La pallavolo del Ccsa se ne va altrove: ‘Ad Arese non ci sono spazi per noi…’
29 Giugno 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, Inchieste, Sport |
ARESE – La pallavolo di Giovanna Anoia, vice presidente del Ccsa e responsabile della sezione, è passata quest’anno dalla serie C regionale alla B2 nazionale, ma Arese non potrà rallegrarsene. Con ogni probabilità la “Spaggiari” e la “Refrigeco” dovranno essere trasferite in comuni limitrofi insieme ad altre dodici squadre delle ventiquattro dirette dalla mister.
Gli impianti in città non sono sufficienti a far giocare tutte le squadre. Per lo stesso motivo verranno ceduti i diritti della serie B femminile. “Abbiamo liberato le ragazze che andranno a giocare in altre società”, ammette con rincrescimento Anoia. “Andare in Nazionale – continua la manager – vorrà dire affrontare regioni come Marche, Toscana, Liguria, Piemonte e Veneto girando mezza Italia. L’anno prossimo ci aspetta un anno duro anche nel campionato regionale dove ci siamo classificati tra il terzo e il quarto posto in serie C in quasi tutti i campionati, sia giovanili che di divisione. Abbiamo squadre under 18, under 16, Under 14 e finalmente formeremo gli under 17 e under 19 maschili. Probabilmente anche un under 13. E completiamo con due amatoriali dove giocanomisti ragazzi e ragazze sotto gli under 25 che per lavoro o per l’universitànon hanno più i tempi per sostenere i campionati di categoria a livello nazionale e regionale”. Ma perché la migrazione nei comuni limitrofi? “Perché giocando in Nazionale al seguito delle squadre possono arrivare anche duecento persone – spiega Anoia – e l’entrata della palestra deve essere agibile, mentre oggi nel centro sportivo così non è perché è stato modificato l’ingresso principale per realizzare la club house. Si entra e si esce dalla porta antipanico e questo è contrario alle norme imposte dai vigili del fuoco”.
La situazione era stata fatta presente al commissario prefettizio Emilio Chiodi ma non ancora all’attuale sindaco Pietro Ravelli e all’assessore Manzin perché Anoia è inattesa di essere ricevuta. “Purtroppo – considera – io non posso aspettare i tempi della politica perché io devo iscrivere la serie B alla federazione entro il 7 agosto perciò in automatico dovrò decidere il trasferimento in qualche paese vicino”. Sette squadre sono già pronte per il trasferimento. Le altre sette sono in attesa degli sviluppi per vedere se si sblocca lo spazio per gli allenamenti e le partite nelle palestre degli istituti scolastici. Ma anche qui sembra ci siano problemi.
“Per esempio hanno chiuso la scuola di Col di Lana, dove ci potevamo allenare, a causa dell’amianto sul tetto che deve essere rimosso – dice allarmata la vice presidente del Ccsa – per cui finché non verrà terminata l’operazione là dentro non potrà permanere alcuna persona. Stiamo cercando di provare le squadre nella scuola media di Valera, ma non so cosa succederà a settembre perché la palestra è attualmente utilizzata in toto dal Gso su indicazione dell’ex giunta Fornaro”. L’ex sindaco aveva affidato Col di Lana al Ccsa e Valera al Gso. “Peccato che noi del Ccsa – dice con rammarico Giovanna Anoia – avevamo in Col di Lana due sezioni: il basket con cinque squadre e la pallavolo con quattordici. Quindi non potevamo stare in un’unica palestra. Quest’anno ci siamo avvalsi ancora del liceo scientifico Falcone e Borsellino, ma però non è adeguata ai nostri sport. I caloriferi sul soffitto impediscono la pallavolo,mentre il perimetro della palestra è lo stesso del campo di basket. Ci si avvale di due-tre palestrine che sono giusto adeguate per la tecnica ma non perfarci le gare”. Ci vorrebbe un palazzetto dello sport. “Ci voleva quello che era stato pensato e progettato circa due anni fa prima dell’arrivo di Intese quando si parlava di trasformare i campi tennis 3 e 4 in tensostrutture lamellari dove ci permetteva sia di avere delle tribune per ospitare delle partite che di allenarsi”, rivela Anoia.
Si potrebbe realizzare un campo da basket nel centro della palestra e poi, ampliando e spostando le tribune lateralmente, due campi da pallavolo e quindi due spazi allenamento. “In questo momento nella palestra del centro sportivo le gare non si possono fare per due motivi – dice Anoia – uno per l’agibilità e due per l’omologazione. Se non c’è l’ingresso in palestra non può entrare nessuno perché manca il permesso sulla permanenza delle persone. Ci si può solo allenare”.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ – 29 giugno 2012 – pag. 65)