Città dell’Innovazione e dello sviluppo sostenibile
| 12 Luglio 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Aziende, Bianca, Cronaca, Economia, ex Alfa Romeo, Imprenditoria, Tecnologia |
ARESE – Si chiama “Città dell’Innovazione e dello sviluppo sostenibile” la strategia cui lavora da tempo Comunimprese, la società consortile a responsabilità limitata pubblico privata. L’ipotesi prevede la costituzione di un polo per la formazione, l’innovazione, la conoscenza e la diffusione delle buone pratiche in grado di attrarre imprese high tech. Nel sito di nuova costituzione del consorzio, il documento di presentazione del progetto si dilunga alquanto sulla storia dell’area del Nord Ovest milanese in riferimento al suo tessuto demografico e produttivo e all’importanza della presenza storica dell’Alfa Romeo sul territorio nonché sul ruolo strategico per rilancio dell’economia che dovrebbero giocare in futuro le amministrazioni locali, oggi troppo passive e relegate a procedure di routine come il rilascio di permessi, controlli e regolazione urbanistica. Mentre invece “lo sviluppo locale richiede un’interazione positiva tra il sistema delle imprese, degli enti locali e la società civile”. Nella sostanza la strategia di Comunimprese riguarderebbe le funzioni formativa, innovativa e produttiva. Nella prima pensa alla riapertura al pubblico del Museo Alfa Romeo e alla realizzazione di uno Spazio scientifico e tecnologico.
Il museo dovrebbe diventare un nuovo motore di sviluppo economico per effetto di un indotto che, alimentato da circa 15mila visitatori annui, sarebbe in grado di promuovere iniziative culturali e scientifiche legate al mondo dell’automotive e alla mobilità sostenibile. Lo spazio scientifico tecnologico, sul modello del “Parc de La Villette” di Parigi e della “Ciudad de las artes y la ciencias di Vale ncia, sarebbe uno spazio museale di una cinquantina di ettari (un quarto dell’area ex Alfa Romeo) dove esporre eccellenze tecnologiche che potrebbe attrarre l’interesse del Museo della Scienza e della tecnologia, il Politecnico di Milano e, in generale, strutture di ricerca.
La funzione innovativa verrebbe soddisfatta da una sorta di “Parco scientifico” in cui amministrazioni locali, università e imprese collaborerebbero insieme nella creazione di “team” polifunzionali per finalizzare esperienze già presenti sul territorio nazionale nel campo dell’energia (come fotovoltaico, combustibili alternativi, biomasse) e della mobilità sostenibile. Nella parte produttiva rientra l’individuazione di imprese attive nell’automotive, design, moda e industria della salute.
O.T.R.
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