Amianto, parla l’Asl: ‘Giusta l’ordinanza di Ravelli’
30 Novembre 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Inquinamento, Scuola, Territorio |
‘Finché é in corso la bonifica di una parte, gli alunni non tornano nella scuola’
ARESE – Fra esposti alla Corte dei Conti,conferenze stampa, serate in auditorium, relazioni alla commissaria Pavone e ricostruzioni varie, la vicendadell’amianto nella scuola media “Silvio Pellico” si sta tramutando in un giocoal massacro, soprattutto sulla pelle di alunni, famiglie e docenti. Ci sicontinua a fissare infatti sulle rilevazioni, ma le domande vere sono:“Vi èstata o no esposizione? Nel momento che si è scoperta la presenza dell’amiantonella colla è stato fatto tutto il possibile per tutelare la salute deicittadini o no?”.
E’ quanto abbiamo cercato di capire con Marina Della Foglia,responsabile del servizio Spresal dell’Asl Milano 1 e con Sandra Marzini,responsabile Asl dell’area distrettuale Rho-Corsico, che hanno nelle loromansioni il servizio di vigilanza sui luoghi di lavoro. Nella vicenda è importante infatti distinguere duefasi. Una prima parte, di diretta responsabilità del Comune, in cui vienedeciso l’intervento di ristrutturazione con anche la sostituzione del pavimentoper cui a novembre 2011 (epoca commissario Chiodi) fu indetta una normale garad’appalto e una seconda fase, che scatta invece nel giugno 2012, quando scoperto l’amianto nel materialescatta a norma di legge il piano dibonifica.
E’ in questa seconda fase che interviene l’Asl, che applica le lineeguida della deliberazione della Giunta regionale 8/6777 del 12 marzo 2008 (cheaggiornano quelle del 1998) in merito alla prevenzione sanitaria dal rischio diesposizione a fibre d’amianto che a sua volta recepiscono la legge 257 del1992 e il decreto ministeriale delsettembre 1994. “Queste norme tecniche – spiega Sandra Marzini –sono le norme cardine cui attenersi. Bisogna tener conto che l’amianto sidistingue in compatto e in friabile. Nel caso specifico, la colla trovata nelmassetto delle piastrelle è assimilabile all’amianto friabile la cui bonificaha una metodologia tecnica molto complessa perché nel prenderlo e sollevarloavviene gioco forza una dispersione di fibre. Perciò nel momento in cui ilComune ne ha verificato la presenza in una prima parte del materiale rimosso ècambiata la tipologia del lavoro da eseguire: non più un cantiere normale diristrutturazione ma un cantiere con interventi su manufatti contenenti amianto.E qui interveniamo noi in quanto il nostro compito è di controllare che ilavoratori addetti alla bonifica non vengano esposti al rischio di inalazionedi fibre”. E’ stata corretta l’ordinanza del sindaco di inagibilitàdella scuola? “Sì – interviene MarinaDella Foglia – perché durante labonifica è vietata la presenza di qualsiasi persona che non siano gli addettiai lavori”.
Le esperte dell’Asl spiegano anche che come prevede la normativacorrettamente la scuola era censita sulla presenza del materiale nocivo. “Ilfatto è – spiegano – che sapevano di averlo solo in un punto, cioè in una partedella copertura della palestra e non che c’era anche sotto il pavimento. Delresto finché il pavimento non è stato sollevato non era possibile stabilirlo. Ameno che non ci fossero state delle piastrelle rotte. Allora in quel caso sisarebbe dovuto analizzare il materiale anche per evitarne la dispersione di fibre.Ma noi questo non possiamo saperlo. Comunque, paradossalmente se non avesseroavuto la necessità di cambiare il pavimento, l’amianto stava lì sotto altricent’anni”. I collanti in amianto sono stati utilizzati negli anni 70 e 80perché costavano poco e avevano delle caratteristiche di resistenza eindistruttibilità elevatissime. L’amianto è stato utilizzato anche nellemattonelle di pvc. Ma non è stato ilcaso della scuola in via Col di Lana. L’Asl interviene quindi in giugno per vigilare inprima battuta sulla sicurezza delle operazioni connesse alla rimozione delmateriale pericoloso e per proteggere gli operai. L’intervento riguarda ilpiano terra (la cui bonifica partita il 24 settembre è terminata il 5 novembrescorso) e piano seminterrato (di cui si sta allestendo il cantiere in questigiorni). “Finché è in corso la bonifica del piano seminterrato comunque –precisano Marzini e Della Foglia – glialunni e gli insegnanti e il personale non docente lì non devono entrare, perché è in corso un cantiere dibonifica e la norma dice che quando sono in corso le bonifiche chi non èinteressato alla bonifica non può entrare”.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ 30 novembre 2012 – pag.71)