Lavoratori Innova Service: dopo vari mesi le proposte di lavoro non si sono viste
28 Giugno 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, ex Alfa Romeo, Giudiziaria, Lavoro |
ARESE – Era il gennaio di quest’anno quando gli ex alfisti dell’Alfa Romeo, licenziati da Innova Service, venivano chiamati all’Arifl (agenzia regionale per l’impiego e la formazione lavoro) per sottoscrivere un accordo per il loro ricollocamento con sostegno al reddito, in cambio del quale dovevano rinunciare a qualsivoglia diritto, pretesa o domanda nei confronti delle proprietà dell’area. In base all’accordo venivano stanziati 2,2 milioni di euro da suddividersi a scalare fra i lavoratori in 90, 180, 270 e 360 giorni per sostenerli in attesa di ricollocarli. Ma a distanza di sei mesi gli operai non hanno visto né lavoro né soldi. E’ quanto raccontano il loro avvocato Mirco Rizzoglio e il delegato sindacale dello Slai Cobas Renato Parimbelli.
“La situazione è a un punto morto – afferma il legale – nel senso che i lavoratori non hanno ricevuto a oggi alcuna proposta d’impiego. In teoria doveva occuparsene una società per il reimpiego. In pratica sotto il profilo lavorativo non è maturato nulla. Oltretutto non tutti sono stati chiamati. Non si sa con quali criteri ne siano stati individuati alcuni ed esclusi altri. Soprattutto perché un ente pubblico, come previsto dalla Costituzione, dovrebbe muoversi secondo principi di imparzialità e di buon andamento”. Tuttavia nel merito della questione Rizzoglio non può intervenire perché l’avvocato è stato espressamente escluso dalla procedura. “Ciò è stato fatto indebitamente”, asserisce.
Sugli iniziali settanta lavoratori, a gennaio ne erano rimasti quarantacinque. Di questi solo quaranta sono stati contattati per il ricollocamento. Ma tutti sono senza soldi e senza lavoro. Infatti, non sono state stanziate nemmeno le somme di sostegno al reddito promesse, mentre cassa integrazione,mobilità e indennità di disoccupazione sono finite da un pezzo.
Forse la situazione è tale perché sono state lunghe le procedure per la sottoscrizione dell’accordo? Chiediamo a Renato Parimbelli. “No – risponde netto – nel giro di quindici giorni sono stati chiamati tutti. Abbiamo anche scritto all’Arifl e alla commissaria per avere una risposta ma nessuno ce l’ha data. Solo la commissaria Anna Pavone, poco prima di andare via da Arese, ci ha mandato una lettera raccomandata dicendo che nell’area vi erano ancora problemi di firme e di permessi, rassicurando comunque che lei avrebbe continuato a monitorare la situazione in modo che nel giro di poche settimane saremmo stati ricontattati”. Ma ora con la pronuncia della Corte d’Appello, tutto sarà da rivedere.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 28 giugno 2013 – pag.71)