Cerri suggella a Villa Arconati la prima edizione dell'”Italian Jazz Fest”
6 Ottobre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Associazioni, Bianca, Cronaca, Cultura, Eventi, Musica, Religione |
Commenti disabilitati
|
BOLLATE – Franco Cerri ha chiuso a Villa Arconati con la sua chitarra il 30 settembre scorso la prima edizione dell’”Italian Jazz Fest” . Senza nulla togliere ai ragazzi dell’ Eazy Quartet che si sono esibiti nel pre serale, l’attesa del pubblico in sala è stata tutta per il famoso jazzista italiano. Che non ha deluso le aspettative. Due ore di esibizione accompagnato da Alex Orciari e Alessandro Usai volate via in note nella consapevolezza di assistere a un incontro musicale di altissimo livello in un contesto particolarmente suggestivo.
Il merito di aver portato sul territorio una carrellata di musicisti a esibirsi nella “Sala Museo” della Villa seicentesca sotto la statua di “Tiberio” o “Pompeo Magno”, come è più nota, va tutto all’intuizione di Daniela Barbera, maestra del coro “San Guglielmo” ed essa stessa jazzista impegnata al pianoforte insieme al gruppo “Fragaria Vesca” sostenuta e coadiuvata nell’ organizzazione dalla Parrocchia San Guglielmo di Castellazzo, dall’associazione “Vivere Castellazzo” e dalla cooperativa di ceramisti “Grufa”, che con questa iniziativa hanno inteso perseguire, ciascuno nell’ambito delle proprie specifiche finalità, obiettivi sociali e artistico culturali.
La Fondazione Augusto Rancilio, sposando l’iniziativa dei “vicini di casa di Castellazzo”, ha messo a sua volta a disposizione dei giovani talenti italiani meno conosciuti e di artisti trainanti come Cerri Villa Arconati, una “location” per l’Italian Jazz Fest di grandissimo pregio storico e artistico.
Inedito infatti nel panorama musicale del jazz il programma portato avanti dagli organizzatori, che hanno dato spazio nelle tre serate del palinsesto settembrino all’esibizione di talenti italiani, sia emergenti che affermati, in una gara a staffetta tra l’ora dell’aperitivo e il dopocena.
Il giornalista Paolo Nizzola dell’associazione Bollate Jazz Meeting, che si è prestato sul palco a fare nella sua veste di esperto jazzista gli onori di casa della nuova kermesse, ha condotto nell’ultima serata l’intervista al maestro Franco Cerri, festeggiato a Villa Arconati anche per i suoi settant’anni di carriera. Presenti oltre alla famiglia dell’artista, Cesare Rancilio ed Ermanno Camisasca della fondazione Far e il sindaco di Bollate Andrea Vassallo. Per l’occasione, a ricordo dell’anniversario, gli artigiani della Grufa hanno donato a Cerri una targa-pergamena in ceramica, mentre il parroco di San Guglielmo padre Egidio Zoia ha consegnato all’artista i volumi sul Borgo di Castellazzo e sul Santuario della Fametta di cui è autore insieme con lo storico Giovanni Battista Sordelli.
Il maestro Franco Cerri si è congedato dal pubblico presente auspicando di poter tornare presto a Castellazzo, un proposito che nell’atmosfera di festa con cui si è concluso il mese jazzista a Villa Arconati assume il significato di un auspicio a ripetere l’anno prossimo l’esperienza con l’Italian Jazz Fest, affidato nella sua prima edizione alle parole del poeta Kahlil Gibran, impresse sulla targa donata al maestro: “La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta“.
Ombretta T. Rinieri