Rocchinotti: Facs informò per tempo l’Amministrazione che non aveva soldi per opporsi al decreto ingiuntivo
2 Agosto 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, Inchieste |
ARESE – La gestione del centro sportivo è stata diseconomica per anni. Questa è storia nota. La Fondazione Arese Cultura e Sport era stata una trovata dell’allora giunta Perferi per migliorarne l’andamento all’epoca del Ccsa. Primo presidente fin dal 2005 fu Pierluigi Pogliani. Pogliani trova uno scoglio dietro l’altro con il Ccsa e mai la quadra dei conti.
“Facs ha fatto i debiti a causa del Ccsa – spiega Enrico Rocchinotti del consiglio d’indirizzo di Facs – che affittava il centro sportivo per 24mila euro al mese e non pagava il canone. Non aveva mai nemmeno i soldi per le utenze che dovevano essere coperte tramite fondazione dal comune con un contributo di 150mila euro. Contributo che arrivava sempre in ritardo di un anno. Alla fine tra Facs e Ccsa non c’era più dialogo. L’Asl voleva chiudere la piscina se non si facevano lavori per 40-50mila euro e quando è arrivata Intese con la promessa di coprire i debiti e fare i lavori non è sembrato vero. Il resto è cronaca”.
Rocchinotti difende l’operato dell’attuale presidente di Facs Stefano Carli, che sostituito Pogliani, si è mosso per rescindere il rapporto con Intese e che ora rischia di trovarsi con il cerino in mano. Rocchinotti produce al “Notiziario” il verbale dell’assemblea del 22 luglio (indetta il 12, prima dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario) con all’odg i decreti ingiuntivi di Intese per 141.300 euro del 31 maggio 2013, di Parolo per 18mila del 28 maggio e della Smg per 30.225 del 2 ottobre 2012.
Nel verbale l’assessore Tellini afferma l’indisponibilità dell’Amministrazione a prendersi carico dell’opposizione ai decreti ingiuntivi né a supportarla finanziariamente ed emerge che Facs aveva informato il 3 giugno 2013 sindaco e assessore dei precetti. L’impossibilità per Facs di opporsi viene supportata da pareri legali in quanto in cassa vi erano solo 400 euro. Dal 19 luglio il comune avrebbe avuto dieci giorni per opporsi, ossia fino al 29 luglio. Come mai l’ufficiale giudiziario è arrivato il 26?
O.T.R.
(“Il Notiziario” 2 agosto 2013 – pag.57)