Concussione e corruzione nella pa: le pronunce della Corte dei Conti, il politico locale il più coinvolto
30 Aprile 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Cronaca, Giudiziaria, Locale, Nazionale, Politica |
Entrando nel dettaglio del Rapporto sul primo anno di attuazione della legge 190/2012 contro la corruzione nella pubblica amministrazione redatto dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle pa) emerge come tra il 2006 e il 2011 i reati e i condannati per corruzione siano superiore a quelli per concussione, ma con una dinamica invertita, ossia quelli per concussione aumentano mentre quelli per corruzione diminuiscono. I reati di concussione per i quali era stata avviata azione penale sono passati dallo 0,43 per centomila abitanti allo 0,72 del 2011, registrando nel 2009 il valore più alto dello 0,88. I reati di corruzione soggetti ad azione penale sono invece passati dall’1,59 per centomila abitanti del 2006 all’1,24 del 2011, con un picco di 2,01 nel 2009. .
Il dato dei condannati conferma l’andamento decrescente relativo ai reati di corruzione (da 1,27 condannati per centomila abitanti nel 2007 a 0,76 nel 2011) e quello crescente relativo ai reati di concussione da 0,23 condannati per centomila abitanti nel 2007 a 0,57 nel 2011. Inoltre il fenomeno registra significative differenze nelle varie aree geografiche: il numero dei condannati per concussione ha un andamento oscillante nelle regioni del Centro, aumenta progressivamente in quelle del Nord e quasi triplica dal 2001 al 2011 nel Sud e nelle isole. La durata dei processi penali è diminuita nel periodo 2007-2011 di circa tre anni per quelli di concussione (da 7,80 a 4,42 anni) e di circa un anno per quelli di corruzione (da 4,87 a 3,72).
Corte dei Conti
L’analisi territoriale cambia completamente se si prendendo in considerazione le 341 sentenze per corruzione e concussione pronunciate dalla Corte dei Conti dal 2001 al 2012, la cui durata media dei processi è di 557 giorni. Più della metà sono relative a episodi avvenuti nelle regioni del Nord (59%), di cui oltre la metà nella sola Lombardia (33%). Equamente distribuite invece le pronunce nelle regioni del Centro (20%) di cui oltre la metà nel Lazio (12%) e nella macro area del Sud e delle isole (20%). In generale, oltre la metà delle condanne per reati di corruzione e concussione ha riguardato dipendenti di amministrazioni statali (62%). Ma il fenomeno è rilevante anche nei comuni (12%), nelle Asl e Aziende ospedaliere (12%) e negli enti di previdenza e assistenza (12%), mentre ei reati che riguardano province, regioni e università risultano residuali.
I settori più coinvolti
Concussione e corruzione sono più ricorrenti nei seguenti settori: affari economici generali, commerciali e del lavoro (40%); servizi generali (19%), prevalentemente nell’amministrazione finanziaria e fiscale; sanità (12%); ordine pubblico e sicurezza (12%), che include la giustizia; difesa (8%).
Sono gli appalti che offrono più occasione per delinquere
Più specificatamente 68 sentenze di condanna per corruzione e concussione, pari al 22%, riguardano gli appalti. Di queste, il 49% riguarda gli appalti per lavori pubblici, il 38% quelli per le forniture e il 13% per i servizi.
Il politico locale il più coinvolto nei reati di concussione e corruzione
La maggior parte dei citati in giudizio appartiene al settore dell’amministrazione statale, mentre la quasi totalità di appartenenti al livello politico sono riferibili alla politica locale: sindaci, assessori e consiglieri comunali. Nella pa statale i soggetti citati in giudizio sono distribuiti omogeneamente tra le macro categorie di dirigenti/ufficiali, funzionari/quadri/sottufficiali, impiegati/tecnici/operativi. In quest’ambito residuale il dato riferito al livello politico e ai consulenti/prestatori d’opera.
Il Rapporto dell’Anac rileva una complessiva prevalenza numerica in termini di micro-corruzione diffusa e caratterizzata da serialità, rispetto a casi di macro-corruzione meno diffusi ma più gravi. A numerosi e reiterati episodi di corruzione caratterizzati da dazioni poco ingenti che coinvolgono livelli intermedi o di base delle pa, fanno da contraltare pochi episodi di corruzione con dazioni ingenti erogate a livelli apicali delle amministrazioni.
Il risarcimento
In generale, sul totale delle 341 sentenze analizzate, il risarcimento richiesto all’atto della citazione è complessivamente pari a 226.963.236,92 euro. Dalle 300 sentenze di condanna al pagamento emerge che il totale del risarcimento richiesto all’atto della citazione ammonta a 217.363.111 euro, mentre il totale del risarcimento in sede di condanna ammonta a 63.668.101 euro.
Ombretta T. Rinieri
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