Viabilità: il nuovo progetto non convince molti, ma tutti apprezzano il ‘comune aperto’ di sabato
29 Novembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Infrastrutture, Inquinamento, Locale, Politica, Territorio, Viabillità |
L’unica soluzione vera sarebbe l’eliminazione del casello dell’autostrada
ARESE – Grande successo sabato 23 novembre dell’operazione ‘Municipio aperto sulla viabilità’ organizzata dall’Amministrazione Palestra. Complici la lettera fatta recapitare sal sindaco nelle caselle degli aresini e l’operazione ‘Passaparola’ organizzata da Aresini.it e dai consiglieri d’opposizione che hanno sollevato il problema. Per nove ore consecutive il sindaco Michela Palestra i suoi assessori e i consiglieri della maggioranza si sono alternati ai tabelloni della viabilità illustrando il progetto che viene avanti con rotonde, attraversamenti rialzati e piste ciclopedonali volti a scoraggiare il traffico esterno d’attraversamento che aumenterà su tutto il territorio con l’arrivo del centro commerciale e di Expo 2015. L’affluenza, stando ai dati ufficiali, è stata di un migliaio di cittadini.
Trencentocinquanta coloro che hanno riempito il questionario dell’amministrazione. Ma fuori dal palazzo comunale il gruppo di Aresini.it ha raccolto ben ottocento firme di cittadini che usciti dal percorso informativo, pur riconoscendo il grande sforzo democratico della giunta, si sono espressi contro il progetto.
Dall’incontro è stato chiaro che l’unica soluzione che veramente metterebbe tutti d’accordo ed eviterebbe sia tangenzialina che traffico d’attraversamento sarebbe l’eliminazione del pedaggio del casello autostradale. Una possibilità che il sindaco sta cercando di portare avanti in una trattativa sui tavoli sovra territoriali. Per il resto è emerso che al momento lo scavalco da Terrazzano è finanziato solo per il primo tratto da Rho e non per il secondo tratto che si attesterebbe sulla rotonda del cimitero cittadino e la giunta confida in questa mancanza di fondi. Tuttavia se non si porta a termine lo sfogo del secondo tratto viene da chiedersi cosa serva il primo? Perplessità che hanno rinforzato la posizione di Giuseppe Bettinardi di Arese al Centro che si è detto più convinto che mai della necessità della realizzazione della tangenzialina contro cui ha battagliato il Comitato Difendiamo Arese.
“ Quello che mi preoccupa di più – ha detto ai nostri microfoni Filippo Riva, uno dei cinque cittadini che ha dato vita ad Aresini. It – è il fatto che tutto è rivolto alla sicurezza del traffico ma che nello stesso tempo si sta fluidificando l’attraversamento di Arese, mentre nei comuni limitrofi lo si porta fuori con la variante Varesina, la Rho-Monza e la tangenzialina di Garbagnate. “Sono qui in prima persona a spiegarci le cose come stanno – si è detto invece contento Roberto Di Gioia – ed è un fatto mai successo ad Arese. Il cdentro commerciale non l’ha voluto questa amministrazione”. “Con il senno di poi tutto si può dire – ha considerato Pierpaolo Ferlenga – non c’è mai stata una domanda: “Volete la tangenzialina o volete che il traffico attraversi la città”. Hanno proposto due progetti separati fra di loro. E questo è il risultato”.
“Quello che bisogna capire – spiegava l’assessore Barbara Scifo – è che il traffico verrà assorbito da tutto un sistema viabilistico esterno ad arese a 360 gradi e che noi stiamo progettando una viabilità a bassa velocità di percorrenza per scoraggiare i non residenti e che gli aresini avranno una via privilegiata per recarsi alla metropolitana di Rho fiera”. “Se non mettete un semaforo sul viale Resegone all’altezza dei carabinieri – ha detto il cittadino Enrico Binelli – noi non usciamo più da ‘Arese Tre’, che già oraè u n cul de sac alla mattina e alla sera. Il problema non è la velocità ma il numero delle macchine”.
Quella del semaforo è stata una preoccupazione anche di Barbara Femiano che abita vicino ad “Arese Sport”. “Qui è prevista una rotonda al posto del semaforo – ha detto – ma già ora facciamo fatica a uscire figurarsi dopo”. “Noi siamo cittadini semplici e molto arrabbiati – ha detto Cesare Rivolta parlando per tutto un gruppo di aresini con cui era insieme – questa amministrazione si è trovata una patata molto bollente e adesso la sta sbucciando per darcela un pochino più dolce. Ma in realtà è una patata. E la patata si fa molto fatica a digerire”. “L’unica opera essenziale per l’apertura del centro commerciale è la quinta corsia dell’autostrada – ha detto Luca Nuvoli del Pd – noi possiamo lasciare tutto com’è e rinunciare ai 7,5 milioni di euro che il centro commerciale apre lo stesso”. L’assessore Enrico Ioli , con calma e pazienza e cartine alla mano, ha cercato di convincere più cittadini possibili della bontà del progetto. Il sindaco Michela Palestra è stata onesta nell’ammettere le difficoltà di portarlo avanti. E questo è stato da tutti apprezzato.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 29 novembre 2013 – pag. 73)