Appuntamento al Cinema Teatro di Arese con la ‘Piramide del caffè
18 Novembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cronaca, Cultura, Eventi, Scuola |
Mercoledì 20 novembre appuntamento al Cinema Teatro di Arese con l’autore Nicola Lecca
ARESE – La ‘Piramide del caffè’ dello scrittore trentasettenne Nicola Lecca edito da Mondadori è il romanzo scelto da Mariagiovanna Sirtori per la nona edizione di “Un libro, il suo autore”, il percorso letterario messo in piedi dalla libreria salesiana Esodo in collaborazione con la biblioteca comunale di Arese diretta da Maria Grazia Cislaghi. La trama è incentrata metaforicamente sul viaggio, intimistico e reale, che un ragazzo orfano si trova a dover compiere a Londra al compimento della maggiore età per guadagnarsi da vivere.
Come ogni anno gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio hanno lavorato sul testo scelto dal duo Sirtori-Cislaghi insieme con i propri docenti scandagliando i profili psicologici dei personaggi, la trama, il ritmo, il senso della storia e mercoledì 20 novembre , alle 21, gli studenti incontreranno l’autore al Cinema Teatro di Arese per quella che sarà la conclusione di questo percorso. In palio, per la prima volta, sarà estratto un viaggio premio.
Fra le sorprese anche l’inaugurazione della mostra delle scenografie e delle sculture ispirati al libro ai quali hanno lavorato i ragazzi della Vab del ‘Liceo Artistico Lucio Fontana di Arese’ affiancati da Francesca Magro e Bianca Visentin, insegnanti e artiste impegnate. A nome della classe, le ragazze Alessia Novella e Francesca Abbatantuono, raccontano il lavoro creativo svolto sul testo di Lecca.
Tre le scenografie e cinque i personaggi principali in cartapesta realizzati.
“Per le sculture ci siamo concentrati sui personaggi principali del libro – spiega Alessia – e per le scenografie sui luoghi più significativi e simbolici, ossia l’orfanotrofio, la casa della scrittrice famosa e il caffè dove lavora Imi”. “L’orfanotrofio – dice Francesca – rappresenta il suo passato e le sue origini in una dimensione un po’ fantastica, che mette in luce non solo gli aspetti negativi che può avere un orfanotrofio ma anche quelli positivi di farlo in una famiglia. Protetto. Tanto che Imi, raggiunti i diciotto anni, è dispiaciuto di lasciarlo. Con il caffè abbiamo rappresentato i tentativi e le illusioni di Imi che andando a Londra cerca di affermarsi nella società, scoprendo l’ipocrisia del mondo del lavoro. Per questo abbiamo rappresentato il caffè in un modo più fiabesco a significare l’illusione.
“Il libro – dice Alessia – ci ha dato degli spunti di riflessione come può essere l’orfanotrofio, l’illusione, il dover lasciare la propria patria in cerca di un lavoro, ma ci ha suscitato anche delle perplessità perché non siamo riusciti a capire quale fosse il reale intento dell’autore: se rappresentare una fiaba o una realtà. Sarà una delle domande che abbiamo pensato di porgli”.
Ombretta T. Rinieri
inedito inviato al “Notiziario” il 18 novembre 2013