Bilancio UE 2014-2020: 1 000 miliardi di euro da investire nel futuro dell’Europa
21 Novembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Commercio, Ecologia, Economia, Estera, Infrastrutture, Lavoro, Nazionale, Politica, Sociale, Tecnologia |
Dopo oltre due anni e mezzo di negoziati il Parlamento europeo ha approvato il 19 novembre 2013 la proposta sul nuovo Qfp (quadro finanziario pluriennale) dell’Unione 2014-2020 presentata dalla Commissione il 29 giugno 2011 che ha quali priorità di spesa la crescita sostenibile, all’occupazione e alla competitività dell’Unione. Il provvedimento giunge ora sul tavolo del Consiglio europeo per il varo definitivo.
Se il Qfp andrà in porto, nei prossimi sette anni la Ue investirà fino a 960 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno e 908,4 miliardi di euro in pagamenti. Almeno 70 miliardi di euro (circa 10 miliardi l’anno) verranno destinati alla creazione di posti di lavoro di cui 6 nel periodo 2014-15 per l’occupazione giovanile. Complessivamente saranno mobilitati fino a 366,8 miliardi di euro per le regioni e le città europee con l’obiettivo di realizzare ‘Europa 2020’: crescita e occupazione, lotta contro i cambiamenti climatici e riduzione della dipendenza energetica, della povertà e dell’esclusione sociale.
Il Fondo europeo di sviluppo regionale sosterrà piccole e medie imprese raddoppiando i fondi in sette anni da 70 a 140 miliardi. Il nuovo programma Erasmus+ lo studio, la formazione, il lavoro o il volontariato all’estero permetterà a oltre 4 milioni di giovani di trascorrere un periodo all’estero grazie alla copertura di quasi 15 miliardi di euro. Verranno inoltre finanziati 600 partenariati nel settore dello sport, compresi eventi europei non profit.
Il nuovo programma Europa Creativa Europa Creativa dotato di 1,5 miliardi di euro permetterà di rilanciare da qui al 2020 il comparto culturale e creativo sostenendo iniziative quali le capitali europee della cultura, il marchio del patrimonio europeo, le giornate europee del patrimonio e i cinque premi europei: il premio del patrimonio culturale dell’Unione europea/concorso Europa Nostra, il premio dell’Unione europea per l’architettura contemporanea, il premio dell’Unione europea per la letteratura, il premio European Border Breakers e il premio MEDIA.
Orizzonte 2020, il nuovo programma Ue per la ricerca e l’innovazione gode di una copertura di bilancio di quasi 80 miliardi di euro5 (+30% dell’attuale). Esso darà impulso a centri di eccellenza della ricerca in Europa, estenderà l’accesso al capitale e il sostegno delle Pmi, contribuirà ad affrontare i cambiamenti climatici, sviluppare trasporti, mobilità sostenibili, energie rinnovabili, garantire la sicurezza alimentare e ad affrontare i problemi legati all’invecchiamento demografico. Il nuovo programma, incentrato sulla cooperazione internazionale, destina per il periodo 2014-2020 oltre 6 miliardi di euro (30% in più rispetto ai livelli attuali) alle azioni Marie Skłodowska-Curie, permettendo così alla Ue di sostenere più di 65mila ricercatori. Nel periodo 2014-2020 l’Eit (Istituto europeo di innovazione e tecnologia) riceverà 2,7 miliardi di euro per rafforzare il legame tra insegnamento superiore, ricerca e imprese, per sostenere la creazione di nuove imprese e per creare opportunità di formazioni specializzate postlaurea.
Le pmi, che rappresentano il 99% dell’imprenditoria europea fornendo anche i due terzi dei posti di lavoro del settore privato, saranno sostenute dal programma Cosme (2,3 miliardi di euro) offrendo loro un accesso agevolato al credito.
L’ammodernamento e la crescita delle infrastrutture europee saranno sostenuti dal Cef, che potrà contare su una dotazione di 33,3 miliardi di euro, di cui 26,3 per i trasporti (strade, ferrovie), 5,9 per l’energia (reti elettriche, gasdotti) e 1,1 per il digitale (reti a banda larga).
La nuova iniziativa Pmi della Commissione sosterrà prestiti bancari alle piccole e medie imprese europee colpite dalla crisi finanziaria avvalendosi di garanzie parziali sui prestiti e strumenti di cartolarizzazione cui segue l’altra iniziativa “Prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti”, che alternativo alle banche consentirà di finanziare grandi progetti infrastrutturali facendo appello a investitori istituzionali, quali fondi pensione e compagnie assicurative, alla ricerca di flussi di cassa stabili e di lungo termine evitando forme tradizionali di finanziamento come i prestiti bancari. I programmi Cosme, Orizzonte 2020, Erasmus+ si avvarranno di questi strumenti finanziari.
Clima. A questo capitolo sarà destinato almeno il 20% dell’intero bilancio Ue e ciò, secondo le previsioni, dovrebbe attrarre 180 miliardi di euro in finanziamenti da destinare alla lotta contro i cambiamenti climatici nei principali settori di spesa, tra cui fondi strutturali, ricerca, agricoltura, politica marittima e della pesca e sviluppo.
La nuova Pac (politica agricola comune) dovrebbe rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena di produzione alimentare, sostenendo un’agricoltura orientata al mercato (le sovvenzioni all’esportazione, gradualmente ridotte negli anni scorsi, vengono soppresse). Il Qfp 2014-2020 prevede la seguente ripartizione: 312,7 miliardi di euro (29%) per le spese connesse al mercato e i pagamenti diretti (pilastro 1) e 95,6 miliardi di euro (9%) per lo sviluppo rurale.
Il nuovo bilancio prevede inoltre fondi per affrontare questioni transfrontaliere quali l’asilo, l’immigrazione, i controlli alle frontiere e i visti, e per combattere la criminalità e il terrorismo. La copertura per le azioni in materia di cittadinanza, asilo, migrazione, salute, consumatori e sicurezza aumenta del 26,5% rispetto al periodo precedente.
Per la politica extra Ue, i fondi del nuovo Qfp mirano maggiormente a aiutare i più poveri del mondo concentrandosi su un numero minore di paesi (come l’Africa subsahariana) e di settori (come la crescita inclusiva e sostenibile e il buon governo).