‘La soluzione di suddividere le classi era già stata prospettata dalla Turconi’
7 Settembre 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Inquinamento, Scuola, Territorio |
ARESE – Un giro dell’oca per tornare alla base. Sull’onda delle proteste di famiglie e docenti la commissaria prefettizia Anna Pavone ha infatti stralciato l’ipotesi del trasferimento a Pero dei quattrocento alunni della scuola media di via Coldi Lana e a pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico ha scelto la prima soluzione prospettata in prima battuta dall’ex sindaco Maria Turconi che vede il frazionamento sul territorio delle diciotto classi negli oratori salesiani “Don Bosco” (sei) e “Maria Aiuto dei Cristiani” (altre sei) e delle scuole elementari “Don Gnocchi” (tre) in via Dei Gelsi e “Giovanni Pascoli” (le ultime tre) che ha sede in via Colo Di Lana, a fianco alla “Silvio Pellico”, la scuola media di riferimento che dovrà restare chiusa almeno fino a Natale per le “operazioni di pulitura” dalla polvere di amianto che a giugno si è dispersa nell’ambiente scolastico a causa del sollevamento della vecchia pavimentazione in pvc.
“Questa stessa suddivisione – ricostruisce Angela Brazzolotto, insegnante e fra i rappresentanti sindacali della scuola – fu prospettata già a luglio da Maria Turconi in occasione di un incontro con le presidi. A tal fine l’ex vice sindaco aveva ottenuto dal Parroco don Riccardo la disponibilità degli spazi negli oratori e si trattava di individuarne i rimanenti nelle scuole delle circoscrizioni. Ma fu una soluzione scartata dalle dirigenti perché creava un problema di sorveglianza dei ragazzi nel cambio d’ora in attesa degli spostamenti degli insegnanti da un plesso all’altro. Secondo le presidi la soluzione ottimale per tenere insieme tutti iragazzi e creare meno disagi possibili era quello di realizzare un plesso provvisorio con dei container nella piazza del mercato (che è dotata di elettricità e acqua, ndr). Ma i costi dei container e i tempi per l’appalto non hanno reso fattibile questa soluzione. Per cui si finì per scegliere la scuola vuota messa a disposizione dal sindacodi Pero”.
Nel corso dell’emergenza scuola si aggiungono le dimissioni del sindaco Pietro Ravelli del 27 luglio e si crea un vuoto istituzionale fino al 16 agosto in attesa che il primo cittadino dimissionario ci ripensasse o no. “Come un comandante che è l’ultimo ad abbandonare la nave – racconta Brazzolotto – avemmo come unico interlocutore in Comune la signora Turconi che con senso di responsabilità ha cercato di dare delle spiegazioni a noi docenti e ai genitori, che non potevano essere esaustive per la mancanza del supporto dell’ufficio tecnico la cui responsabile pare fosse in ferie. Per cui c’è stato un tempo morto fino a quando non è arrivata la commissaria prefettizia Anna Pavone dopo la metà di agosto. Che è stata, sinceramente, una persona molto scrupolosa, perché poteva limitarsi a firmare l’istanza già pronta per Pero invece ha voluto valutare in tutti i suoi aspetti la situazione andando incontro alle esigenze dei genitori, dei componenti docenti e delle dirigenti salvaguardando il bene della comunità”.
Di sicuro Pavone, a pochi giorni dal suo insediamento, è stata sottoposta a una pressione enorme. Oltre a quella dei genitori, che si sono rivolti anche ai quotidiani nazionali, il Collegio docenti le ha mandato una lettera il 3 settembre sollecitandola a individuare una soluzione per trattenere i ragazzi ad Arese cui pare sia seguita il giorno dopo a rinforzo in tal senso anche una lettera della dirigente Rossana Caldarulo, che dal primo settembre è subentrata a Tiziana Tiana nella presidenza del nuovo istituto omnicomprensivo sotto il quale ora la “Silvio Pellico” ricade.
Ombretta T. Rinieri
(“Il Notiziario” – 7 settembre 2012 – pag. 58)