Presentato il Piano programmatico per Arese dei prossimi tre anni
19 Febbraio 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Locale, Politica, Sanitaria, Sociale, Volontariato |
Commenti disabilitati
|
Approvata la prima stesura del Documento unico di programmazione 2016-18. Un documento formato da oltre cento pagine con il quale la giunta Palestra si propone di realizzare le linee programmatiche di mandato
ARESE – A fine gennaio il consiglio comunale ha approvato la prima stesura del Dup (documento unico di programmazione) 2016-18, che dovrà essere integrato entro il 28 febbraio con le indicazioni provenienti dalla finanziaria per ripassare successivamente il vaglio definitivo del parlamentino aresino.
Il documento, che trae origine dalle linee programmatiche del mandato del sindaco Michela Palestra, è suddiviso in quattro capitoli: macchina comunale al servizio dei cittadini; qualità della vita; sviluppo economico; territorio.
Del primo punto oltre alla trasparenza, è stato disquisito il tema della partecipazione cui è connessa la revisione dello statuto comunale, che una volta approvato rafforzerà il coinvolgimento dei cittadini. “Sullo statuto – ha detto polemico il consigliere Loris Balsamo (m5s) – ci permettiamo sottolineare che la commissione affari istituzionali avrebbe dovuto dare entro novanta giorni una proposta, mentre in merito al faraonico piano delle opere pubbliche come farà il comune a far fronte alle spese di manutenzione?”.
Subitanea la risposta del sindaco Michela Palestra: “Ricordo che l’elenco delle opere, con qualche eccezione, rientra tutto nel piano triennale già approvato e calendarizzato da questo consiglio. Sulla manutenzione sono un po’ sorpresa dell’interpretazione, nel senso che vi è un parcheggio pubblico, la riqualificazione di un fontanile, un archivio su cui attualmente paghiamo un affitto, l’ampliamento del cimitero di Valera, la riqualificazione di una via, l’intervento sulla piazza Dalla Chiesa. Opere che non necessitano di manutenzioni successive. Vi è la ristrutturazione degli edifici di via Repubblica, cui bisogna intervenire per gli attuali costi di manutenzione, così come per il livello economico di quelle della biblioteca e della caserma dei carabinieri. Vi è poi il seminterrato di una scuola che permetterà di avere dei laboratori. E se il riferimento è sul centro civico, difendiamo la nostra idea che la città abbia un luogo di aggregazione”.
Palestra ha risposto anche al consigliere Edoardo Buroni (Pd) che aveva chiesto un approfondimento sulla co progettazione: “Per questa amministrazione è imprescindibile, in quanto in un momento di contrazione delle risorse, consente di mettere in rete soggetti diversi e di mantenere dei servizi. E’ un tavolo che presuppone un monitoraggio costante, dall’avvio alla verifica al controllo. Sottolineerei come in ambito scolastico la coprogettazione, introdotta su aree di intervento già consolidate, abbia comportato un periodo di difficoltà di adattamento rispetto alla nuova modalità in termini di fatica per il cambiamento culturale fra soggetti coinvolti (il riferimento era in particolare alle associazioni, ndr), che sono diversi per loro natura e che tendono a confrontarsi con la scuola, mentre i progetti proposti hanno bisogno di una condivisione del tavolo che avendo un capo coordinamento ha bisogno di un confrontarsi. Così l’ente non è soltanto un erogatore puro di finanziamenti, ma è coinvolto anche in termini di pianificazione e controllo”.
Centro civico quale filo conduttore tra politica, cultura, sport e tempo libero, lavorio sui tempi di conciliazione della famiglia, investimenti nelle politiche giovanili e attenzione alla popolazione anziana sono invece i temi affrontati all’interno del capitolo “qualità della vita”, cui ha risposto l’assessore alle politiche sociali Barbara Scifo. Che è partita da fondo: “L’invecchiamento ha la priorità in termini di risorse sia dal punto di vista sanitario che sociale. Stanno funzionando molto bene i servizi di assistenza domiciliare attivati dal comune così come tutte le attività di inclusione sociale portate avanti da associazioni del terzo settore quali gruppo anziani e Uniter. Tuttavia vi sono fasce di anziani che non sono all’interno di questo perimetro per i quali è necessario avviare sul territorio servizi geriatrici, che potrebbero vedere nella casa di riposo un punto di propulsione per la cura a domicilio a sostegno dei care given (familiari e badanti). Per i familiari di malati di Alzheimer, il cui impegno fisico e psicologico in termini di assistenza e cura è notevole, abbiamo in cantiere per la prossima primavera la possibilità di dare loro uno spazio di condivisione delle proprie fatiche, in quelli che sono definiti gli “Alzheimer caffè”.
Vi sono poi anziani che sono dotati di autonomia ma soffrono di solitudine. Per loro stiamo pensando all’interno della commissione welfare a una co progettazione con le associazioni che a livello aresino stanno già cooperando al percorso “Oltre i perimetri (il progetto finanziato da Fondazione Cariplo per le persone vulnerabili residenti nei comuni del rhodense, ndr)”.
Dopo un anno di sperimentazione è stato rinnovato il bando di coprogettazione per le politiche giovanili. “Oltre ai tre partner – ha spiegato Scifo – sono stati inclusi ben altri 15 soggetti creando una rete molto ampia che pressoché intercetta scuole, genitori, servizi e associazioni, che formano un consiglio dello spazio giovani, che ogni mese si ritrova con me e con la responsabile dei servizi sociale e condivide le coprogettazioni”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario 19 febbraio 2016 – pag.73)