Ravelli rompe il silenzio: ‘La mia stagione é chiusa’
8 Ottobre 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, ex Alfa Romeo, Locale, Politica, Posta in evidenza, Rubriche |
In una lunga lettera fa capire che non si ricandida,
ma accusa Costantino di aver manovrato contro di lui
ARESE – L’ex sindaco rompe il silenzio delle ultime settimane e spiega le ragioni delle dimissioni in una lunga lettera, destinata a suscitare polemiche poiché ‘accusa’ politicamente Andrea Costantino: ‘Voleva scompaginare Arese Futuro e isolare la capacità operativa del sindaco – racconta – insinuare dubbi e sospetti fra i consiglieri di maggioranza sia sul metodo di scelta dei componenti della Giunta sia sulla loro persona e sul loro trascorso e azzerare completamente la Giunta sostituendo gli assessori con nuovi e non meglio precisati soggetti ovviamente graditi a lui stesso. In questo modo il vice sindaco avrebbe ottenuto un completo controllo della squadra di governo relegando la figura del Sindaco a semplice e irrilevante figura istituzionale’. Ma vi é anche il mea culpa: ‘Sono stati commessim alcuni errori, di cui assumo la responsabilità politica. Per esempio: non essere riuscito a intercettare, evitare e isolare gli eccessi di protagonismo e di aver accettato, in campagna elettorale, collaborazioni deontologicamente non opportune’. Il riferimento ultimo é a Giancarlo Giudici del Pd, divenuto il capro espiatorio di un’operazione dietro la quale si nascondono anche naltri soggetti, come Andrea Costantino ha rivelato settimana scorsa in conferenza stampa. ‘Il 27 luglio ho presentato le mie dimissionbi dalla carica di Sindaco di Arese – apre la lunghissima lettera Ravelli, che dobbiamo sintetizzare per necessità di spazi – Questa mia decisione é la conseguenza della constatazione di una crisi profonda e irreparabile nella maggioranza del Consiglio comunale e che si é evidenziata nelle ultime sue sedute e con la presenza del consigliere di maggioranza Manelli solo per 10 minuti e unicamente per votare contro la delibera proposta per il cambio del Segretario comunale. Tutto questo nonostante i quattro consiglieri avessero, qualche giorno prima, durante un confronto del gruppo consiliare, confermato il loro sostegno al Sindaco e alla maggioranza. Di fronte a questa crisi erano possibili tre soluzioni: dimnissioni; cercare un accordo con i Consiglieri dissidenti; cercare un accordo con le opposizioni. Le ultime due possibilità non erano assolutamente praticabili. In particolare, per la seconda ipotesi, il venir meno del rapporto fiduciario avrebbe generato un continuo condizionamento dell’azione di governo. Per la terza ipotesi, inizialmente presa in considerazione, non ho ritenuto corretto, e non credibile dal punto di vista etico, chiedere alle opposizioni di puntellare e risolvere i problemi che sono nati unicamente all’interno della maggioranza…Non era, non é e non sarà mai mia intenzione sottostare a condizionamenti di sorta. E questo in considerazione del profondo rispetto che ho nei confronti della fiducia di tutti quei cittadini che mi hanno votato, che saranno sicuramente delusi per quanto é avvenuto…E’ passato più di un mese dalle mie dimissioni. Ritengo necessario dare spiegazioni e porre alcune riflessioni su questa brevissima e amara esperienza. Ciò che é successo ha del paradossale. A fronte di un Sindaco eletto con 4.500 voti ci sono le sue dimissioni per una spaccatura profonda e irreparabile nella maggioranza per la volontà di 4 consiglieri e di un ex Assessore. In sostanza, con un’esemplare manovra di palazzo, si é giunti a stravolgere completamente la volontà degli Elettori’.La lunga lettera prosegue poi ricostruendo i fatti dal momento dell’elezione in poi, sostenendo tra l’altro che Costantino avrebbe ‘immotivatamente’ chiesto l’estromissione di Franco Sarto, ‘che aveva