Expo: rabbia in via Per Bariana – via Valera
27 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Appelli, Area Metropolitana, Cittadini, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Imprenditoria, Infrastrutture, Sociale, Territorio, Viabillità |
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Fanno un parcheggio da 10mila posti e lasciano i residenti senza parcheggio!
Chiuso il parcheggio davanti a “L’altro casello”, nei guai abitanti e attività commerciali
ARESE – GARBAGNATE – Lunedì 23 marzo sono partiti i lavori in via Bariana, a confine con Garbagnate Milanese (via Valera), per la realizzazione dei nuovi ingressi (con casello per pagare) e delle nuove uscite del parcheggio remotoda 10mila posti auto in funzione di Expo. Dall’oggi al domani la sessantina di famiglie e i gestori dei due esercizi commerciali delle palazzine di fronte alla portineria Est dell’ex Alfa Romeo, si sono visti proibire con un’ordinanza della polizia locale di Arese la possibilità di parcheggiare lungo l’ex fabbrica: tutto il grosso parcheggio sta per essere chiuso e già vige il divieto di sosta. La misura si è resa necessaria per dare avvio al cantiere, ma il disagio per i residenti è notevole, per non parlare del danno economico che si profila per le attività del ristorante “L’altro casello” e del bar “Valera”.
Chiudendo quell’area di sosta, infatti, il parcheggio più vicino si trova in via Monviso a circa 500 metri di distanza dal ristorante e dalle case, ma è un parcheggio piccolo e già oggi pieno di auto. A parte la lontananza, che di giorno costringerà a lunghe camminate bambini e anziani, la via si trova in una zona deserta che costeggia una grande area verde e non ha marciapiede. Perciò di sera è a rischio, soprattutto per le donne che hanno timore di percorrerla. Peraltro in via Per Bariana (trafficatissima di auto e tir), il lato opposto ai parcheggi dell’ex Alfa Romeo, è stretto, non in sicurezza e con scarse possibilità di posti auto.
“Questa situazione ci sta creando un grave disagio per noi del condominio (l’unico su quel tratto di via) – racconta Antonio Evangelista – perché non abbiamo alcuna alternativa. Pensano all’Expo, ma nessuno ha pensato a noi. Sì, hanno creato un cordolo di cemento con qualche posto, ma, a parte il fatto che non vi sono stalli sufficienti, vi è anche il cartello di divieto. Siamo 64 famiglie e non sappiamo cosa fare. Molti hanno anziani, bambini piccoli e vi sono anche dei disabili”.
La preoccupazione dei cittadini è aggravata dal fatto di non sapere con precisione se si tratti di un disagio momentaneo che terminerà con l’inizio di Expo o se l’interdizione al parcheggio continuerà per tutti i mesi dell’esposizione internazionale e oltre. “Siamo in tante famiglie a chiederci se il divieto è temporaneo o definitivo”, sottolinea infatti Evangelista. Ma, guardando le carte e i progetti, pare proprio che quell’area rimarrà preclusa per sempre.
Stessa preoccupazione anche per i gestori del ristorante “L’Altro Casello”. Tre famiglie che si alternano nell’attività dalle 8 del mattino fino alle 23 di sera con una loro clientela fissa. “Tecnicamente – raccontano le sorelle Chiara e Roberta una ventina di giorni fa sono passati i vigili di Garbagnate Milanese per dirci di avvertire i nostri clienti di non parcheggiare lungo l’ex Alfa Romeo perché davano fastidio. Poi lunedì scorso è stato posto il divieto di parcheggio con l’ordinanza della polizia locale di Arese. Ora è tutto bloccato e noi già registriamo i contraccolpi di questa misura. Per esempio abbiamo due docce per i camionisti: prima venivano, si ristoravano, mangiavano e andavano via. Ora non sanno dove posteggiare il tir e non si fermano più. Alcuni hanno parcheggiato lontano e ci hanno chiamato per farsi andare a prendere. Lo abbiamo fatto. Ma la maggior parte va via”.
Una delle sorelle ha perso il sonno. “Non vivo più dalla preoccupazione di perdere i clienti – racconta Roberta – è un problema anche per l’organizzazione del ristorante. Se per esempio conto su 40 coperti, acquisto rifornimenti per quel numero. Se ne vengono meno cosa faccio? Il tuo cliente arriva qui oggi e non trova posto. Arriva domani e non trova posto. Dopodimani dice: Va be’ vado a mangiare da un’altra parte! Noi viviamo di questo lavoro da 36 anni. Non ne abbiamo un altro”.
Una soluzione ci potrebbe anche essere. Proprio dietro la palazzina vi è un vecchio parcheggio, sempre dell’ex Alfa Romeo, chiuso con una cancellata, dove attualmente è stata depositata della terra di risulta dai lavori di scavo del tunnel dell’Esselunga. Si potrebbe pulire e aprirlo momentaneamente per i residenti e per i clienti dei due esercizi. Ma non è dato di sapere se la soluzione sia praticabile.
Cauto il gestore del bar Valera. “Lì – spiega il signor Giulio – so che vi del materiale di riporto. Non è una cosa semplice dire: Apro il cancello e vado dentro. Poi se si può fare tanto meglio. Certo un disagio i lavori comunque possono comportarlo, come sempre quando vi sono interventi dall’esterno su una situazione definita nel tempo. Vi è però una domanda: riqualificare l’area e sistemare tutto può essere un vantaggio o uno svantaggio? Sono tante le cose da tenere in considerazione”.
Ancora presto per il gestore del bar Valera, che apre alle 4 del mattino e chiude alle 7 di sera, contabilizzare le perdite derivanti dal cantiere. “I lavori sono partiti solo da meno di una settimana. Non sono ancora in grado di determinare quanto deficit di affluenza stiamo subendo per la difficoltà dell’avventore a parcheggiare, perché quello è il mio cliente tipo. La mancanza di spazio è lampante. Hanno chiuso tutta l’area. Anche un bambino lo capisce. Ci hanno lasciato solo uno spiraglio formato dai blocchi di cemento. Ma è veramente troppo poco. Certamente un tir non ci sta. A volte sono più convenienti due furgoni che hanno su sei persone. Un tir ne porta una sola. Se arrivano quattro furgoni, sono 24 persone. I numeri cambiano i n fretta…”.
Nell’ordinanza di Arese affissa nell’area chiusa ai veicoli, si precisa che l’intervento dovrà essere realizzato prevedendo idonei dispositivi di protezione dei pedoni. Ma per come è la situazione viabilistica, è la chiusura stessa dell’area a determinare un potenziale rischio per i pedoni stessi, costretti a percorrere proprio il lato della via Per Bariana-via Valera più stretto e pericoloso a causa del passaggio continuo degli autoveicoli. La legge consente un ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica”. “Per fare che cosa? – riflette pragmaticamente Giulio – per quel tempo i lavori del parcheggio saranno finiti e l’Expo iniziato”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 27 marzo 2015 – pag. 81)