Libri e ceramica riempiono di arte la biblioteca comunale
5 Dicembre 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Bianca, Cronaca, Cultura, Eventi, Letteratura, Locale, Politica |
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ARESE – La rassegna ‘Scrittori a km zero’ coniata quest’anno dall’assessore Giuseppe Augurusa, che con cadenza mensile trova spazio alla biblioteca comunale di via Platani, sta riservando delle sorprese per la ricchezza del panorama letterario territoriale e di ‘penna’. Fra i volti noti che si sono dati alla scrittura è comparso lo scorso mese sul palco dei relatori Alberto Gulisano, ex assessore aresino al bilancio durante l’epoca Perferi. La sorpresa è doppia perché “Zafra” non è solo un romanzo di narrativa, ma il racconto vero di Salvatore Riela, detto Turi, che si dipana nell’ultimo quarantennio dell’800 e dei primi anni del ‘900 in uno spaccato storico a metà strada tra l’Italia post unitaria e Cuba, dove il ventenne siciliano emigra per non continuare a combattere al fianco del Regno d’Italia. Nel cercare una nuova patria perché la sua non gli è più familiare, il giovane finisce all’Avana, all’epoca prima sotto il dominio spagnolo e successivamente protettorato americano. Negli anni successivi, Turi finirà quindi per partecipare alle lotte per l’indipendenza dell’isola.
Turi è stato nella realtà un parente dello stesso Gulisano di cui lo scrittore riporta sulla carta i travagli, le emozioni e gli amori che ne hanno caratterizzato la vita facendo uno sforzo di notevole ricerca storica nel ricostruire l’ambientazione della terza guerra d’indipendenza del 1866, dell’abolizione della schiavitù e dei rapporti economici tra Spagna e Americhe. “Zafra” non è altro che il termine cubano riferito al periodo della raccolta della canna da zucchero sulla cui economia hanno ruotato gli avvenimenti politici e storici che hanno portato all’indipendenza dell’isola centroamericana.
Il libro di Gulisano (presentato insieme a “Non ti scordar di me” di Ilaria Severino, romanzo d’amore scritto dall’autrice durante un periodo difficile della sua vita) ha avuto quale cornice l’inaugurazione in biblioteca della mostra di ceramica raku degli allievi della scuola ‘Giocare con l’arte’, che l’artista pittore e scultore Enzo Cremone tiene all’interno dello studio di consulenza Progea di Caronno Pertusella.
Nata come sorta di asilo interaziendale per i figli dei dipendenti di Progea, la scuola del maestro Cremone ha finito per coinvolgere anche gli adulti. La tecnica raku è una tecnica giapponese poi perfezionata in America e consiste nell’uso di un’argilla refrattaria in grado di resistere a temperature molto elevate e sono necessari più tempi e gradi di cottura. I risultati dei manufatti, colorati con smalti e cristalline, sono sempre unici. Sono state oltre duecentocinquanta le persone che hanno visitato la mostra ad Arese.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 5 dicembre 2014 – pag. 81)