Nell’inchiesta sugli appalti l’ombra della corruzione
25 Marzo 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, Expo, Giudiziaria, Locale, Politica |
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MILANO – Inchiesta Infrastrutture Lombarde. Tutti interrogati ieri dal gip Ghinetti e l’unico ad avvalersi della facoltà di non rispondere è stato il dg Antonio Rognoni. L’indagine avrebbe svelato una fitta rete di relazioni e rapporti affaristici intessuta dagli avvocati Carmen Leo e Fabrizio Magrì, soggetti legati alla Compagnia delle Opere e agli ambienti della presidenza della Regione Lombardia. Che interviene nelle scelte della società che si occupa di distribuire appalti e contratti delle grandi opere in Lombardia. Come testimonierebbe, ad esempio un incontro di cui parla Magrì con l’ex potente segretario generale Nicola Sanese «sul discorso Città della Salute».
Condizioni capestro sarebbero poi state applicate sulla società Mantovani, la società veneta che ha in mano la realizzazione delle infrastrutture viabilistiche per Expo e si ipotizza che quasi tutti gli appalti, in un modo o nell’altro, all’interno di Infrastrutture venissero pilotati.
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