Alla scoperta del laboratorio creativo di ‘Mela’
7 Dicembre 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Buone notizie, Cronaca, Economia, Imprenditoria |
Manuela Ducoli, imprenditrice di Casa di Mela
ARESE– Lei è simpatica. Ma proprio simpatica. E hamesso in piedi ad Arese un vero e proprio laboratorio creativo…per la gola e lagioia degl’occhi. Lui è il socio. Che si è aggiunto dopo. Serioso e defilato,ma tanto competente. Stiamo parlando di Manuela Ducoli, universalmenteconosciuta come Mela dal diminutivo affibbiatole ai tempi di un’esperienza (unadelle tante) in radio come dj. Lui è Giuliano Ubezio, dietista e nutrizionista con il pallino della buona cucina coniugata alla salute. L’associazione è “Casadi Mela” sita al primo piano del Centro Giada: organizza incontri di cucina conchef di gran nome per imparare a cucinare bene a casa propria. Ma il successodell’iniziativa, partita nel 2002 a casa di Mela (per questo il nome), è tale,che ormai l’associazione organizza pure feste di compleanno, catering ebanqueting, eventi, pranzi e cene di lavoro. E ora la scommessa commerciale conl’inaugurazione a settembre, sempre al “Giada”, del negozio “Quanto Basta”. Dove si possono acquistare utensili, stoviglie e chincaglierie particolari eintrovabili da altre parti.
Manuela Ducoli e Giuliano Ubezio nel loro Laboratorio ‘Casa di Mela’ al Centro Giada di Arese
“Serve tutto nella vita”. Quante volte lo si è sentitodire dagli anziani! Ecco, ascoltando Mela, tornano in mente quelle parole.Classe 1960, studia per diventare geometra. Contemporaneamente si ingegna afare la vetrinista, la commessa, l’assistente di tipografia, la barista, lacameriera, l’aiuto cuoca, l’aiuto sarta, l’organizzatrice di feste, la speakerpresso diverse radio private. “Ho iniziato a lavorare a 14 anni – racconta – e ho lavorato tanto negli alberghi. In tutti i reparti, dalla cucina al bar,dalla camera alla sala. Al mio primo banchetto matrimoniale mi hanno messo inmano la pentola con sotto lo strofinaccio. Scottava da morire e dovevi servireogni persona da dietro. In pratica ho sporcato tutte le pellicce delle signore.Me lo ricordo ancora. Ma è partita l’esperienza.
Una volta diplomata holavorato come geometra per un paio d’anni ma… mi faceva vomitare”, racconta storcendo la bocca e sorridendo con gl’occhi da furba. “Poi, mentre stavo facendo la barista all’Aprica, mi esce di fare l’animatrice. All’inizio ero convinta che per fare l’animatrice dovevi essere strafiga. E io non sono maistata bella. Che dovevi saper fare molti sport. Io zero. Che dovevi saperparlare molte lingue. Io zero. Eppure sono stata scelta. Ho fatto un corso didue mesi. Siamo partite in cinquanta. Alla fine io ero la più brava di tutte. Perché sapevo tagliare, cucire, disegnare, con qualsiasi tipo di materiale,fare scenografia”.
Caspita, in tutto quanto sopra anche il corso discenografia? “Ma va – risponde lei con un sorriso – esperienza mia. Quando sono andata a firmare dopo il corso che avevo fatto tra maggio e giugno mi hannodetto che il posto c’era per fine agosto, ma io volevo partire prima. Perciò ioe un altro ragazzo in gamba ci siamo messi a girare un po’ fino a che non sonoarrivata a Studio Time e ho compilato i moduli. E lì mi hanno detto: ‘Ma tu sai fare tutte queste cose?’ Ma sei capace di fare anche scenografia? (e io: sì sì). Sai che devi tagliare un telo grande dalle lenzuola vecchie (e intantoascoltavo) che poi vai sul tetto butti giù acqua e vinavil e poi strappi e poifai i disegni…>, e mentre lui spiegava io avevo già imparato e sonopartita. Ho fatto dieci stagioni, estate inverno, estate inverno. Poi ho conosciuto mio marito. Nel ’90 mi sono sposata. Volevo dei figli. Mi sonofermata e sono venuta ad abitare ad Arese”.
L’ambiente dove si tengono i corsi
di Casa di Mela
Si inserisce subito bene nel tessuto sociale e dacreativa organizza con l’oratorio spettacoli teatrali al Cinema Teatro. Iniziaa dipingere sul vetro e a vendere nei mercatini le sue creazioni. Nel 2002partecipa a un corso di cucina a casa di un’amica nell’ambito di un circuitodenominato “Peccati di gola” dove si organizzavano corsi per casalinghe tenutida chef: il cuoco spiegava e dimostrava e alla fine si assaggiava tutto ciò chesi era preparato. Prova per curiosità e lezione dopo lezione ne rimane cosìentusiasta che si butta nell’impresa e comincia a mettere a disposizione anch’essa la sua casa per i corsi ad Arese. Prima con due lezioni al mese. Poicon due alla settimana insieme con la cuoca Mariagrazia Calò e con il pasticcere Claudio Venturini. Nel 2008 nasce l’associazione “Casa di Mela” epoi a un certo punto le cose partono. Conosce Giuliano Ubezio, dietista e nutrizionista, e insieme decidono di trovare un luogo fuori di casa di Manuela.Nell’estate 2009 aprono il locale cucina al primo piano del centro Giada. Chenon è solo un luogo per i corsi, è soprattutto un luogo bello da vedere eaccogliente per starci e sperimentare impastando uova e farina. Il tavolo da lavoro è a ferro di cavallo. In mezzo lo chef. “Ho studiato così lo spazio –spiega Mela – perché casa mia era lunga e stretta. Avevo una postazione con untavolo antico cui aggiungevamo intorno dei tavoli come prolunghe perché avevo notato che era un modo che accoglie e che ti permette di interagire bene conl’insegnante. Terminata la preparazione si smontava tutto per mettere in lungoe apparecchiare. Un lavoraccio. Qui ho creato di partenza le due situazioni divise. Avendo fatto il geometra, ho preso le misure di questo ambiente che inrealtà era diviso a metà e c’era un soppalco perché era un’oreficeria ed è venuta fuori la situazione a noi ideale. Perciò ora il tavolo degli assaggi è già predisposto e apparecchiato”. E qui inizia un’altra arte. Che Mela ha imparato, messo da parte e che ora l’ha trasformata in imprenditrice.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ 7 dicembre 2012 – pag. 80)