I Salesiani Milanesi/Barabba’s Clown in tournée per comprare scarpe e quaderni
29 Settembre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Associazioni, Bianca, Buone notizie, Cronaca, Cultura, Monografie, Religione, Scuola, Sociale, Volontariato |
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Nel bicentenario della nascita di Don Bosco (16 agosto 1815) e nel 60esimo dell’arrivo dei Salesiani ad Arese (29 settembre 1955), flashback di una monografia pubblicata sul quotidiano “La Prealpina” del 5 ottobre 2002 – pagina 11
I fondi raccolti grazie agli spettacoli del gruppo sostengono le missioni in Ruanda e Sud America
ARESE (o.t.r.) – I Barabba’s Clown nascono nel 1979 in seno al Centro Salesiano: convinti che l’educazione dei giovani passi principalmente attraverso la via del cuore e i gesti di solidarietà, danno corpo al progetto “Un sorriso per i poveri” che in vent’anni ha concretamente finanziato (si è superato il miliardo e mezzo) le missioni di Ugo de Censi in America Latina. E, dopo la tragedia del 1994 in Ruanda, anche l’opera di padre Hermann Schultz nel Paese africano.
L’idea è semplice: gemellare, attraverso la clowneria, il sorriso dei bimbi italiani e quello dei bimbi poveri, affinché il divertimento dei primi si tramuti in una prospettiva di vita migliore per i secondi . Impegnati ora soprattutto in Ruanda, i Barabba’s Clown finanziano con i loro spettacoli il 70% dei 200mila euro annuali necessari a mandare avanti il villaggio salesiano San Kisito, nella contea di Musha, dove i salesiani accolgono 160 ragazzi orfani e si occupano di seguirne altri 800 all’esterno.
Per far conoscere meglio in Italia questa realtà, trovare finanziamenti per iniziative collaterali e ringraziare coloro che da qui lavorano per San Kizito, lo scorso luglio i Barabba’s hanno organizzato un tour durante il quale, insieme a padre Shultz e a una decina di ragazzi di Musha, hanno tenuto in giro per il Paese spettacoli di danza e acrobazia, cene etniche e momenti di testimonianza.
Partita da Arese, la “Festa delle Genti” ha toccato in successione Milano, Cantù, il Napoletano, il Barese (Altamura e la Parrocchia di Gravina), Reggio Emilia, Rubiera, Torgnon in Valle d’Aosta, Alassio, Campo Tures, Gais e Vitipeno nell’Alto Adige consentendo di raccogliere 35mila euro. “E’ la seconda volta che facciamo questa esperienza – spiega Massimo Giuggioli – educatore del Centro Salesiano di Arese e presidente dei Barabba’s Clown – La prima è stata nel ’97. Quell’anno incontrammo padre Hermann, che era alla ricerca di una piccola falegnameria. Noi gliela donammo e in seguito partimmo con lui per installarla e insegnare a farla funzionare. Una volta in Ruanda e incontrati i bambini, abbiamo deciso di dare una mano”.
Con i fondi raccolti a luglio sarà possibile finanziare nel villaggio l’avvio di una scuola professionale, di continuare l’opera di costruzione di capanne per gli sfollati, sostenere la nascita di piccole cooperative agricole e di pesca (i costi delle licenze governative sono molto alti), che consentano alle persone di vivere del proprio lavoro. Come una parte di quei 35mila euro, i Barabba’s Clown stanno organizzando, per novembre, anche la spedizione di un container.
“Ogni due anni – continua Giuggioli – mandiamo a San Kizito materiale che a Kigali costa moltissimo: pezzi di ricambio delle macchine, dischi freni, le pastiglie, i pneumatici per i furgoni e la jeep. Quest’anno anche una pompa dell’acqua per il pozzo che dista tre chilometri, una sega a nastro circolare e tre computer nuovi, oltre a materiale di costruzione come profilati, reti metalliche, compensati, tubi idraulici”. L’altro materiale molto costoso in Ruanda è quello didattico. “I quaderni che usano a San Kizito sono quelli piccoli – racconta Massimo Giuggioli – e ne servono veramente tanti. Il prezzo in Ruanda per quaderni, matite e penne è sproporzionato rispetto all’Italia”.
Ma non è finita, servono anche le scarpe. “A Napoli un’azienda ce ne ha regalato 300 paia per bambini fino ai 7 anni. Oltre, i ragazzi sono scalzi. Con i nostri giovani di Arese stiamo pensando di organizzarne una raccolta”.
Il Centro Salesiano di Arese non si ferma mai, ma ogni contributo è ovviamente ben accetto. Coloro che volessero partecipare alla missione di padre Hermann Schultz possono inviare un’offerta all’associazione Barabba’s Clown onlus, via Gran Sasso 4 – 20020 Arese indicando nella causale quale progetto si intende sostenere (adozione a distanza, la scuola professionale, il villaggio San Kizito, le cooperative oppure la costruzione delle capanne con il progetto “Una casa per Duha”).