L’analisi del voto: crollo del centrodestra, ma il Pd non vola e Italia dei valori si dimezza. Gli astenuti sono…un partito
11 Maggio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Locale, Politica |
ARESE – E’ finita un’epoca. Per la prima volta dopo anni il centrodestra non entra in consiglio comunale. Il Pdl (ex Forza Italia ed ex An) , che solo nel 2009 con il 33,15 per cento dei voti era il partito di maggioranza relativa ad Arese, ha totalizzato il 6-7 maggio scorsi appena il 10,19 dei suffragi amministrativi. Il candidato Gherardo Gherardi con il 13,56 per cento non ce l’ha fatta ad arrivare al ballottaggio. Fuori dal consiglio comunale l’Udc, che correva in coalizione, precipitata dal 13,23 di tre anni or sono al 4,05 per cento. Improbabili paiono infatti apparentamenti ufficiali di Pdl e Udc con l’outsider Ravelli che con 3054 voti ha conquistato dal nulla il 29,90 per cento dei voti ottenendo con 667 preferenze perfino il primato personale sul concorrente Giuseppe Augurusa (452) con il quale dovrà confrontarsi al ballottaggio il prossimo 20 maggio. Ravelli ha infatti declinato a suo tempo l’invito del Pdl a correre per il partito come candidato sindaco preferendo scendere in campo con le liste civiche Arese Futuro e Insieme per Arese proprio per risollevare le sorti e gli onori della “sua città” la cui qualità della vita ritiene messa in pericolo dalle passate giunte.
E’ vero che Pdl e Udc perdono un po’ ovunque, ma ad Arese è indubbio il riflesso negativo determinato dagli scandali del gas e del centro sportivo nonché dalle speculazioni che pesano sull’area ex Alfa Romeo e sull’area Sud. Non sembra quindi solo la giunta Fornaro a essere stata bocciata dall’elettorato, ma pure quelle di Perferi nei cui anni affondano le radici di scelte rivelatesi sbagliate come quelle dell’approvazione dell’adp ex Alfa Romeo con annesso centro commerciale e la costituzione della Fondazione Arese cultura e sport per la gestione del “Davide Ancilotto”, che invece di sanare la gestione economica del centro sportivo l’ha appesantita e resa ancor meno trasparente circa i conti di Ccsa e Intese.
Ravelli, noto e apprezzato medico aresino, ha raccolto nel primo turno il voto di protesta di gran parte dell’elettorato storico centrista della città e calamitato su di sé parte degli scontenti del Pdl e di ex leghisti (la cui presenza potrebbe tenere lontano da un eventuale apparentamento o appoggio al secondo turno la Lega). Rappresenta insomma l’alternativa per gli elettori di centrodestra scontenti delle giunte Perferi e Fornaro. Tuttavia i fedelissimi di queste ultime potrebbero anche giocargli il tiro mancino di far confluire voti d’area ad Augurusa. E’ un’ipotesi tutt’altro che improbabile.
Con Ravelli potrebbe invece apparentarsi Erika Seeber dell’Unione italiana gente di Arese che ha ottenuto 407 voti (ce ne volevano almeno 700 per avere un seggio proprio in consiglio comunale). L’ex assessore al bilancio ed ex Pdl si presentava per la prima volta con questo partito ad Arese e, nonostante la sua onestà intellettuale, ha probabilmente pagato l’aver fatto parte delle giunte contestate. Non ce l’ha fatta neppure Luigi Muratori di Arese in Testa. La sua lista, nata sull’onda della protesta per le vicende del centro sportivo, ha raggiunto appena il 3,14 per cento (274 voti). Un piccolo contributo che per affinità di programma potrebbe essere convogliato al centrosinistra.
Sull’incolpevole Massimiliano Seregni della Lega Nord hanno pesato invece gli scandali nazionali. I Lumbard sono precipitati dall’11,55 al 5,46 per cento e al momento sono anch’essi fuori dal governo del prossimo mandato. Hanno perso oltre 540 voti nonostante una campagna elettorale condotta con competenza da Seregni sulle varie tematiche cittadine e i camion-vela che per giorni hanno percorso in su e in giù le strade aresine con il faccione rassicurante dell’avvocato candidato.
Il Pd ha totalizzato da solo 1968 voti contro i 2179 del 2009, passando dal 24,6 al 22,58 per cento. Ha sostanzialmente tenuto, mentre a fronte di quanto successo in casa Pdl-Udc avrebbe dovuto aumentare il suo consenso. Qualcosa quindi non ha funzionato. Da segnalare la curva discendente dell’Italia dei Valori che ha dimezzato i suoi voti: da 428 a 210. Comunque, complessivamente, con anche le liste Un Forum per la città e Sinistra per Arese il centrosinistra è al momento la prima forza politica in città con il 33,50% dei voti. Al ballottaggio l’ago della bilancia sarà giocato dall’11,28 per cento del Movimento 5 Stelle di Laura Antimiani. Difficile però da pilotare in quanto il movimento di Beppe Grillo non ragiona con gli schemi dei partiti tradizionali. L’altra incognita è rappresentata dall’astensionismo, che al primo turno ha raggiunto il 33,49 per cento (23,9 nel 2009). Un vero e proprio partito di maggioranza.
Ombretta T. Rinieri
(‘Notiziario’ 11 maggio 2012 – pag. 73)