Il sindaco: “Sul centro sportivo vogliamo chiarezza Nella maggioranza siamo abituati a confrontarci”
19 Giugno 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Cronaca, Giudiziaria, Inchieste, Locale, Politica |
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Le esternazioni di Calaminici dopo l’azione giudiziaria del Comune aprono un confronto nel Pd e con la giunta
ARESE – La delusione di Armando Calaminici verso la giunta Palestra, limitatamente all’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori di Facs a guida Pierluigi Pogliani, ha aperto un fronte caldo all’interno della sezione di via Caduti con i consiglieri di maggioranza.
Calaminici, autorevole esponente del partito, che insieme al compagno Goffredo Scortecci e ad altri nove componenti del cdi di fondazione, si ritrova la richiesta da parte dell’amministrazione di rifondere al comune un danno pari a 487.045 euro, non aveva nascosto settimana scorsa al nostro giornale l’amarezza per ritrovarsi coinvolto, inaspettatamente, in una causa civile nonostante le posizioni critiche assunte a suo tempo nei confronti di Intese. La società diretta da Alessandro Chiappini cui Facs consegnò nel luglio 2010 la gestione del centro sportivo.
La delibera di giunta, approvata all’unanimità a febbraio (quindi anche dagli assessori del Pd Giuseppe Aurugura, Eleonora Gonnella ed Enrico Ioli) ha avuto una ricaduta pratica ad aprile con l’arrivo nelle caselle postali dei componenti di Facs degli atti di citazione.
La causa civile partirà a settembre. Sembra che le esternazioni di Calaminici abbiano aperto un casus bellis sull’opportunità politica delle sue affermazioni, culminato in una serata chiarificatrice tenutasi mercoledì 17 giugno nella sezione Pd tra il sindaco Michela Palestra, assessori e consiglieri comunali del Pd, Calaminici, Scortecci e gli altri iscritti al partito democratico.
Prudente nelle sue affermazioni il sindaco Michela Palestra, che il Notiziario ha intervistato per ragioni di stampa qualche ora prima della riunione in sezione. Malgrado la nostra richiesta, la prima cittadina ha ritenuto non opportuno rispondere alle domande prettamente tecniche, come motivo e il merito del mandato all’avvocato Roberto Ollari, mantenendo il registro dell’intervista sul piano dell’opportunità politica nell’intento di condividere successivamente una linea di comunicazione con la maggioranza.
“Le dichiarazioni rilasciate da Calaminici – ha detto – hanno sicuramente lasciato un po’ di amaro in bocca, perché facevano intendere una sua sfiducia nei confronti della giunta ed è ovvio che delle conseguenze vi siano state. Comprendo la difficoltà personale e umana di misurarsi con questa situazione, ma ritengo che il ruolo della politica sia un ruolo di governo. Nelle sedi opportune vi saranno tutti gli elementi necessari per accertare i diversi livelli di responsabilità. Ma sta a un organo terzo cui si consegna una situazione, di approfondirla e definirla. Da parte della giunta vi è rigore ed etica nell’affrontare i vari temi. Per quanto attiene a fondazione, la scelta non è stata di andare contro qualcuno, ma di fare o non fare l’azione di responsabilità. Si è deciso di farla. E’ preciso dovere dell’amministrazione fare chiarezza. Poi non sta alla giunta entrare nel merito. Ripeto, saranno le autorità preposte, che hanno tutti gli elementi per vedere e capire, a fare delle distinzioni. Teniamo anche conto che pure noi stiamo crescendo e che la consapevolezza amministrativa si acquisisce con il tempo: a volte le discussioni sono uno stillicidio perché si continua a ritornare sulle stesse decisioni”.
La decisione di avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli ex consiglieri del cdi e del cdg di Facs, sebbene il comune ne sia socio fondatore, è stata avviata sulla scorta della stessa delibera approvata dal commissario Anna Pavone?
“La delibera era già stata assunta dal commissario – ha risposto il sindaco – Era già partito l’atto. Ma in questo momento non ritengo opportuno entrare nei dettagli”.
Purtroppo, insistiamo, fra le varie speculazioni sul territorio (non dimentichiamo le chiacchiere infondate sugli avvisi di garanzia), vi sarebbe anche quella di un’azione decisa dall’amministrazione in extremis per auto tutelarsi rispetto al mancato rinnovo dei vertici Facs dopo le dimissioni di Stefano Carli e dei suoi consiglieri, che avrebbe potuto evitare azioni di terzi come quello del pignoramento al “Davide Ancilotto” da parte di Intese. E’ solo dietrologia?
“No, non è assolutamente così – ha precisato Palestra – sul centro sportivo è stata adottata una linea anche molto forte a partire dall’aver messo in liquidazione Facs con tutte le conseguenze derivate da tale decisione, che saranno prese dagli organi preposti. Ma la delibera approvata dalla commissaria Pavone, per rispondere nel merito, era una delibera che già definiva la necessità di fare un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori. Abbiamo semplicemente ritenuto giusto continuare con quanto aveva già detto e deliberato la Pavone perché, ripeto, questa è una storia che merita un approfondimento e un accertamento delle responsabilità”.
Tuttavia si è al terzo liquidatore nominato dal tribunale che lascia l’incarico, facciamo notare, insistendo anche sul fatto che pare non siano ancora stati saldati a Gesem i crediti per le utenze erogate.
”Noi chiederemo un nuovo liquidatore – ha detto il sindaco – che si occuperà anche di tutta la parte economica. La situazione di Facs è una situazione complessa e va chiarita a ogni livello. I temi sono diversi e mi sembra che siano state fatte azioni diverse proprio per andare a fare chiarezza su una vicenda difficile e sofferta dalla cittadinanza”.
Preoccupata del confronto con il Pd?
“No – ha risposto Palestra – siamo abituati al confronto. Parliamo assieme di questioni amministrative costantemente. Sul centro sportivo l’operazione verità passa anche attraverso un confronto schietto e diretto. Che io peraltro ho chiesto fin dall’inizio, nel senso che ero disposta a parlarne almeno già tre settimane fa. Avviene oggi? Benissimo, l’affronteremo”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiiziario – 19 giugno 2015 – pag.74)