più di tutti per la realizzazione della nuova biblioteca comunale e che da assessore ha fortemente voluto il centro civico nell’area del centro sportivo, sposando il connubio cultura-sport, è visibilmente soddisfatto.
“La dimensione è molto grande – afferma – sono 2080 metri quadrati di superficie. La ragione è legata al fatto che nel centro civico vi è un po’ la sintesi di quella che è l’attività quotidiana. C’è il posto per le generazioni, i ragazzi, i bambini, piuttosto che per gli spazi più tradizionali della biblioteca e, soprattutto, vi è lo spazio per la sala polivalente. E vi è la piazza d’accesso, che non è un aspetto secondario. Arese ora ha tre centri: il centro urbano, il centro commerciale e, il centro civico. Siccome “Il Centro” è un luogo conteso, la nostra invece è una contesa etica. La nostra sfida culturale è di far diventare il centro civico il prolungamento del centro urbano. Lo dico con grande rispetto, sapendo che le risorse economiche che ci hanno consentito di realizzare il nostro progetto arrivano esattamente dal centro commerciale. Ma noi vorremmo consegnare alla future generazioni un luogo dove l’aggregazione si basi sulla cultura e sulla socialità”.
Bisogna ammettere che il progetto è riuscito fin dalle sue radici.
Quando è partito due anni fa, infatti, la giunta ha coinvolto subito i ragazzi dei licei “Falcone Borsellino” e “Lucio Fontana” i quali hanno fornito all’idea della giunta i contenuti valoriali. I primi, coordinati dalla docente Elena Gallani, hanno condotto un’indagine fra i cittadini che ha restituito una visione completa di quelli che erano i loro desideri. I secondi, diretti dal docente e architetto Eugenio Gigliola, si sono sbizzarriti con la fantasia nel progettare gli arredi dell’area bimbi e di quella dei ragazzi. Quale soddisfazione deve essere stata ora per gli studenti del “Fontana” Giulia Cestaro, Graziano Federico e Alice Reoletti vedere concretizzarsi negli angoli della sala piccoli la loro idea degli alberi!
L’attività culturale del centro civico è già partita. “Abbiamo iniziato domenica scorsa con le mostre del pittore Franco Griffini, di quelle dei ritratti e dei gioielli dei ragazzi del liceo artistico e dei modellini e dei libri sull’Alfa Romeo – sottolinea Augurusa – ma abbiamo un’intensa programmazione calendarizzata da qui a giugno senza soluzione di continuità”.
Ombretta T. Rinieri
“Il Notiziario” – 23 dicembre 2016 – pag. 74