Il centro sportivo Ancilotto riapre i battenti
14 Giugno 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Sport |
Il nuovo gestore Geis.Sport ce ne svela i tanti progetti – Intervista a Stefano Colantuono, che riporta ad Arese 70 istruttori storici del Ccsa
ARESE – Durante l’inaugurazione del centro sportivo, passeggiando fra i viali del parco e visitando per la prima volta le strutture, Marco Brunelli di Finiper (in sostanza, il proprietario della catena dei supermercati “Iper”) si è più volte chiesto ad alta voce quanto dovesse costare tenere mantenuto un impianto delle dimensioni del “Davide Ancilotto”, fosse solo per i costi di giardinaggio. Costi che, come si ricorderà, hanno messo in ginocchio lo storico Ccsa e la Fondazione Arese Cultura e Sport. E’ quindi notevole la sfida manageriale per il nuovo gestore dell’impianto, la Geis.Sport, anche se a prima vista, rispetto al Ccsa, l’affitto di 50mila euro più Iva rispetto agli oltre 200mila del Ccsa pare la faccia partire in vantaggio.
Ne parliamo con Stefano Colantuono, presidente di Geis.Sport, cresciuto nel “Cici” come allievo della scuola tennis, poi istruttore, direttore della scuola maestri, segretario e istruttore di ginnastica artistica, che torna nel centro sportivo aresino come manager riportando a lavorare con sé circa settanta istruttori storici del Ccsa.
“E’ tantissimo – ci dice subito Colantuono rispondendo all’osservazione sul costo dell’affitto – perché il Comune riconosceva al Ccsa tramite Facs le spese per le utenze che si aggiravano pressappoco sull’importo dell’affitto. Perciò andava a zero. Inoltre, ogni anno il Ccsa non riusciva a far fronte agli impegni con Facs. Questa è la realtà. Purtroppo nel Ccsa è mancata una gestione manageriale. Lì dentro i soldi non si fanno, motivo per cui gli altri tre nostri concorrenti, che erano tre srl, si sono presentati, hanno passato la pre qualificazione, fatto il sopralluogo e avviato tutto l’iter, ma alla fine non hanno fatto l’offerta economica. La nostra sfida è proprio quella di riuscire a creare un servizio di qualità sostenibile per l’utenza, per il comune dando un valore ad Arese”.
Non siete spaventati da questa sfida?
“Certo, è enorme. Però se non lo prende in mano gente che contano più di vent’anni di servizio lì dentro come il sottoscritto, Marco Rebuffi e Cristina Curti chi può farlo? Rebuffi ha una storia come istruttore responsabile dei corsi nuoto e della struttura del Ccsa e Curti come istruttore e responsabile dei corsi di ginnastica e insieme a noi riportiamo molte figure che tornano a fare quello che hanno sempre fatto molto bene per il centro sportivo con una struttura che cerca di rendere sostenibile tutta l’opera al suo interno”.
Tornano in servizio gli istruttori del Ccsa?
“Di più. Le società di basket Abc e Wba rientrano sotto Geis Arese Basket. Negli ultimi due anni si sono occupate di tutta la parte formativa della pallacanestro femminile e maschile e delle squadre promozionali giocando in giro per l’hinterland riportando cento e passa ragazzi”.
Sul tennis, storicamente lo sport più redditizio del vecchio Ccsa, gira però voce che non saranno spostati gli utenti dai tendoni di via Varzi…
“Noi non abbiamo attività prevalenti rispetto alle altre – chiarisce subito Colantuono – perché intendiamo rendere sostenibile ogni attività. Non ve ne deve essere una a discapito di un’altra, ma ognuna deve auto sostenersi e quelle che magari possono fare più profitto possono investire sull’associazione o direttamente sulla struttura all’interno della propria divisione: ogni area non può presentare un bilancio in negativo ma dovrà fare tutti gli sforzi per presentare un bilancio positivo perché la nostra è una realtà non profit e quindi per noi la sfida è quella di pareggiare i costi di bilancio. Per il resto tutta l’area tennis verrà spostata all’interno del centro sportivo per motivo di costi, perché avere sette campi da tennis vuol dire permettere di avere un lavoro di qualità migliore oltre che di quantità. In via Varzi resteranno i ragazzi della scuola per comodità delle famiglie, ma la scuola tennis sarà al centro sportivo”.
Cosa farete della tensostruttura di via Varzi?
“Essendo una struttura polivalente – risponde Colantuono – la sfrutteremo per altre attività che stiamo valutando”.
Vi aspettate sorprese al centro sportivo in termini di manutenzioni?
“Con un centro sportivo di 140mila metri quadri le sorprese te le devi aspettare tutti i giorni. Diciamo che il lavoro impiantistico fatto da Tea è sicuramente un lavoro di grandissima qualità sugli impianti. Invece per le manutenzioni ordinarie abbiano i nostri fornitori di fiducia che già si occupano di via Varzi e contiamo su di loro per il verde, la manutenzione caldaia, della parte vigili del fuoco eccetera”.
Per le utenze vi fornirete da Gesem?
“Seguiremo il fornitore che ci farà il prezzo migliore – dice il presidente di Geis.Sport – se ce lo farà Gesem non voltureremo su altri, se ce lo farà il nostro attuale fornitore di via Varzi e via Roma, cambieremo il contratti del Csda”.
Come sono gli accordi sui debiti pregressi?
“Tutto ciò che è pregresso – chiarisce Colantuono – è fra Fondazione, Comune, Intese, Smg. Noi non c’entriamo assolutamente nulla. Per noi la lettura dei contatori parte da oggi. Quello che è stato in passato saranno i tribunali a risolverlo. Mi risulta che vi siano delle cause in corso”.
A settembre partono anche calcio e pallavolo?
“Stiamo ancora trattando con le società sportive. Il calcio, sicuramente. Di sicuro anche la ginnastica artistica con Alice Rizzi e Sonia Fontana. Che sono storiche. Spero di andare a buon fine anche per il volley”.
Come sono le tariffe?
“Sono di mercato, se non un pochino più basse a parità di qualità-prestazione rispetto ad altri centri sportivi della zona”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 14 giugno 2013 – pag. 73)