Sacra Famiglia: il Cda spiega l’aumento delle rette
2 Ottobre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Locale, Politica, Religione, Scuola, Sociale |
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E’ dovuto a due fattori: il calo demografico e i costi fissi incomprimibili
ARESE – All’asilo paritario “Sacra Famiglia” il calo delle iscrizioni non sono avvenute per effetto dell’aumento delle rette, ma per quello del calo demografico. Dopo le polemiche in consiglio comunale, ci tengono a questa precisazione la presidente e il vice presidente della scuola d’infanzia Claudia Farina e Andrea Villa, così come tengono a precisare che con l’amministrazione comunale, guidata dalla giunta Palestra, stanno collaborando bene .
Il tiro alla fune in consiglio comunale, che faceva intendere un aumento delle rette per effetto della riduzione della dote scuola da parte del comune, sarebbe quindi stato improprio: “Le pre iscrizioni – dice la presidente – sono state fatte a febbraio, successivamente all’open day di gennaio e già da ottobre 2014, in assemblea soci, avevamo avvisato che avremmo aumentato le rette sul 2015. A giugno abbiamo fatto l’assemblea soci con l’approvazione di bilancio, dove è stato definito e comunicato che l’aumento sarebbe stato di 25 euro. Siccome i soci iscritti a febbraio non partecipano mai all’assemblea di giugno, gli abbiamo inviato il verbale spiegando che le rette passavano da 170 a 195. A settembre non abbiamo perso nemmeno una preiscrizione”.
Sempre a ottobre 2014 il cda aveva avvertito i soci che il rinnovo della convenzione con il comune avrebbe comportato una riduzione dell’ importo annuale stanziato in favore della scuola. “La convenzione precedente – continua Farina – era più alta perché riconosceva una quota una tantum di 60mila euro da spalmare in tre anni per i lavori sulla caldaia. L’una tantum sommato al contributo pro capite portava la dote scuola a 844 euro per bambino residente inserito nel nostro asilo”.
“L’attuale amministrazione ha fissato la dote scuola prima a 659 e poi a 650 – precisa il vice presidente Andrea Villa – per riportarla a parametri uniformi con i centri di costo del comune”. L’agevolazione di 650 euro viene riconosciuta solo ai 95 bambini residenti. I 25 non residenti, non beneficiando di tale contributo, versano una retta di 235 euro.
Le rette sarebbero aumentate anche a causa dei costi fissi incomprimibili. “Noi abbiamo sempre avuto rette popolari – riprende Farina – a fronte di costi fissi per il personale (tredici persone, ndr), il riscaldamento, la luce, il mutuo per la ristrutturazione, l’F24, la tasi, la tari eccetera, che sono andati aumentando nel tempo. Per farvi fronte, già tre anni fa il cda precedente ha dovuto aumentare le rette di botto da 130 a 170”.
L’altro diktat è stato agire sui costi laddove si poteva: “Rispetto al cda precedente – dice la presidente della Sacra Famiglia – si è potuto fare delle economie perché alcuni di noi, non lavorando all’esterno, sono qui spesso e possono accorgersi dove poter intervenire. Per esempio nei bagni abbiamo sostituito la carta a rotolo con quella a strappo e in tutta la struttura messo le lampadine ad alto led per il risparmio energetico”.
“Inoltre abbiamo cercato sponsor. Gli armadietti dei bambini – afferma il vice presidente Villa – ormai fatiscenti e pericolosi, sono stati sostituiti con quelli nuovi grazie al Rotary che ha acquistato la materia prima e al Centro Salesiano che ci ha messo la mano d’opera. Gli stessi armadietti a catalogo giravano intorno ai 20mila euro”. “I cda precedenti – dice Farina – non hanno avuto questa opportunità, mentre va riconosciuto all’ex presidente Fabrizio De Vecchi il pregio di essere riuscito a rinegoziare il mutuo portando il bilancio in pareggio. Noi abbiamo anche la fortuna di avere nel nostro cda i consiglieri di nomina comunale Umberto Lombardini e Marco Carcano che ci aiutano a monitorare i conti. Lombardini è un commercialista e con lui ci confrontiamo spesso. Per trovare il fornitori a costi beneficio migliore è nata la figura della segretaria amministrativa. Da lì arriva, pezzettino per pezzettino, il risparmio”.
Alle entrate, da quest’anno, contribuirà invece la sezione primavera (24-36 mesi) la cui retta è stata fissata in 300 euro.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 2 ottobre 2015 – pag. 72)