Giulietti di articolo 21: “Una direttiva europea sulla libertà del cronista e sul diritto della Comunità a essere informati”
24 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Associazioni, Cronaca, Cultura, Giudiziaria, Informazione, Nazionale, Politica |
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MILANO – Una direttiva europea sulla libertà del cronista e sul diritto della Comunità di essere informata che funga da cornice per tutti i paesi dell’Unione e una manifestazione a Tunisi per sostenere i giornalisti del mondo islamico, che si stanno ponendo con durezza contro il terrorismo. Sono le proposte lanciate da Beppe Giulietti di Articolo 21 lunedì 23 marzo al convegno di Palazzo Marino sulla riforma della diffamazione, che hanno trovato la condivisione di Paolo Perucchini e Franco Siddi, rispettivamente presidente dell’Alg ed ex segretario della Fnsi.
Le proposte di Giulietti dopo l’allarme emerso nel corso dei lavori sui contenuti di una riforma, che sposta la il reato di diffamazione dal diritto penale a quello civile, eliminando sì il carcere per i giornalisti, ma caricandoli peraltro di costi tra sanzioni, risarcimenti e spese legale talmente elevati da arrivare a intimidirli. Inoltre, in caso di assoluzione, il giornalista è tenuto a pagarsi comunque le spese legali del processo. Un passaggio che giunge in un momento in cui le cause temerarie nei confronti dei giornalisti sono passate dalle 84 del 2013 alle 129 del 2014, con la discesa dell’Italia dal 49° al 73° posto nella classifica sulla libertà di stampa di Reportérs sans Frontieres.
Dalla prima stesura del luglio scorso, il progetto di legge, già passato in Senato e ora in discussione alla Camera, ha subito un peggioramento dietro l’altro. Le rettifiche, decise dal richiedente, dovranno essere pubblicate con il nome dell’autore dell’articolo e senza commento diventando un diritto di replica in bianco.
A causa del diritto all’oblio sarà cancellata dai siti web qualsiasi notizia ritenuta scomoda, seppur vera, da chiunque ne abbia interesse. Limitata ulteriormente la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.
“Va introdotto il reato di molestia all’articolo 21 della Costituzione – ha detto Giulietti – il testo così com’è è lesivo della Costituzione e non va accettato dalla comunità. Questa battaglia la si deve fare tutti insieme, Ordine, Federazione della stampa, cdr, tutte le associazioni che si occupano d‘informazione. Questo è il momento per affermare che non si accetta alcuno scambio con la libertà del cronista e del diritto della pubblica opinione”. E guadando alla compagine politica, è stato altrettanto netto: “Non si può distinguere sulla base dell’appartenenza, ma sulla base del bene comune. E’ l’oggetto in discussione e l’oggetto è un bene non contrattabile”.
“Quasi tutte le cause temerarie – ha spiegato Gabriele Dossena, presidente dell’Odg Lombardia – finiscono in nulla. Di fatto è un’intimidazione che impedisce di lavorare con la giusta serenità. Bisognerebbe stilare una black list perché su cento cause cinquanta sono intentate dagli stessi nomi. Non si tratta di una difesa della corporazione, ma del dovere di mantenere alto il rapporto di fiducia tra noi e i lettori”.
Ombretta T. Rinieri