Ben 29 negozi aresini in trattativa per spostarsi nel centro commerciale
23 Gennaio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Locale, Politica, Territorio |
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ARESE – Quattordici commercianti di Lainate e ventinove di Arese hanno avviato nei giorni scorsi trattative con per trasferirsi nel nuovo centro commerciale. Dei ventinove di Arese, alcuni hanno già sottoscritto l’accordo. Ce lo rivela l’assessore Giuseppe Augurusa.
Sono commercianti in franchising?
“No, sono negozianti locali. Ma quali sono problemi per trasferirsi nel centro commerciale? Uno la solidità patrimoniale, due il fatto che si tratta di aziende familiari che dovranno affrontare un orario di lavoro lungo dalle 9 alle 22, tre i costi dell’affitto e quattro che, per evitare morosità, viene chiesto un impegno sul fatturato. Per un problema di privacy non conosciamo di preciso in quanti hanno sottoscritto l’accordo, ma certamente per Arese si paventa il rischio che passino al centro commerciale le attività più forti della città”.
Quali sono le contromisure?
“Aiutare i commercianti a riqualificarsi con le iniziative illustrate”
Come pensate di incentivare le vetrine commerciali del centro storico di via Caduti? Bisogna ammettere che il passeggio è un po’ disincentivato dalla presenza di luci dedicate ad attività di servizio.
Affrontando il tema del centro storico di via Caduti la nostra amministrazione sta insistendo con i commercianti sulla zona a traffico limitato. Incontriamo difficoltà”.
Se i negozianti non sono d’accordo il rischio è che si trasferiscano. Non temete la desertificazione?
“Coloro che emigrano è perché hanno le capacità proprie per andarsene. Il livello di competizione con un centro commerciale non può essere solo dato da parcheggi e strade. Perché la grande distribuzione garantisce parcheggi, comfort e scelta . Per contrastare la concorrenza è gioco forza necessario migliorare il prodotto e l’area di vendita. Il centro storico deve diventare un luogo vivibile. La chiusura potrebbe essere scansionata, per esempio, su pomeriggio – sera o nel fine settimana. E l’amministrazione potrebbe dare una mano sull’arredo urbano”.
Tuttavia in via Caduti non è che ci siano poi così tante vetrine. Forse andrebbe ampliato il concetto di centro storico da piazza XI settembre alle Mimose e, magari, in certe occasioni addirittura dal Giada per dare una vera idea di ‘vasca’.
“Nel mio programma avevo previsto un centro storico da piazza XI settembre a via Caduti. Il centro storico allungato comporta però una serie di problemi sia logistici che per gli abitanti. Per questo ai commercianti ho detto: “Discutiamo insieme degli orari”. Non siamo degli integralisti per cui il centro storico debba essere chiuso o niente. Vorremmo solo realizzare una ztl da consegnare ai cittadini”.
O.T.R.
(Testo aggiornato dell’articolo pubblicato sul Notiziario del 23 gennaio 2015 – pag. 73)