Carlo Borghetti della Commissione sanità in Regione Lombardia: “Al momento il vendor rating è solo un’ipotesi”
27 Maggio 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Locale, Nazionale, Politica, Sanitaria, Sociale |
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ARESE – data la complessità della materia relativa al vendor rating, abbiamo chiesto delucidazione al consigliere regionale Carlo Borghetti, della commissione sanità di Regione Lombardia, primo firmatario della legge regionale sulle badanti e particolarmente esperto in materia per aver lavorato quindici anni in una rsa di Rho.
“La situazione è complessa – ci spiega – in quanto il vendor rating è un’ipotesi allo studio in Regione Lombardia che consiste in una differenziazione del contributo che la regione eroga alle rsa in base a una serie di parametri. Qualcuna prenderà lo stesso contributo, qualcuno meno. Si tratta tuttavia di un’ipotesi . Un’ipotesi che tuttavia rende molto prudenti le case di riposo nelle loro previsioni di bilancio in quanto un minor trasferimento potrà incidere sui loro conti. Al momento comunque ogni polemica è inutile perché il vendor rating non è ancora stato deliberato ancorché legiferato. Sarà un provvedimento di Regione che passerà attraverso una delibera di giunta. Non attraverso una legge”.
Quindi non è una manovra contenuta nella legge 23 di riforma sanitaria regionale?
“No. Nella legge 23 il vendor rating non c’é. Vi sono dei principi che supporteranno la decisione di Regione Lombardia di parametrare diversamente il contributo alle case di riposo”
Esattamente in italiano, come lo si interpreta il termine “vendor rating”?
“E’ mutuato dal linguaggio commerciale. Rating è classificazione. Vendor credo sia legato al concetto di vendita, e comunque a un concetto usato in ambito commerciale. Comunque la classificazione delle rsa attraverso dei parametri assistenziali e di bilancio porterà la Regione a differenziare il suo contributo che oggi è dato solo in base al numero degli ospiti e al loro carico assistenziale indipendentemente dal tipo di bilancio che ha la rsa e al tipo di struttura: più un ospite è grave e maggiore è il contributo. Domani non sarà più così”.
Perché? Mi sembra intelligente dare il contributo in base alla gravità degli anziani malati….
“Però vi sono rsa che applicano rette più basse e rsa che le applicano più alte e tutte prendono lo stesso contributo dalla Regione, perciò vi sono parenti più fortunati di altri. Allora io, anche se non sono in maggioranza, e anche se non sono assessore in Regione Lombardia, difendo l’idea che la Regione possa variare il contributo secondo il servizio di tipologia della casa di riposo. La Regione ha sempre chiuso i due occhi, erogando la stessa cifra a tutti in base alla gravità degli ospiti, anche se c’è una amministrazione, paradossalmente, che gestisce male i conti. Questo oggi non si può fare. Quindi prudenzialmente un’amministrazione potrebbe dire: “Attenzione perché se la Regione approva questa misura, rischiamo di avere meno soldi”. Se i soldi li mette il comune, Regione potrebbe non metterli più e quindi alla fine la rsa potrebbe venire a trovarsi con meno risorse”.
Il vendor rating è quindi al momento un’”ipotesi” non tanto ipotesi?
“Io non posso mettere le mani sul fuoco sul vendor rating finché non lo vedo deliberato. Regione Lombardia ha avviato un tavolo con i gestori per studiare come introdurre questo strumento. Il fatto che verrà introdotto è certo. I meccanismi sono però ancora allo studio. Se ad Arese l’amministrazione non erogherà più 160mila euro, diciamo che la Gallazzi Vismara diventerà una casa di riposo normale, perché io non conosco altre amministrazioni che stanziano una somma così ingente per la loro casa di riposo”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 27 maggio 2016 – pag. 74)