Di Girolamo e Cattaneo: ‘Costantino non può chiamarsi fuori dalla scelta degli assessori’
21 Settembre 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Locale, Politica |
I due ex assessori ritengono un pretesto la polemica sulla loro nomina, solo per far cadere il sindaco
ARESE – Dopo le dimissioni a luglio di Pietro Ravelli da sindaco di Arese, l’associazione Arese Futuro, di cui è presidente Andrea Costantino, avrebbe perso gran parte dei suoi aderenti, mentre l’omonima lista civica è decaduta insieme alla giunta con tutti i suoi consiglieri eletti. “Formalmente, istituzionalmente – afferma l’ex assessore Patrizia Di Girolamo – Arese Futuro per il rispetto del programma elettorale cui aderiscono Costantino, Braga, Pavanetto e Manelli, è stato annunciato verbalmente durante il consiglio comunale aperto di fine luglio e con lettera del 6 agosto, ma non è mai stato ratificato da alcun consiglio comunale successivo. Perciò non esiste”.
Insomma Manelli e Braga, che per la nuova formazione hanno incontrato la commissaria prefettizia Anna Pavone, non rappresentavano la lista civica Arese Futuro e in quanto tale non potevano parlare a nome di tutti i consiglieri eletti. Con questo chiarimento riprende la seconda puntata della nostra intervista agli ex assessori tecnici della giunta Ravelli. Nel gruppo veniva inserita anche l’ex presidente del consiglio Luciana Fossati su “assenso telefonico”, ma Di Girolamo sventola una nota scritta con la quale Fossati si dissociava dall’iniziativa di Costantino. “A livello tecnico amministrativo questo gruppo non esiste. Al punto che quando il commissario ha convocato il nostro capogruppo Manuel Foglio, Foglio si stava muovendo per chiamare anche gli altri quattro allorquando si è saputo che erano già stati ricevuti dalla Pavone”.
Le polemiche sulla nomina degli assessori tecnici sarebbero state pretestuose, secondo Di Girolamo e Cattaneo. Intanto perché era ben prevista in campagna elettorale.“Come riporta – spiega Massimiliano Cattaneo – il sito di Arese Futuro nella parte in cui si afferma che la futura giunta sarebbe stata formata da assessori eletti (Costantino, Ravelli, Turconi) e da una parte significativa di tecnici esterni (Di Girolamo, Cattaneo e Manzin)”. “Costantino – continua Digirolamo –non si può chiamare fuori dalla scelta degli assessori. Addirittura nel mio caso, al colloquio di candidatura, eravamo presenti io, mio marito, Costantino, Ravelli e sua moglie. E comunque è stato Costantino a presentarci a tutto il gruppo consiliare.
Franco Sarto, che è stato accusato di essere stato la mente della scelta non l’avevo mai visto prima della presentazione ufficiale”. Una serata non facile, perché gli assessori tecnici hanno dovuto passare una specie di test diretto proprio dal Costantino. Almeno è quanto affermano in questa parte di intervista Cattaneo e Digirolamo. “Avrebbe dovuto presentarci Ravelli – racconta Di Girolamo –ma Costantino gli tolse la parola e cominciò a farci delle domande, che stranamente poi risultarono le stesse che ci vennero fatte dalla consigliera grillina Laura Antimiani nel primo consiglio comunale. Superammo il test brillantemente e tutti ci batterono le mani. Compreso Costantino. Per questo la sua successiva lettera contro di noi ci stupì molto”. A detta degli ex assessori Costantino, che era presidente di Arese Futuro, ebbe quindi una parte attiva nella loro scelta e non marginale.
L’altro punto che ha spaccato al suo interno Arese Futuro è stato l’incontro “segreto” della giunta con i padron dell’area ex AlfaRomeo. “Il sopralluogo è stato così segreto – raccontano Di Girolamo e Cattaneo – che questi signori sono venuti con il pulmino sotto il palazzo municipale e la loro presenza è stata annunciata dall’usciere. Nel tragitto Costantino ha parlato con Brunelli, Pasquarelli e altri. Comunque nonostante tutto quello che dice Costantino, quando abbiamo fatto il giro all’Alfa Romeo l’unico plastico che non c’era era proprio quello del centro commerciale. Al suo posto c’era l’ingombro dell’area, ma il centro commerciale non c’era e alle nostre richieste ci hanno risposto che non era ancora pronto”.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario – 21 settembre 2012 – pag. 72)