avuto, invece, un ruolo fondamentale nello svolgimento della campagna elettorale’. Da qui la prima spaccatura e poi il venir meno del supporto organizzativo del gruppo alla base della lista Aresefuturo. Seguiva tutto il resto, dall’attacco in Consiglio all’assessore Manzin da parte di Livio Braga ‘alle improvvise dimissioni (per riferiti seri motivi di salute) dalla carica di Presidente del Consiglio di Fossati (ma non da consigliere comunale), alla contestazione di altri consiglieri…’. Poi la famosa richiesta di azzerare la giunta, il paventato sospetto che, per motivi reconditi, il Sindaco avesse cambiato posizione al riguardo dell’area ex Alfa, e altro ancora. Insomma, secondo Ravelli, c’é stata una vera e propria strategia politica condotta da Costantino volta, spiega l’ex Sindaco, a ‘scompaginare il movimento che era a sostegno della Lista civica in modo da isolare il Sindaco nella sua capacità operativa; insinuare dubbi e sospetti tra i consiglieri di maggioranza sia sul metodo della scelta dei componenti della Giunta sia sulla loro persona e sul loro trascorso; azzerare completamente la Giunta sostituendo gli Assessori con nuovi e non meglio precisati soggetti…’. ‘Così non é avvenuto, ma il prezzo per non cadere in questo disegno e per non sottostare a queste condizioni é stato molto alto: la spaccatura della maggioranza e le conseguenti mie dimissioni. Tuttavia, l’assoluto impegno e abnegazione degli Assessori e di tutti quei Consiglieri che hanno sempre sostenuto la mia Amministrazione – e di tutto questo li ringrazio ancora – ha comunque consentito un approccio competente alle grandi tematiche come la gestione dell’Adp ex Alfa, in itinere da oltre 15 anni, la revisione delle convenzioni urbanistiche compreso il Piano Sud, il bilancio 2012-13, il PGT, avviato nel settembre 2005, redatto e coordinato solo dai tecnici comunali e non ancora adottato né partecipato ai cittadini secondo gli obblighi di legge, la scoperta della presenza dell’amianto nella Scuola media e della mancanza di monitoraggio negli edifici, la gestione del centro sportivo e del rapporto con Facs e Intese, le relazioni con le società partecipate. Questo solo per fare alcuni esempi’. Ravelli difende dunque con forza l’operato della sua squadra in quelle poche settimane di lavoro, poi torna alla questione dimissioni: ‘Ovviamente, per arrivare a questa conclusione, é doveroso ammettere che sono stati commessi alcuni errori, di cui assumo la responsabilità politica. Per esempio: non essere riuscito a intercettare, evitare e isolare gli eccessi di protagonismo e di aver accettato, in campagna elettorale, collaborazioni deontologicamente non opportune. D’altra parte gli errori e le delusioni possono e debbono spronare e far ripartire un movimento che, nella realtà di Arese, ha una ragione d’essere e può contribuire al rinnovamento della classe politica’. Ravelli dunque vuole restare in politica in vista delle prossime elezioni? No, e lo fa capire chiaramente nella chiusa della lettera: ‘Durante la Campagna elettorale ho conosciuto e apprezzato tanti cittadini animati da disinteresse, dotati di onestà intellettuale, al di fuori di logiche clientelari, liberi da ogni condizionamento. Ho conosciuto tanti giovani pieni di entusiasmo. E’ necessario evidenziare queste potenzialità e, con impegno, alla fine, ne sono sicuro, si potrà costruire una classe politica in Arese finalmente rinvigorita. La mia stagione politica é chiusa.Ho sempre sostenuto di voler amministrare la Città per un mandato nella speranza (che poi é rimasta solo un sogno) di rinnovare il modo di fare. I cittadini avevano capito questo progetto e mi avevano dato fiducia, ma non mi é stato possibile attuarlo. Credo, però, che sia stato gettato un seme che, spero, gli A resini sapranno coltivare. Pietro Ravelli’.(‘Il Notiziario’ 8 ottobre 2012 – pag.65)