Salvini, i medici chiedono di ‘Depotenziare la conflittualità coi pazienti’
22 Giugno 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Sanitaria |
GARBAGNATE M.SE – Comincia a sortire qualche effetto positivo, almeno sul fronte economico, la protesta dei medici all’Azienda ospedaliera “Salvini”. Nei giorni scorsi l’amministrazione ha infatti comunicato ai sanitari la decisione di liquidare nello stipendio di giugno il saldo del “salario di risultato” e ulteriori quote delle risorse aziendali regionali (rar).
“Le rar – racconta Mirco Baltrocchi, segretario aziendale Cimo – sono quote che Regione Lombardia riconosce ai medici e agli infermieri a fronte di progetti svolti in ospedale. Inparticolare si sta parlando del biennio 2010-2011. Il salario di risultato è invece legato alle performance aziendali. I riconoscimenti dovevano essere versati nella busta paga del 27 maggio scorso, ma così non è stato. Tutt’ora delle rar si arriverà ad avere degli acconti fino ad avere il 90-95 per cento del credito. Non ancora il saldo”. I medici della Salvini hanno scelto una strada diversa rispetto a quelli di altri ospedali , come per esempio Niguarda, dove a fronte delle difficoltà economiche si è scelto di soprassedere. Perché? “Perché stava passando una discriminazione – spiega Baltrocchi – che vedeva i medici penalizzati. A fronte dei progetti portati avanti l’azienda ha emesso una delibera dicendo di non avere risorse per retribuire sia gli infermieri che i medici e che qualora fossero arrivate avrebbe privilegiato gli infermieri che ad aprile si erano già mobilitati. Sindacalmente abbiamo contestato il metodo in quanto riteniamo che non esistano lavoratori di serie A o di serie B: se l’azienda ci avesse riunito intorno a un tavolo e ci avesse coinvolto sulla decisione in considerazione del fatto che gli infermieri guadagnano meno dei medici ci si sarebbe potuti intendere, ma che i medici debbano rinunciare a una parte del loro stipendio per delibera non è formalmente corretto. Comunque noi valutiamo positivamente questa apertura dell’azienda. Non siamo un fronte chiuso. Il pagamento l’abbiamo ottenuto. Ora aspettiamo che l’azienda ci dia delle risposte anche su altre nostre istanze”.
Fra gli altri punti caldi, l’aumento dei contenziosi di richiesta danni. “Abbiamo chiesto che venga stilato un protocollo con l’azienda per depotenziare la conflittualità medico-paziente che porta ai processi penali – spiega Baltrocchi – favorendo il ricorso alla mediazione. Ma la battaglia più corretta è quella di avere personale in numero adeguato in modo che i dottori facciano i loro turni senza arrivare sfiancati a occuparsi dei pazienti. “In gran parte dipende dalla Regione – continua il medico sindacalista – quello che abbiamo chiesto all’azienda è di essere solerte nell’indire i concorsi nel momento in cui partono le autorizzazioni regionali volte a stabilizzare i medici”.
Ombretta T. Rinieri
(“Il Notiziario” 22 giugno 2012 – pag. 65)