Ecco il testamento spirituale lasciato da don Marco Redaelli
22 Marzo 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Cronaca, Giudiziaria, Religione, Sociale |
ARESE – Sabato 16 marzo si sono svolti a Perego, in provincia di Lecco, i funerali di don Marco Redaelli. La messa è stata presieduta dal Parroco del paesino brianzolo in comunione con ventisei sacerdoti salesiani. Durante l’omelia don Cinto Panfilo, direttore della casa salesiana di Castel De’ Britti (vicino a Bologna) dove don Marco ha risieduto negli ultimi anni della sua vita prima di spegnersi a Mestre nella notte tra sabato 9 e domenica 10 marzo, ne ha raccontato il percorso di sofferenza dopo il forzato ritiro a causa della vicenda giudiziaria. “Lo abbiamo trovato nella sua poltrona con il rosario in mano – ha detto don Cinto – come se fosse addormentato, lui che ormai dormiva pochissimo. Passava le ore nella cappella a pregare, seduto fra gli ultimi banchi”.
A salutare don Marco per l’ultima volta sono giunti a Perego, chi in pullman e chi per conto proprio, molti parrocchiani e amici della onlus Uniti per la Vita (che don Marco aveva fondato per i poveri del Brasile), da sempre convinti dell’innocenza del sacerdote di Valera. In chiesa si è data lettura a una lettera che don Marco ha scritto alla Comunità di San Bernardino nel settembre 2010, prima del suo ultimo viaggio nel paese latinoamericano, che riproduciamo qui sotto integralmente.
“Mestre 09-10-2010
Carissima comunità di San Bernardino in Valera: al momento di lasciare te e la nostra Parrocchia di San Bernardino desidero abbracciarvi e salutarvi. Il giorno 5 settembre del lontano 1989 venivo ad Arese, il caro direttore don Aldo mi affidò l’opera di via Varzi annessa alla cara Parrocchia con il nostro carissimo don Cesare.
Sono passati oltre vent’anni e mi pare essermi dato da fare per il bene mio e vostro. Morto il carissimo don Cesarino sono rimasto solo, anche con la responsabilità di parroco fino all’esaurimento delle mie forze nel 1999 quando lasciai la parrocchia come parroco ma, per decisione dell’ispettore di allora, don Cereda, rimasi come vice Parroco e ho continuato fino a questi ultimi anni (dal 2007 a oggi). Difficili e sofferti. Ci siamo voluti bene; mi avete amato, accettato e sopportato: ora vi lascio perché come prete ho sempre voluto dedicarmi ai poveri, preferiti da Dio soprattutto bambini. Ho sofferto molto in questi anni per la salute e per tante altre cose: ricoveri, interventi e difficoltà morali e spirituali, oltre alle calunnie e alle offese gravi a me, sacerdote!
Da voi ho sempre ricevuto comprensione e affetto. Non so se ci rivedremo! I miei anni sono tanti, la salute non mi aiuta molto ma vado là dove i poveri mi aspettano con cuore aperto. Ultimamente ho sofferto moltissimo ma ho offerto tutto per riparare le mie debolezze e per il vostro bene. Grazie per tutto, carissimo fratello don Miguel e carissimi amici: tutte le famiglie, i vostri carissimi figli e gli amici della scuola materna di Valera. Grazie ai miei carissimi chierichetti e chierichette, bambini, giovani, anziani.
Mi avete voluto bene: continuate pregando per me come io farò per voi; vi ho sempre amati con semplicità e serenità; forse la mia esuberanza mi ha alle volte ingannato… ma non ho mai fatto del male a nessuno, mai!!!
Vi benedico di cuore tutti e continuerò ad amarvi. Ciao, caro fratello e amico Don Miguel; ciao caro Attilio, custode prezioso della nostra bella chiesa; ciao caro Franco che ama i nostri bravi gringos; ciao Vit-Paolo e tutti quelli che hanno animato le nostre belle celebrazioni. Vi abbraccio tutti! Arrivederci, spero tanto, nel paradiso che ci aspetta! Sempre vostro affezionatissimo Don Marco Redaelli. Pregate per me!
O.T.R.
(“Il Notiziario” 22 marzo 2013 – pag.69)