Un Comitato contro il “Piano della viabilità” che porterebbe il traffico nell’abitato di Arese
8 Novembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Impegno civile, Locale, Politica, Territorio, Viabillità |
ARESE – Ad Arese sta crescendo la tensione sul nuovo piano viabilistico, legato ai nuovi interventi che interessano il territorio. Contro tale ipotesi è nato anche un comitato di cittadini che “debutterà” questo sabato con la prima uscita pubblica.
Negli anni passati gli urbanisti disegnavano lavorando su zone. Vi erano quelle storica, residenziale, industriale e di confine con i comuni vicini. Di solito, queste ultime, erano lasciate a verde, in funzione boschiva, o agricola o semplicemente “standard”. In particolare le zone verdi costituivano anche aree cuscinetto con una funzione d’antinquinamento acustico che evitava la commistione tra area industriale-artigianale (con i suoi naturali rumori di lavoro) e l’area residenziale (con il suo naturale bisogno di quiete). Inoltre, tali zone cuscinetto, limitavano il sorgere di contenziosi fra comuni limitrofi.
Negli ultimi anni la cementificazione selvaggia ha però ridotto le zone cuscinetto provocando l’avvicinamento sempre più spinto tra aree industriali e residenziali con l’inevitabile insorgere di conflittualità tra cittadini di amministrazioni diverse e spesso tra le amministrazioni stesse. Alla modificazione urbanistica del paesaggio si è aggiunta una viabilità sempre più caotica e di attraversamento cittadino, pertanto all’inquinamento acustico si è aggiunto quello atmosferico. Il traffico è divenuto invasivo e ogni comune, ragionando a compartimenti stagni, preferirebbe che si scaricasse altrove.
Ora, con l’arrivo di Expo e del centro commerciale sull’ex Alfa Romeo e facendo i nomi e i cognomi, Arese, Rho e Garbagnate sono interessate da un’imponente modificazione viabilistica. Arese, che da sempre è guardata dalle altre due con un po’ di invidia perché la lungimiranza ambientale con la quale è stata pensata, progettata e realizzata l’ha finora salvaguardata rispetto ad esse dal caos architetturale, rischia di farne le spese.
Negli orari di punta il confine tra Arese e Rho presenta dei punti critici su alcune direttrici da e per Milano con traffico intenso, attraversamenti e rallentamenti all’altezza delle frazioni di Terrazzano e Mazzo di Rho, le cui strade diventano alla mattina e alla sera dei colli di bottiglia per i mezzi pubblici e privati ed elementi di rischio per ciclisti e pedoni, laddove le vecchie corti e i palazzi sono talmente a ridosso delle carreggiate da non esserci neppure lo spazio per i marciapiedi. Quando, in epoca Perferi, in Regione Lombardia è stato istituito il tavolo tecnico che lavorava sull’accordo di programma per l’ex Alfa Romeo che doveva ragionare (zitto zitto e all’insaputa del territorio) sull’arrivo di un grande centro commerciale e sulla nuova viabilità in vista di Expo, a livello sovra territoriale ci si rese conto della necessità di facilitare il flusso verso la fiera e la contemporanea esigenza di Rho di bypassare il traffico dalle frazioni di Mazzo e Terrazzano, già altamente congestionate.
E’ lì che nasce l’idea di una bretella di collegamento con la tangenziale Ovest a scavalco delle due zone limitrofe. E’ lì, probabilmente, che l’ufficio tecnico di Arese, si rende conto di dover tutelare la propria “isola verde” e chiede e ottiene in contropartita da Rho di poter disegnare sul suo territorio, in una zona cuscinetto, la fatidica “tangenzialina”. Ma siccome tutto era stato discusso all’insaputa della cittadinanza, quando il progetto esce (non si sa bene come) dalle segrete stanze regionali e comunali, i residenti delle case in collina di Arese, insorgono, e nasce il Comitato Difendiamo Arese la cui battaglia, appoggiata dall’allora minoranza di centrosinistra e dalle liste civiche, porterà allo stralcio della tangenzialina dai progetti viabilistici.
A disitanza di quattro anni, da Garbagnate, emerge il secondo troncone di quella che era, insieme alla tangenzialina Arese-Rho, la progettazione di una circonvallazione esterna per convogliare fuori dall’abitato il grande traffico. Prima di lasciare Arese, il commissario prefettizio Anna Pavone ha approvato il piano viabilistico che veniva avanti da tempo e i cui tempi di realizzazione sono ormai molto stringenti. Il paradosso è che l’attuale amministrazione di centrosinistra, che dalla minoranza si è battuta contro la tangenzialina, si trova ora a dover accettare un piano non suo e dal grande impatto sulla città.
Su tutta la questione vi è una parte di Arese che è fiduciosa nell’azione della Giunta Palestra, una parte che è dormiente e ve n’è un’altra che sta scendendo sul piede di guerra. Quest’ultima è per ora costituita da una cinquantina di cittadini, che si dicono trasversali ai vari colori politici e decisi a “rompere il silenzio”. Hanno preparato documenti, planimetri e volantini da distribuire nei condomini e nei villaggi. Hanno aperto il sito www.aresini.it e sabato 9 novembre saranno visibili con dei gazebo sull’area del mercato. Fra i nomi, quel Massimiliano Seregni (che pare proprio uscito dalla Lega Nord) e quell’Alessandro Corniani, che già da tempo hanno aperto vari fronti polemici con l’amministrazione.
Ombretta. T. Rinieri.
(Il Notiziario – 8 novembre 2013 – pag.65)