La Palestra piace sia a sinistra che a destra
31 Maggio 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Cronaca, Politica |
Che cosa c’é dietro la storica svolta elettorale di Arese
Il neo sindaco ha raccolto voti in entrambi gli schieramenti. Accentuato il fenomeno del voto disgiunto
ARESE – Con 5219 voti di cui 938 personali, plebiscito elettorale per Michela Palestra, che ha chiuso i giochi ad Arese già al primo turno superando ampiamente con il 56,1% per cento dei voti la soglia necessaria del 50 più 1 per cento. Fondamentale il sostegno del Pd e delle liste civiche Forum con Michela Palestra (che ha riunito in sé molti aderenti del Forum per la città, l’associazione nata l’anno scorso poco prima delle elezioni quando candidato sindaco della sinistra era Giuseppe Augurusa), ma risolutivo soprattutto l’apporto della lista Arese rinasce Unione italiana Palestra sindaco, emanazione di quell’Unione italiana tradizionalmente di centro destra portata per la prima volta ad Arese l’anno scorso dalla candidata sindaco Erika Seeber, ex Pdl ed ex assessore nelle giunte Perferi e Fornaro. Se alla civica in questione si fanno risalire gli elettori di Unione Italiana si può ascrivere a questo partito nazionale una decisa crescita ad Arese, passato dal 4,43% al 9,36. Comunque la diaspora di Arese Futuro da una parte e le difficoltà del Pdl dall’altra hanno convogliato su Michela Palestra anche molti altri voti di centrodestra, come hanno raccontato finite le operazioni di seggio gli scrutatori e qualche presidente di seggio, che hanno raccontato la difficoltà dei conteggi a causa del voto disgiunto su di lei: moltissime le schede che avevano il segno su Palestra candidato e quello sulla lista di centrodestra.
Il risultato netto del primo turno ha fatto saltare gli accordi che di solito avvengono dietro le quinte prima dei ballottaggi. In particolare, in questa tornata, è venuto meno sulla bilancia elettorale di Arese il peso politico giocato dalle civiche che hanno sostenuto il candidato Giuseppe Bettinardi, il cui elettorato, tradizionalmente legato all’Udc, ha negli ultimi otto anni fatto pendere il piatto del centrodestra. Nel qual caso Michela Palestra avesse dovuto andare al ballottaggio con il candidato di Pdl e Arese in Testa Luigi Muratori (13,96% la percentuale al candidato sindaco con 1285 voti di cui solo 233 personali e 14,21% la percentuale di lista per 1065 voti) i voti di Bettinardi (11,16 quelli delle liste per 836 voti totali) avrebbe potuto fare come al solito la differenza se il Movimento 5 Stelle (con il 10,59% in leggero calo rispetto all’11,28 del maggio 2012) e la Lega Nord (che ha chiuso a 7,94%, in crescita rispetto al 5,46% dell’anno scorso, segno che gli scandali che avevano colpito la Lega ad Arese sono stati superati) avessero lasciato libertà di scelta.
Il rischio insito di questo risultato è il consociativismo. Che però viene subito respinto. “Questa coalizione è formata da una parte di centrodestra e da una parte di centrosinistra e una parte della società civile – ha spiegato ai nostri microfoni Erika Seeber circa l’appoggio a Michela Palestra – abbiamo fatto squadra e abbiamo dato il nostro contributo che ai fini del risultato, che ha fatto la differenza”.
Perché Palestra e non Muratori?
“Avevamo già fatto una scelta a suo tempo, però io ho conosciuto Michela e mi è sembrata una persona che in questo momento, che è abbastanza difficile, potesse mandare avanti o affrontare con coraggio le problematiche di Arese. Anche se non è preparata politicamente, è però una persona sveglia e ha un carattere forte. E questo mi è piaciuto perché noi non vogliamo più ripetere l’esperienza che abbiamo avuta. Lei è una persona forte e decisa, sente tutti però poi si prende la responsabilità di quello che fa e di quello che farà e quindi io spero si attorni di una bella squadra che le sia di supporto, perché ci sono tante cose da risolvere da ad Arese”.
Quindi non sarà condizionata da alcuno?
“No, non sarà condizionata da nessuno. Penso che lei sia una persona che sente tutti ma che poi sia in grado di prendere le sue decisioni. Non ho più voglia di avere delle persone che si fanno tirare dalla giacchetta da una parte e dall’altra e poi sono succubi di quello che succede”.
Ombretta T. Rinieri
(“Il notiziario” 31 maggio 2013 – pag.74)