C’é tensione tra Facs e l’Amministrazione
27 Settembre 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste |
ARESE – Tra Fondazione Arese Cultura e Sport e Comune di Arese volano le carte bollate. Non solo Facs non rettifica il verbale dell’assemblea del 22 luglio 2012 alla quale partecipò l’assessore allo sport Roberta Tellini come richiesto dall’Amministrazione il 3 settembre scorso ma, il 12 di questo mese, il presidente di fondazione Stefano Carli, a tutela del proprio operato, ha fatto rispondere all’amministrazione comunale aresina dallo studio legale Passaro-Cassese.
Nella loro lettera gli avvocati, preliminarmente, chiariscono che lo statuto di Facs non prevede un’’assemblea dei soci’ , ma che ciò non esclude un forte legame tra fondazione e i soci stessi. Notare che i legali, contrariamente alle obiezioni dell’amministrazione sul fatto che Facs, come tutte le fondazioni non abbia soci ma solo partecipanti che versano in un fondo delle quote, utilizzino comunque il termine “soci” se non per indicarne la forma, sicuramente per sottolinearne la sostanza. In particolare rimarcano come il Comune di Arese sia in Facs socio-fondatore (“conferendo una discreta somma”), come fino al giugno 2012 abbia conferito a Facs gli impianti sportivi del “Davide Ancilotto” continuando a erogare somme e come il presidente e la maggioranza dei membri del consiglio d’indirizzo (organo amministrativo di gestione e di rappresentanza di fondazione) siano stati nominati dal Sindaco di Arese a norma dell’articolo 28 dello statuto del Comune. “L’ovvia conseguenza – scrivono gli avvocati – è che detti membri sono a tutti gli effetti Vostri rappresentanti all’interno dell’Ente in qualità di mandatari del Socio Fondatore”.
“Per questo – continuano – è loro indiscutibile diritto/dovere riferire ai soci mandanti, quantomeno su problematiche eccezionali che rischino di pregiudicare l’esistenza stessa della fondazione e che comportino decisioni rilevanti che solo il socio mandante può valutare e assumere”. Ne consegue la difesa del presidente di Facs: “Nel caso di specie – asserisce lo studio Passaro-Cassese – Carli (nominato solo il 7 novembre 2011) si trova ad affrontare problematiche piuttosto serie connesse alla gestione di Fondazione prima della sua nomina” che avendo “assunto proporzioni di una certa gravità….si è indotto a farne oggetto di periodiche informazioni ai soci in genere e in particolare al Vostro Ufficio (suo mandante) per conoscerne le determinazioni…esclusivamente in quest’ottica va inquadrata la riunione del 22.7 scorso (sollecitata anche dalla Provincia, ndr)…ed è pertanto evidente che tale riunione non poteva né tantomeno doveva rispondere ad alcun requisito formale con la conseguenza che non risultano pertinenti – e pertanto vengono totalmente respinte – le contestazioni formali da Voi espresse”.
Infine l’affondo difensivo sul contenuto del verbale della riunione del 22 luglio2013 di cui l’amministrazione aveva chiesto la rettifica: “Fermo restante che l’incontro del 3 giugno si è effettivamente tenuto…in ogni caso l’oggetto della riunione del 22 luglio era perfettamente noto ai soci della fondazione e al comune” e sulla mancata opposizione di Facs alle azioni di Intese, gli avvocati di Carli precisano: “…Carli non ha mai inteso richiedere al Comune di “farsi carico” di eventuali azioni giudiziarie di competenza di fondazione…(ma) che la situazione economica di fondazione è tale da impedirgli qualsiasi iniziativa in merito alle controversie in questione”. E a sostegno di questa tesi, i legali citano l’articolo 7 dello statuto di Facs secondo cui gli organi di fondazione possono contrarre obbligazioni nei limiti dello stanziamento del bilancio approvato e che comunque gli impegni non possono mai eccedere i limiti degli stanziamenti approvati.
“Basterebbe riflettere su queste disposizioni – considera lo studio Passaro-Cassese – per capire la posizione del nostro cliente (che) nonostante le limitazioni connesse alle dimisisoni sue e di tutti gli altri membri del consiglio d’indirizzo (per le quali siete del tutto silenti e omissivi) ha cercato di tutelare in ogni modo fondazione e il suo socio fondatore, proprio mandante …e ciò a taqcer del fatto che Carli come gli altri consiglieri di fondazione….hanno operato senza alcun compenso e con enorme profusione di impegno ed energie personali per addivenire a una soluzione di tutte le vicende che loro malgrado si sono trovati a dover affrontare…”.
Entrando nello specifico dell’opposizione a Intese, gli avvocati di Carli fanno poi presente all’Amministrazione aresina come non abbia preso in considerazione le reiterate richieste dello stesso Carli per un incontro tecnico-giuridico fra i legali del comune e quelli di Facs per contrastare l’atto ingiuntivo della società di Alessandro Chiappini “gravemente viziato nella sua stessa efficacia” e, comunque, rimarcano, come al 12 settembre sarebbe stata “ancora in essere” la possibilità di contrastarlo. “A ciò si aggiunga – continuano – che salvo rettifica parrebbe che il Comune di Arese non abbia nemmeno proposto opposizione al pignoramento con il quale Intese avrebbe colpito beni di proprietà comunale, circostanza che rende ancora più pretestuosa ogni contestazione mossa alla fondazione per la vicenda”.
Ombretta T. Rinieri
Il Notiziario – 27 settembre 2013 -mpag. 71