Michela Palestra, 9 mesi da sindaco di Arese: dopo l’entusiasmo iniziale, le prime delusioni
14 Febbraio 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Analisi/Opinioni, Area Metropolitana, Bianca, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Infrastrutture, Locale, Politica, Territorio, Viabillità |
Un’analisi di questo primo periodo di governo della città, dalla netta vittoria alle dimissioni di Rizzoni
ARESE – Lo scorso maggio, Michela Palestra è stata eletta sindaco di Arese al primo turno con 5219 voti validi, conquistando il 56,1% dei voti. Un plebiscito e una svolta storica per la città dopo anni di giunte di centrodestra guidate da Gino Perferi, Gianluigi Fornaro e l’amministrazione lampo di Pietro Ravelli.
Donna, ingegnere, giovane (41 anni), moglie e mamma, impegnata nel sociale da qualche anno come presidente del Comitato genitori locale e già scesa in politica nel 2009 a sostegno del candidato Pd Giuseppe Augurusa, Michela Palestra ha raccolto su di sé le simpatie di un elettorato trasversale stanco di poca trasparenza, scandali e beghe fra partiti che avevano portato la città a essere commissariata dal Prefetto per due volte.
A maggio 2013, in teoria, le principali castagne dal fuoco le doveva aver già tolte, appunto, la commissaria Anna Pavone, che da sola si era assunta la responsabilità di firmare l’accordo di programma sull’ex Biscione con relativo centro commerciale quale ‘atto dovuto’ di una decisione presa precedentemente dalla politica aresina. Il centro sportivo era già stato liberato da Intese, ristrutturato e dato in gestione a una nuova società. I lavori di bonifica dall’amianto presente in varie scuole cittadine, in parte in itinere e in parte già preventivati, seguivano il loro corso.
Restavano gli ex alfisti di Innova Service con la loro sentenza di reintegro del Tar da appoggiare e il capitolo viabilità da governare in quanto, anch’esso, ormai arrivato a cose fatte dopo la battaglia del Comitato Difendiamo Arese. Palestra si sarebbe dovuta avviare vero un’Amministrazione, diciamo così, dell’ordinario.
Meno di un anno fa l’entusiasmo era quindi alle stelle e nell’intervista a ‘caldo’ del neo sindaco al “Notiziario”, il neo sindaco riferiva di non essere preoccupato per le sfide che sarebbero venute avanti, rivelando che sarebbe stata indipendente, ma in una squadra. A giugno il suo giuramento faceva presagire una nuova era aresina all’insegna di moralità, rispetto dell’altro, correttezza nei comportamenti, integrità e impegno. Ma negli ultimi anni, Arese ci ha abituati alle estati ‘calde’. Neanche il tempo di insediarsi, che a luglio la giunta Palestra si ritrova con la grana dei pignoramenti di Intese al centro sportivo con la conseguenza paradossale di un lungo braccio di ferro tra l’ex presidente della fondazione Facs Stefano Carli da una parte e il sindaco e l’assessore Roberta Tellini dall’altra.
Nello stesso mese, il primo consiglio comunale aperto sul Pgt apre gli scontri sulla cementificazione tra maggioranza e minoranza perpetrata negli anni passati dalle giunte precedenti. Ad assistere in auditorium, però, uno sparuto numero di cittadini. E’ estate e Arese ormai è in vacanza.
A settembre Massimiliano Seregni, ex leghista, apre da semplice cittadino un sito e nell’analizzare la vicenda del pignoramento al “Davide Ancilotto” prende le parti di Carli e accusa la neo giunta di aver commesso errori di valutazione e di merito. E’ l’inizio del fuoco alle polveri. Nasceranno i vari comitati Aresini.it e Passaparola sulla viabilità per la riesumazione della tangenzialina e contro il progetto di rotonde sui viale Resegone, Gran Paradiso e Nuvolari pensato dall’Amministrazione con raccolta di firme e ricalcolo dei dati ufficiali sulle previsioni future del traffico.
Gli ex Alfisti a ottobre invadono il municipio e a dicembre ottengono un colloquio con il sindaco. Ma, nonostante la giunta sia di centrosinistra, non ottengono l’appoggio sperato alla loro causa, mentre non si sa che fine abbia fatto la “città dell’innovazione” di Comunimpresa. Intanto la crisi economica riduce i margini degli immobiliaristi e il Fondo Sansovino contratta con l’Amministrazione una dilazione dei tempi di pagamento degli oneri di urbanizzazione su Arese Sud. Insorge il Movimento 5 Stelle. Nel frattempo a dicembre scoppia anche il caso “Gallazzi Vismara”, con il direttore sanitario e quello generale, che a ruota si dimettono.
Il 2014 è iniziato da meno di due mesi e in città molti cittadini non nascondono la propria delusione. E con essa le speculazioni sul sindaco che sarebbe troppo condizionato dalla parte politica ‘più esperta’ della sua giunta. Si teme l’effetto ‘Ravelli’. Rosella Ronchi ha più volte detto che in “politica ci si sporca”. Il problema è capire se lo si vuole fare per scelte proprie o altrui. Purtroppo, contro la legge della solitudine dei ‘numeri primi’ non si può andare.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 14 febbraio 2014 – pag.72)