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Riformata l’Isee

slide-10-638ROMA – Il Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2013, riunito a Palazzo Chigi, ha approvato la Riforma dell’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’Isee è l’indicatore, in vigore dal 1998, che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni (in moneta e in servizi) sociali e sociosanitarie erogate dai diversi livelli di governo. In generale, l’Isee viene utilizzato ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate in relazione alla condizione economica oppure per la fissazione dib soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alla prestazione. Nel 2012 sono state presentate a fini Isee circa 6,5 milioni di “dichiarazioni sostitutive uniche” (DSU), corrispondenti a più di 5,8 milioni di nuclei familiari (circa il 30% della popolazione).

Il Presidente del Consiglio Letta ed il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giovannini hanno riferito circa l’approvazione di un Dpcm di riforma dell’Isee, strumento insostituibile per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali. Una riforma dell’Isee già indicata dal documento dei cosiddetti “saggi del Quirinale” come uno degli obiettivi prioritari del futuro Governo.

Per valutare in modo completo la condizione economica delle famiglie, con l’Isee riformato saranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell’autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità.

Ecco le principali novità della riforma:

Inoltre:

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