Occupazione: 230 aresini assunti all’Iper
17 Giugno 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Lavoro, Territorio |
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Entro il 30 giugno i dati anche degli altri operatori del “Centro”
ARESE – Ducentotrenta assunzioni di aresini nel centro commerciale. All’Iper per l’esattezza. Ma entro il 30 giugno il comune ha chiesto ai proprietari de “Il Centro” di conoscere il dato delle assunzioni presso gli altri operatori in modo da poter tirare le somme sull’occupazione complessiva. Tenendo comunque presente che già si riscontra un alto turn over.
I dati sono emersi martedì 14 giugno 2016 a notte fonda (o mercoledì all’alba se si preferisce) in consiglio comunale per bocca dell’assessore Giuseppe Augurusa nell’ambito della discussione sulla fusione per incorporazione di Afol Est Milano con Afol Metropolitana.
“Duecentotrenta di nostre assunzioni nel centro commerciali – ha considerato Augurusa – hanno indubbiamente mosso il mercato occupazionale locale. Dopo anni, gli spostamenti cominciano a essere quindi significativi”.
Tornando al tema della discussione, la nuova avvenuta fusione porta in casa Afol 230mila abitanti che aggiunti a quelli di Afol Nord e di Milano si arriva a quasi 2 milioni di abitanti. Nel 2017 si aggiungerà Afol Sud e con il completamento di Afol metropolitana si avrà un beneficio economico, perché per esempio il contributo di Arese passerà da un euro per abitante a 0,50 centesimi.
“Dal punto di vista della dimensione di scala – ha detto Augurusa – Afol Metropolitana si colloca come la più grande agenzia del lavoro d’Italia. La sua dimensione e la sua collocazione in una zona ad altra densità abitativa e di lavoro sta facendo ripensare il ministro del lavoro all’agenzia nazionale del lavoro che sarà prevista per legge. Si pone un problema di finanziamenti e quella dell’integrazione dei disabili, ossia la ricollocazione sul mercato del lavoro dei soggetti in occupazione obbligatoria. Quindi il mantenimento della formula di quella dell’azienda speciale. Ma non v’è dubbio che in Lombardia, che parifica la competizione tra le agenzie regionali pubbliche e quelle private, il ragionamento all’interno di Afol è come competere con i privati non avendo il vantaggio competitivo che in altre regioni è ancora possibile”.
L’unificazione dei territori della provincia milanese significherà ridurre i dirigenti di Afol. Per far fronte a dei possibili vuoti, Arese ha proposto in il recepimento con l’ultimo statuto di Afol la costituzione di comitati territoriali sul modello del Consorzio interbibliotecario in grado di garantire una sorta di governance allargata. “Siamo arrivati a 42 comuni – ha detto Augurusa – e quindi i riferimenti politici territoriali che hanno il compito di interfacciarsi con i cda dovrebbero garantire quell’elemento di specificità, perché il Nord-Ovest, dal punto di vista lavorativo. è molto diverso dall’Est e dal Sud”.
Ombretta. T. Rinieri
(Il Notiziario – 17 giugno 2016 – pag. 66)