Il Superiore dei Salesiani ci racconta cos’é accaduto: “Vogliamo che la verità emerga con estrema chiarezza”
15 Gennaio 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Giudiziaria, Nera, Sociale |
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ARESE – Abbiamo contattato il Superiore provinciale dei salesiani, don Claudio Caccioli, per avere chiarimenti sulla triste vicenda aresina e lui non si è tirato indietro, a dimostrazione della sincera volontà dei Salesiani di fare chiarezza in modo trasparente.
Don Claudio Caccioli ci ha dato conferma dell’accaduto e ci ha raccontato quanto l’ordine si sia impegnato perché la verità emergesse. Ci spiega che due sono le persone coinvolte, un animatore dell’oratorio e un confratello salesiano (che non fa parte del territorio di Arese né della parrocchia) e due sono gli episodi accaduti. Il ragazzo, rimasto turbato, non ne aveva parlato in famiglia, ma si era rivolto in confessionale al suo confessore di fiducia, ad Arese. Il sacerdote lo ha convinto a parlarne con il Superiore provinciale. Quando questo ha incontrato il ragazzo e ha sentito il suo racconto, lo ha a sua volta convinto a parlarne in famiglia. A quel punto è scattata la vicenda giudiziaria con la denuncia della famiglia e un esposto fatto dallo stesso Superiore, mentre l’animatore e il sacerdote sono stati sospesi.
Il Superiore ci ha poi spiegato che il 9 di dicembre è circolata su whatsup una lettera falsa, che si diceva sottoscritta dalla madre, in cui la madre se la prendeva con la parrocchia sulla vicenda. Don Caccioli ci dice però che la madre ha smentito di essere l’autrice di tale scritto e che i Salesiani vogliono che la verità e le responsabilità emergano con chiarezza.
Ombretta T. Rinieri
Il Notiziario – 15 gennaio 2016 – pag. 67