Il sindaco: “La nuova convenzione è frutto di un confronto”
25 Settembre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Locale, Politica, Religione, Scuola |
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ARESE – “La diminuzione della quota pro bambino alla Sacra Famiglia – ha spiegato il sindaco Michela Palestra – nasce da una valutazione sul centro di costo e dal fatto che dal gennaio 2016 prestazioni come il pre e il post scuola saranno soggette al calcolo dell’Isee. Non si attua dall’anno scolastico appena iniziato perché non siamo ancora nell’obbligo sancito dalla norma. Dall’anno scolastico 2016-17, la quota parte delle 80mila euro verrà riconosciuta in ogni caso per il 95% residenti e per il 5% per quei bambini la cui dichiarazione Isee è sotto la soglia dei 10mla e 200 euro. Sul terzo anno, la quota dal 95% passerà al 90% riconosciuta per bambino residente e per un 10% ai bambini sotto soglia. La convenzione è stata condivisa con il cda della Sacra Famiglia ed è stata frutto di un confronto”.
“Nel giro di tre anni – è intervenuto Carlo Giudici di Arese al Centro – la retta della Sacra Famiglia è aumentata del 50 per cento ed è chiaro che l’Isee si applica solo in via Roma perché nelle statali non c’è Isee. Da 195 a 70 c’è una bella diversità. L’offerta dell’amministrazione non è congrua per i costi che la struttura dovrà sostenere anche per l’avvio della sezione primavera. Chiediamo che il contributo della convenzione sia elevato a centomila euro per l’eventuale adeguamento delle rette a 150mila euro”. Sulla stessa linea di Giudici, i consiglieri Giuseppe Bettinardi (cui nessuno ha saputo rispondere come si sia arrivati al calcolo della quota di 650 euro a bambino) e Andrea Miragoli che ha sottolineato come l’offerta della Sacra Famiglia concorra all’azzeramento delle liste d’attesa negli asili sul territorio, fornendo di fatto un servizio pubblico.
“Non essendoci liste d’attesa – ha considerato il sindaco – la scelta dell’asilo paritario è una scelta libera, che la famiglia prende sapendo di andare incontro a dei costi in più. Aumentare la quota parte violerebbe un principio di equità, perché nel centro di costo le 650 euro rappresentano l’investimento dell’amministrazione per ogni bambino nelle scuole statali dell’infanzia. Aumentare il contributo di 20mila euro non sarebbe corretto nei confronti degli asili statali. Di questi tempi di tagli di trasferimenti, 80mila euro all’anno non è poca cosa. E’ apprezzabile l’istituzione della sezione primavera, però esiste il nido comunale che tra la crisi economica e il calo delle nascite ha dei posti vacanti con la possibilità di avere accoglimento. E quindi, andando in profondità, potrebbero essere due elementi in concorrenza”.
Considerazioni, quelle del sindaco, che a vario titolo sono state condivise dai consiglieri Paola Pandolfi, Chiara Varri, Tito Bellunato, mentre Edoardo Buroni (cui l’emendamento della minoranza è parso demagogico) ha sottolineato come venisse richiesto un contributo a pioggia e non volto a garantire la libertà di scelta tra asilo pubblico e paritario di famiglie bisognose. Gli ha risposto Miragoli dicendo che tale scelta la lasciavano al cda della Sacra Famiglia.
Tecnicamente sono intervenuti anche il segretario comunale Paolo Pepe e la presidente del consiglio Veronica Cerea rilevando che a norma di regolamento l’emendamento doveva essere presentato due giorni prima dell’adunanza per consentire agli uffici di controllare se in caso di accoglimento ci fosse stata la copertura della spesa. Ma “La ragione profonda che muove alla base della convenzione – ha concluso il sindaco – è che questa scuola non deve avere un investimento maggiore per bambino rispetto a quello che arriva agli altri”. La delibera è passata a maggioranza.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario 25 settembre 2015 – pag. 73 – cronaca del consiglio comunale del 17 settembre 2015. La seduta si è svolta senza streaming)