Nicola Lecca conquista gli aresini a “Un libro e il suo autore”
29 Novembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cronaca, Cultura, Letteratura, Scuola |
ARESE – Riuscitissima il 20 novembre scorso al Cinema Teatro di Arese la nona edizione di “Un libro, il suo autore”, il percorso culturale cui lavorano in tandem la direttrice della Biblioteca comunale di Arese Mariagrazia Cislaghi, per conto dell’assessorato aresino alla cultura, e Mariagiovanna Sirtori, per conto della libreria salesiana Esodo, e che ogni anno impegna gli studenti delle scuole secondarie di Arese, Bollate, Garbagnate Milanese e Rho e di Lamezia Terme.
L’autore Nicola Lecca ha coinvolto e sorpreso intorno al suo libro “La piramide del caffè” (Mondadori 2013) ragazzi e adulti con aneddoti su Londra e sulla sua esperienza di viaggiatore. La serata, moderata dalla giornalista Paola Cupetti, è uscita fuori dagli schemi un po’ formali e seriosi dell’incontro frontale con l’autore e la spontaneità ha preso il sopravvento rendendo l’incontro gioioso e oltremodo interessante. Gli studenti hanno discorso con l’autore in uno scenario accompagnato dalle letture dell’attrice Filomena Ieno del Teatro dell’Armadillo di brani e allietato dalle musiche a tema del gruppo Maxentia Young Combo Band di Magenta. All’atmosfera ha contribuito quest’anno l’inedita scenografia della mostra di pittura e scultura sui personaggi del libro realizzata dalla quinta AB del Liceo artistico ‘Fontana’ di Arese.
Nel suo romanzo Lecca, scrittore 37enne già premio Hemingway, racconta la storia di Ime Tòth, un orfano ungherese che raggiunti i diciotto anni d’età è costretto a lasciare l’istituto e a tentare la fortuna come barista a Londra in una catena di caffè. L’esperienza segnerà il passaggio di Ime dall’ingenuità alla vita adulta: viene licenziato perché si rifiuta di gettare nella spazzatura dei tramezzini che sarebbero scaduti l’indomani e che i dipendenti avrebbero portato a casa come era stata consuetudine fino a quel giorno. Ma non sono le sole ingiustizie che si perpetuano nella caffetteria: ai ragazzi delle repubbliche Baltiche con il permesso di soggiorno scaduto vengono imposte decine di ore di straordinario non pagate; i dirigenti allungano la zuppa di carote con l’acqua per incrementare le vendite e aumentarsi la possibilità di vincere un viaggio premio a Palma di Mallorca in palio per le caffetterie più redditizie. Ime finisce per sentirsi più solo che all’orfanotrofio. Sarà un’anziana scrittrice a intervenire in suo favore riuscendo a fargli avere dal proprietario della catena un ricco risarcimento, che consentirà a Imre di progettare l’apertura di un suo caffè, dove poter impiegare un domani i suoi amici dell’orfanotrofio. La mostra dei ragazzi liceali è visitabile fino al 6 dicembre prossimo alla Biblioteca comunale di Arese.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 29 novembre 2013 – pag. 73)