Ue: libro verde e monitoraggio sui new media
27 Aprile 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Economia, Informazione |
Kroes: libro verde e consultazioni
Entro il 2060, quale sarà il "media" significativo? Che cosa vogliamo dai "media"? Quanti futuri ci sono? Come ci arriviamo? Quale sarà l'esperienza del consumatore? A queste e ad altre domande tenta di rispondere il progetto "Futurium" dell’Unione Europea per tentare di dare una risposta al cambiamento della società in atto.
Il Forum di Christian Porro su “futures media” è ancora al lavoro per capire quali sono le opportunità digitali per il settore dei media, ma ha già lanciato un campanello d'allarme sull’urgenza di mettere i consumatori al centro. All’interno della Ue la commissaria europea all’agenda digitale Neelie Kroes sta tenendo aperto il dibattito con la società civile e il settore dei media sull’importanza della tutela della libertà di stampa e il pluralismo tenendo sotto osservazione la rapida convergenza tra internet e televisione che consente di caricare sul web attraverso video in streaming e smarthphone contenuti “fatti in casa”. Nei giorni scorsi Neelie Kroes ha presentato un libro verde sulla questione e lanciato consultazioni pubbliche, che resteranno aperte sino a fine agosto.
A oggi in Europa le tv ‘connesse’ sono 40,4 milioni, ma la previsione è che entro il 2016 siano in quasi tutte le case degli europei. La scommessa è quindi quella di assicurare rapidamente che standard tecnici, regole legali e contenuti convergano e tutelino sia i consumatori, inclusi quelli più deboli come i minori, che le emittenti radio tv, il mondo di internet e delle imprese. I nodi da sciogliere sono: le regole del gioco con cui le imprese europee possano affrontare la concorrenza internazionale; la protezione della libertà dei media e dei valori europei, inclusa la tutela dei minori e l’accessibilità per i disabili; gli standard tecnici compatibili; i finanziamenti; l’influenza della convergenza internet-tv sui contenuti, dai film agli spettacoli; apertura e pluralismo dei media e filtraggio dei contenuti di internet da parte delle autorità pubbliche e sulla loro accessibilità, per esempio per film recenti di successo o i grandi eventi sportivi.
Ma, la protezione di tali obiettivi, secondo Kroes, non significherà voler dire proteggere lo status. “ Sistemi e strutture che servivano tali obiettivi ben nel ventesimo secolo non possono più farlo nel ventunesimo. Dobbiamo proteggere valori: ma i valori non sono gli stessi interessi”.
O.T.R.