Centro Giada/3 Le sorelle di Girani Viaggi: “Al centro commerciale sarebbe stato lavorare come impiegate…”
13 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Associazioni, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, Economia, ex Alfa Romeo, Inchieste |
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E lanciano la loro idea su come riqualificare il Giada
ARESE – Al Centro Giada la Girani Viaggi è da oltre trent’anni l’agenzia delle vacanze della città. Le sorelle Samanta e Vanessa sono la garanzia di viaggio sicuro per centinaia di persone. Vanessa è stata fondatrice e presidente di Assogiada e presidente dell’Unione commercianti di Arese. Poi gli impegni di lavoro e quelli della famiglia l’hanno indotta a passare il testimone. Il turismo è anche un termometro sociale. A loro chiediamo come va e cosa pensano del futuro impatto del centro commerciale sulla loro attività.
“Il nostro settore – racconta Samanta – è diverso rispetto a quello del commerciante che vende vis a vis. Il turismo sta risentendo di tutto quello che succede nel mondo. La crisi economica c’è e Internet non ha aiutato. Il nostro lavoro non si ferma all’estate o all’inverno. Deve andare tutto l’anno. Arrivano le persone e ci chiedono: “Ah, non c’è posto per Natale e Capodanno?”, e devi cominciare a documentarti ed è tutto complicato. Hanno tolti i voli, i posti sono dimezzati e molte compagnie non ci sono più. Poi Arese è particolare”.
Perché?
“Perché lavorano a Milano o comunque quelle persone che avendo le possibilità facevano tanti viaggi sono diventate di una certa età e si muovono meno. I giovani e le persone di mezza età fanno per lo più volo e albergo. Spesso eliminano gli itinerari”.
Si arrangiano da soli?
“Esatto. Ci sono meno soldi e fare così costa meno. Poi purtroppo ogni giorno ce n’è una. Adesso anche Parigi, la Francia”.
Quali sono gli operatori falliti?
“Ventaglio, che era molto grossa. Alpitour si è divisa. Ha chiuso degli uffici a Milano ed è rimasta su Torino. Si è divisa anche la Franco Rosso e poi i piccoli si sono uniti. La Valtour è stata comprata. Molti hanno messo gli impiegati in cassa integrazione”.
E’ internet che ha falcidiato il settore?
“Sì, internet in gran parte. Ma è proprio cambiato il tipo di viaggio. Questi operatori erano soprattutto tour itineranti e villaggistica, quindi abbastanza costosi. Oggi i villaggi non sono più di proprietà. Vengono presi dei vuoti per pieno con determinate camere. Li gestisce in Italia l’operatore che sia Grandi viaggi piuttosto che Eden Viaggi e Villagistica. Ma anche loro, per differenziarsi, propongono una parte itinerante o una parte volo e albergo. Vanno molto le crociere. Hanno offertissime mega. I ragazzi sono gratis fino ai 18 anni e le famiglie optano per questa soluzione”.
Vita grama per le agenzie… quindi i dipendenti mandati a casa si sono messi per conto loro in internet?
“Alcuni sì. Altri si sono improvvisati. Delle realtà nate, alcune sono valide, altre danno grandi fregature. Molti sono a casa e sono andati a fare un altro lavoro o sono andati in altri paesi, tipo Svizzera”.
La Svizzera si sta sviluppando molto…
“Guadagni tre volte di più e hai molte agevolazioni. Ma ora i prezzi delle case in Svizzera sono lievitati e non è più facile andarci a lavorare come prima. Devi comunque sapere almeno tre lingue. Inglese, tedesco e poi spagnolo o francese. Ma chiedono pure il cinese e l’arabo”.
Voi vi ci potreste trasferire. Le lingue le conoscete, il lavoro lo sapete fare…
“Certo, ma quando hai famiglia ci ragioni su”.
Cosa pensate dell’arrivo del centro commerciale sull’ex Alfa Romeo?
“Potevamo partecipare al bando, ma questi centri aprono alle 8 e chiudono alle 22. Sono catene in franchising. Si diventa impiegate e la tua esperienza non conta. Noi siamo mamme e siamo abituate a lavorare da sole. Di solito prendono ragazze giovani. Viene il cliente. ti prenoto questo. Stop”.
Come pensate possa essere riqualificato il Giada?
“Facendo per esempio un parcheggio sotterraneo con uscita sulla piazza. L’entrata del Conad potrebbe essere messa obbligatoriamente da questa parte così le persone prima di raggiungere il supermercato passerebbero davanti alle nostre vetrine. Rifacendo la pavimentazione i carrelli potrebbero girare, come nei reali centri commerciali”.
Questa è un’idea!
“Il parcheggio andrebbe bene per noi, per il mercato, per la chiesa e l’oratorio. Invece no. Tutti si lamentano ma nessuno fa niente”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 13 febbraio 2015 – pag.73)