ARESE – Si è tenuto martedì scorso in biblioteca un primo confronto pubblico fra quattro dei sei candidati sindaci. Tema l’accordo di programma. Hanno accettato l’invito del Comitato Difendiamo Arese Laura Antimiani del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Aurugura che guida la coalizione di centrosinistra (Pd, Idv, Sinistra per Arese, Un forum per la città, Sel), Pietro Ravelli della civica Arese Futuro, Erika Seeber di Unione italiana e Massimiliano Seregni di Lega Nord. Assenti Gherardo Gherardi (silente) della cordata Pdl-Udc e Luigi Muratori di civica Arese in Testa, che in un comunicato stampa ha motivato la propria defezione recriminando sulla candidatura di un aderente del Comitato in lista con Ravelli.
A parte Erika Seeber, che tenendo conto delle ragioni della proprietà, non ha escluso a priori l’ipotesi del centro commerciale, tutti gli altri politici presenti hanno bocciato l’idea dell’attuale progetto. Antimiani, fin dall’inizio a fianco del Comitato, ha ricordato come in altre realtà dismesse si è avuta la capacità di portare presenze innovative legate alla green economy e come invece ad Arese ciò non succeda in quanto mancano dei paletti decisi in cui incanalare gli investimenti sull’area.
La posizione di Augurusa, già nota, è quella di un coinvolgimento del governo e della richiesta di uno slittamento dei termini per l’approvazione in modo da guadagnare tempo per delle alternative. Ravelli, in considerazione dell’importanza sovranazionale dell’area, propende per un coinvolgimento oltre che del governo anche dell’Unione Europea e pensa a un mix di industria, innovazione e università. Seregni ha ricordato che se l’adp non viene convalidato dal consiglio comunale entro trenta giorni dalla firma in Regione Lombardia, decade. E poi ha parlato dell’importanza di adottare un metodo reale volto a tutelare gli interessi degli aresini sui tavoli sovra comunali.
Il dibattito si è vivacizzato sulla tangenzialina, il cui tracciato insito sul territorio di Rho, impatta con l’abitato aresino. Rispetto al primo accordo di programma pare che la strada, se dovesse essere realizzata, non sia più di competenza del proprietario del centro commerciale ma della Provincia, con un risparmio a carico dell’operazione di oltre 14 milioni di euro.
Sull’argomento è intervenuto l’assessore alla mobilità di Rho Luigi Forloni secondo cui la direttrice era stata chiesta a suo tempo dall’ufficio tecnico di Arese. “A Rho non interessa – ha chiarito – in quanto il traffico di attraversamento non è da Rho verso Arese, ma da Arese verso Rho in direzione Milano. Perciò non è interesse di Rho creare un’alternativa alla quinta corsia dell’autostrada che invece viene avanti. Per quanto ci riguarda il tracciato si può fermare alla rotonda del cimitero. Mentre è un’esigenza di Rho la tangenzialina a Terrazzano dove l’attuale strada è molto stretta e passa in mezzo all’abitato.”.
Tutti i candidati si sono espressi per il rientro nell’accordo di programma anche dei comuni di Rho e Garbagnate oltre che di Arese e Lainate per avere da una parte una progettualità territoriale organica e più forza sui tavoli delle trattative. Sul discorso che qualsiasi progetto alternativo è condizionato agli interessi della proprietà è stato ricordato che i privati hanno comprato un’area industriale e che in tal senso possono operare liberamente. Ma se, come succede, si vuole realizzare qualcosa di diverso dall’industriale e si chiedono ai comuni le varianti di destinazione, il territorio ha tutto il diritto di dire di no.
Intanto il commissario Emilio Chiodi e il sindaco Alberto Landonio di Lainate hanno firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa che “getta le basi per una organica gestione del nuovo progetto di ripianificazione dell’area Alfa Romeo che si sta definendo”.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ – 30 marzo 2012 – pag. 77)