Il ponte chiude da oggi, l’autostrada si allarga verso Arese
20 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cittadini, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Infrastrutture, Locale, Nazionale, Politica, Territorio, Viabillità |
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I sindaci: “Per fare prima si lavora anche di notte”, ma siamo andati a vedere e…
ARESE – Expo porterà grandi benefici all’Italia. Sono la premessa e promessa per le quali il tandem Prodi-Moratti proposero Milano quale candidata per l’esposizione internazionale 2015. Dopo cinque anni, siamo arrivati all’appuntamento. Ma in ritardo. Il prossimo Natale sapremo se la promessa degli allora presidente del consiglio e sindaco meneghino sarà stata mantenuta. Ora come ora, la realtà dei territori è quella di un delirio viabilistico con le amministrazioni locali costrette a fare da parafulmine a un’Expo-macchina schiaccia sassi, che con l’urgenza di arrivare in tempo il 30 aprile, travolge e stravolge le prerogative dei comuni.
Almeno questo è il messaggio, che è passato martedì 17 febbraio 2015 all’auditorium di Arese durante l’incontro dei sindaci di Arese, Rho e Lainate (assente Garbagnate Milanese) sulle trasformazioni infrastrutturali in corso. Punto centrale, la chiusura dal 20 febbraio al 29 marzo della direttrice Arese-Passirana, che collega i comuni del Nord con l’asse del Sempione per Milano e Rho e viceversa, e sulla quale ogni giorno transitano migliaia di autoveicoli di pendolari e studenti. L’interruzione, necessaria per al’abbattimento del ponte esistente prima della realizzazione di quello nuovo (con un’inversione dei lavori previsti), è giunta come un fulmine a ciel sereno.
Solitudine istituzionale, frustrazione e senso di impotenza sono le sensazioni che Michela Palestra, Pietro Romano e Alberto Landonio hanno trasmesso ai loro cittadini. Assente, pur richiesto, un rappresentante dell’assessorato alle infrastrutture regionali, che insieme ad e al ministero hanno preso la decisione. Confuso fra il pubblico e sottrattosi al confronto, il consigliere regionale e rhodense Marco Tizzoni.
“Nelle due riunioni sui tavoli tecnici con Autostrade del 6 novembre e del 3 dicembre 2014 – ha spiegato il sindaco Palestra – nessuno ci aveva fatto balenare un’ipotesi del genere. Consapevoli del disagio per i nostri cittadini abbiamo ottenuto con il prefetto lunedì l’accelerazione dei lavori e la riduzione della chiusura del ponte di quindici giorni, anticipando la riapertura al 13 marzo”. “Fino al 14 gennaio non c’era alcun motivo di allarme – ha calcato Romano – e se si fosse rispettato il crono programma, ossia prima la realizzazione del ponte nuovo e poi la demolizione di quello esistente a fine febbraio, non vi sarebbero stati problemi. Come abbiamo saputo del ritardo siamo andati dal prefetto. Abbiamo fatto quello che potevamo, a fronte di una procedura secondo cui i comuni possono esprimere solo dei pareri”.
“Attenzione – ha inoltre avvertito Romano – se noi non avremo il ponte di Passirana in tempo salterà il collegamento tra l’autostrada e i parcheggi ex Alfa Romeo con disagi sicuramente superiori rispetto a quelli dell’interruzione del collegamento”. “Il ponte – ha detto successivamente Landonio, rispondendo a una domanda del pubblico – è abbattuto per garantire i lavori della quinta corsia dell’autostrada A8, che viene realizzata in maniera dissestata. Ossia, le due corsie in più non vengono realizzate una da una parte e una dall’altra. Ma entrambe verso Arese nel punto dove ora vi è il ponte, perché dalla parte opposta vi è il cimitero di Passirana. Autostrade afferma di dover abbattere prima il ponte per garantire le quattro corsie necessarie ad andare e venire da Milano durante i lavori,”.
“I lavori del ponte di Passirana – è intervenuto il consigliere comunale Carlo Giudici, già assessore e vice sindaco nelle giunte Perferi e Fornaro – sono slegati da Expo. Erano già previsti per la quinta corsia. Bisognava muoversi un anno fa!”. “Il progetto esecutivo è stato approvato l’8 febbraio 2013 – gli ha risposto Landonio – e poi è passato un anno prima che il ministero approvasse lo stanziamento. Tanto è vero che il progetto della quinta corsia è stato ridimensionato e tanti altri sono stati abbandonati”. La critica di Giudici ha provocato la reazione anche di Romano: “Dire che i sindaci siano responsabili delle strade decise dai ministero è veramente utopia. Noi, per esempio, non abbiamo 400 milioni per fare il Sempione bis. Tu fai le riunioni, chiedi, ma se ti dicono che non ci sono i soldi per fare le infrastrutture non ci puoi fare nulla”.
E i soldi, è emerso chiaramente martedì per stessa ammissione di Romano su sollecitazione implicita del sindaco aresino Palestra, non ci sono nemmeno per fare la tangenzialina di Terrazzano e ciò, se corrispondesse veramente alla realtà, indebolirebbe la posizione del Comitato Passaparola, i cui esponenti presenti in auditorium sono tornati a chiedere a più riprese la realizzazione della tangenzialina di Arese, che alla rotonda del cimitero cittadino sarebbe il naturale collegamento di quella di Terrazzano.
Dopo le contestazioni ai sindaci per non aver controllato sul territorio l’avanzamento dei lavori ed essersi fidati delle comunicazioni avute sui ‘tavoli tecnici’ e la loro risposta sul fatto che non tocca ai primi cittadini svolgere il ruolo di direttore dei cantieri, è toccato al Notiziario fare l’avvocato del diavolo. “Considerato il ritardo e la necessità di riaprire il collegamento tra Arese e Passirana prima possibile – abbiamo chiesto – il cantiere sta lavorando anche di notte?” . “Alla riunione dal prefetto – ha risposto Romano – abbiamo chiesto di aumentare le lavorazioni per portarle ad h24. La risposta è stata: siamo già ad h24”. Chiuso il dibattito in auditorium, il Notiziario notte tempo ha fatto un giro sul ponte di Passirana. Niente fari, niente camion, niente scavi, cancelli chiusi e buio totale. Forse h24 non significa 24 ore su 24. E allora abbiamo capito male noi.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 20 febbraio 2015 – pag. 73)